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A Borgonato un libro e una mostra per celebrare Luigi Veronelli

Nel cuore della Franciacorta, presso la distilleria Borgo Antico San Vitale, prosegue l’attività culturale con una mostra che vuole rendere omaggio a Luigi Veronelli: “Viaggio sentimentale tra le acqueviti di Veronelli”

di Mariella Belloni
 
03 gennaio 2013 | 11:21

A Borgonato un libro e una mostra per celebrare Luigi Veronelli

Nel cuore della Franciacorta, presso la distilleria Borgo Antico San Vitale, prosegue l’attività culturale con una mostra che vuole rendere omaggio a Luigi Veronelli: “Viaggio sentimentale tra le acqueviti di Veronelli”

di Mariella Belloni
03 gennaio 2013 | 11:21
 

“Viaggio sentimentale tra le acqueviti di Veronelli” è la mostra che con soddisfazione Borgo Antico San Vitale, distilleria franciacortina, ha il piacere di ospitare sino al 31 gennaio 2013. Un evento speciale in una giornata che si apre in Franciacorta per una mostra di grande interesse dal richiamo internazionale che consentirà un viaggio nella storia dell’acquavite, attraverso l’esposizione di 375 etichette storiche della collezione privata di Luigi Veronelli (1926-2004) selezionate con cura fra le oltre 4mila raccolte in lunghi anni di studio e ricerca, e ancora custodite nella leggendaria cantina a Bergamo Alta del Maestro, dove oggi riposano insieme a un patrimonio di circa 40mila bottiglie di vino.

In mostra bottiglie d’annata, riserve, celebrative, storiche, monovitigno, plurivitigno, tradizionali, conosciute, anonime, bizzarre, standard, personalizzate; a cui vanno aggiunti distillati di frutta e brandy, (sia italiani sia esteri), whisky (single malt e blended), cognac, armagnac, calvados, più altri spiriti esteri. L’esposizione, per conseguenza risente, quanto a numeri, della stessa proporzione; identici di contro, il valore e l’importanza, sul piano del costume e della storia, di ciascun esemplare selezionato. A testimonianza della curiosità e della conoscenza di Veronelli anche in questo campo.



In tale occasione, è stato presentato il volume in onore del grande Gino Veronelli “la vita è troppo corta per bere vini cattivi” di Gian Arturo Rota e Nichi Stefi presso la suggestiva chiesetta inserita nella struttura. Un libro rivolto anche ai giovani per trasmettere loro i valori forti che Gino ha permesso a tutti di imparare.

«Ospitare la mostra e la presentazione del primo libro dedicato all’opera e alla vita intensa di Luigi Veronelli, personaggio poliedrico e figura fondamentale per la diffusione e valorizzazione del patrimonio enogastronomico italiano, è per la nostra famiglia motivo di orgoglio, di soddisfazione e di stimolo». Queste le parole di benvenuto da parte della famiglia Gozio che ha accolto i giornalisti con un grande evento per celebrare la figura di Luigi Veronelli.

«La presenza numerosa e qualificata di giornalisti, che ringrazio per l’attenzione e la partecipazione - ha aggiunto il padrone di casa Giuliano Gozio - testimonia della bontà dell’iniziativa e dimostra che, pur in una fase difficilissima per l’economia, l’attenzione per il bello, il vero e il genuino rimane alta. Proprio seguendo questi concetti si è sviluppata in lunghi decenni la nostra attività di distillatori. Sulle stesse basi è nato il progetto che ha dato vita a questo Borgo, ricco di storia e di cultura, che vuole dimostrare concretamente il nostro legame intenso e profondo con il territorio. E mi pare naturale richiamare lo spirito veronelliano nel segnalare quanta importanza rivesta per noi il poter oggi produrre, tra queste mura cariche di secoli, grappa ottenuta interamente da sole vinacce provenienti da vitigni della nostra cara e bella Franciacorta! Grazie alla famiglia Veronelli per aver creduto in noi e nel nostro progetto, grazie ancora a voi tutti e a quanti all’iniziativa hanno lavorato con dedizione - ha concluso Gozio - nell’introdurre il co-autore del libro Gian Arturo Rota (l’altro, Nichi Stefi, non ha potuto presenziare causa un infarto che lo ha colpito poche ore prima, fortunatamente senza conseguenze) e Marco Bolasco di Slow Food, che hanno dialogato sui temi di questa sorta di indagine fuori dal coro sull’uomo Veronelli».

«Nel suo pensiero - ha affermato Marco Bolasco - si possono riconoscere molti dei valori che da sempre caratterizzano Slow Food. Per questo nella collaborazione con Giunti abbiamo scelto di realizzare non tanto un saggio, quanto un tentativo di far rivivere Veronelli ridando voce alle sue teorie, ai suoi pensieri, al suo modo di essere».

