Se non fosse che siamo ancora nei pressi di quel baratro in cui potevamo precipitare nell’autunno del 2011 (altro che congiure internazionali, stavamo per caderci spinti solo da noi stessi...), ci sarebbe da pensare che invece che alle elezioni ci stiamo avvicinando al carnevale. Le polemiche o gli scambi di accuse di questi giorni fra i politici hanno dell’incredibile. Non siamo ancora arrivarti al bue che dà del cornuto all’asino, ma poco ci manca. Ed essendo in periodo natalizio siamo giusto in tema...
Secondo i tristi ritornelli, da destra a sinistra si comincia con le solite litanie, quasi fossero tutti supereroi venuti da Marte stamattina per salvarci. Ma fino a ieri dov’erano tutti? Monti e il responsabile economico del Pd Fassina si trattano come se non si conoscessero e per almeno un anno non si fossero confrontati sulla recessione in atto. E che dire dell’ex premier, neo fidanzato con 50 anni di differenza dalla nuova compagna, che mentre sigla l’accordo miliardario per gli assegni all’ex moglie, accusa Monti di scarsa attenzione alla famiglia?
Ma andiamo. Di teatrini, compreso quello dell’ex comico Grillo che dalla giusta parte del fustigatore della mal gestione nazionale non sa passare a quella di un leader rassicurante, ne abbiamo abbastanza. I politici, tutti, quelli oggi in Parlamento o quelli che si apprestano ad entrarci, non possono sottovalutare l’indignazione profonda e la sfiducia degli italiani. Servono nuove idee. Nuovi esempi. Nuove occasioni di speranza. Di vecchie polemiche o tentativi di rivalsa non ce ne può importare di meno.
Quella che abbiamo davanti non è una scelta ordinaria. Dobbiamo decidere se tornare a credere che l’Italia possa avere un futuro, o dobbiamo rassegnarci alla depressione dopo le follie di un consumismo che ci aveva spinto ben oltre le nostre capacità economiche.
Quello che conta sono programmi seri e credibili. E fra questi vogliamo vedere parole chiare sulla ristorazione e l’Horeca in genere. Finora non ce n’è tracia da nessuna parte. Nemmeno nell’Agenda Monti, che pure dedica giustamente spazio ad agricoltura, cultura e turismo. Ma anche l’ex tecnico, che pure ha il merito di sintetizzare in poche pagine guai e possibili rimedi per il Paese, non ha avuto il coraggio di sfidare chissà quali tabu. Se non si ha l’onestà di riconoscere che gli esercizi pubblici costituiscono il perno di qualunque politica capace di valorizzare il turismo, il dubbio è che non si possa essere credibili nemmeno sul resto. Su questo punto sfidiamo tutta la politica a mettere le carte in tavola. Sarebbe un buon modo per cominciare il 2013. Anzi il
Duemila e C
redici!