A Gian Arturo Rota, collaboratore del grande Gino per oltre vent’anni, curatore del suo archivio, il compito di riassumere due anni di lavoro condensati in 300 pagine. «Abbiamo pensato ogni capitolo - ha detto Rota - come un’entità autonoma, seguendo l’ordine che a lui era più caro, ovvero quello alfabetico. Credo fosse questo l’unico modo di rispecchiare una personalità tanto complessa e trasversale». Ma qual è, a otto anni dalla scomparsa, l’eredità più importante di Veronelli? «Innanzitutto il linguaggio. Gino ha saputo inventare un modo di raccontare l’enogastronomia, tuttora è punto di riferimento per gli operatori del settore. Ma soprattutto - ha concluso Rota - è riuscito a ridare consapevolezza e orgoglio a un mondo contadino che, fino a 40 anni fa, rischiava di scomparire».

“La vita è troppo corta per bere vini cattivi”
Non una biografia, piuttosto un’indagine su chi sia stato l’uomo Veronelli. Un giornalista? Sì, ma è riduttivo. Uno scrittore? Meglio. Uno che si è occupato di vini e di cibi? Certo, ma dentro ci ha visto di tutto, dall’amore all’amicizia, all’eros, alla libertà, alla bellezza. Un rivoluzionario? Si direbbe di no, ma ha cambiato il mondo dell’enogastronomia. Un politico? Aborriva i politici, lui anarchico, questo sì, ma a modo suo. Un filosofo? Anche, ma non un maestro, né un professore, né un cattedratico, “solo” un notaro.

«Il vino è il canto della terra verso il cielo, l’uomo è nato per festeggiare la vita...»: questo il pensiero di Gino che si trova nelle pagine del libro-puzzle, a frammenti rigorosamente in ordine alfabetico, l’unica regola mai infranta da Veronelli, e ricomponibili attraverso il suo rapporto speciale con il vino, la lettura, la scrittura, la donna, le arti e la filosofia. Ora quella frase è stata scelta come titolo di una sorta di biografia non convenzionale nata dalla sinergia tra Slow Food e Giunti Editore: un libro presentato in anteprima nazionale a Borgo Antico San Vitale dalla Famiglia Gozio, già produttrice di grappe di riconosciuto pregio nelle Distillerie Franciacorta, che intende con questo evento nei propri spazi, perseguire quell’obiettivo in puro spirito veronelliano di cultura del territorio e valorizzazione dei prodotti tipici.



Borgo Antico San Vitale
Borgo San Vitale, dopo il raffinato recupero architettonico conclusosi nel 2010, che ne ha riportato alla luce l’antico splendore, propone, affiancando alle sale espositive permanenti, in cui è possibile comprendere le antiche tecniche di distillazione, un “viaggio sentimentale” volto alla conoscenza e all’approfondimento di uno dei prodotti distintivi della Franciacorta.

Nell’atmosfera alchemica dei sotterranei è stata realizzata l’ampia cantina caratterizzata dal soffitto a volte su colonne, in cui trovano collocazione le “barriques”, le botti in rovere in cui le grappe e i distillati riposano tre anni per trasformarsi in brandy. Affacciata sullo splendido panorama della Franciacorta è la distilleria artigianale, punto d’incontro tra antiche tradizioni, artigianalità e moderni apparati, nonché scrigno in cui trovano spazio preziosi alambicchi antichi posti in esposizione. La distilleria diviene inoltre sede di un innovativo percorso esperienziale e didattico, dedicato all’acquavite e alle fasi della sua produzione, con reperti storici autentici, attrezzature d’avanguardia, ricostruzioni, illustrazioni e video: il visitatore può così segui¬re passo a passo il percorso della grappa dall’alambicco alla bottiglia.

Incastonato nel Borgo Antico recentemente ristrutturato, vi è anche il Ristorante Due Colombe. Informale ed elegante è il sodalizio ideale fra tradizione e modernità, e si coniuga perfettamente con le proposte gastronomiche grazie alla creatività, al rigore e all’esperienza di Stefano Cerveni, Chef che si è affermato come una delle realtà più interessanti della gastronomia nazionale guadagnando nel 2008 la prestigiosa stella Michelin. È senza dubbio un luogo che esalta la “percezione estetica del gusto”. I piatti di Stefano Cerveni raccontano esperienze uniche emozionando anche i palati più esigenti: I Classici del Due Colombe e La Nostra Creatività, sono le due proposte di degustazione a cui è possibile accostare uno dei due percorsi Cantina pensati appositamente dal Sommelier o costruire il proprio itinerario di sapori scegliendo dalla sempre ricca proposta à La Carte.

Due Colombe Ristorante Al Borgo Antico
via Foresti, 13 - 25046 Borgonato di Cortefranca (Bs)
Tel 030 9828227
(per navigatori satellitari inserire via Cavour)

Orari di visita per la mostra:
Dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18.
Sabato dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18.
Domenica e lunedì chiuso.

Costo del biglietto per la sola mostra € 5,00 con degustazione di un distillato del Borgo
Costo del biglietto per la visita completa al Borgo Antico San Vitale comprendente il percorso esperienziale e la degustazione di distillati del Borgo € 10,00 (visita alla mostra compresa).

Info e prenotazioni: info@borgoanticosanvitale.it - www.borgoanticosanvitale.it


Foto del servizio: Canio Romaniello

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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