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Cia, Confagri e cooperative agricole unite nell’inter-associazione Agrinsieme

Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane hanno sottoscritto un accordo interassociativo che ha dato vita ad Agrinsieme, per superare la frammentazione nelle rappresentanze del settore agricolo italiano

 
10 gennaio 2013 | 12:12

Cia, Confagri e cooperative agricole unite nell’inter-associazione Agrinsieme

Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane hanno sottoscritto un accordo interassociativo che ha dato vita ad Agrinsieme, per superare la frammentazione nelle rappresentanze del settore agricolo italiano

10 gennaio 2013 | 12:12
 

Nasce “Agrinsieme”, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare). I consigli direttivi delle cinque organizzazioni hanno svolto ieri, 9 gennaio, una riunione congiunta in cui è stato sottoscritto l’accordo interassociativo che ha dato vita ad Agrinsieme. Contestualmente, è stato nominato coordinatore il presidente nazionale della Cia, Giuseppe Politi, che resterà in carica per la durata di un anno come previsto dal documento congiunto.

«Una parte assai significativa del mondo della rappresentanza agricola unifica le strategie e si propone come interlocutore nei confronti della politica», così hanno sottolineato in un incontro stampa i presidenti delle cinque sigle: Giuseppe Politi (Cia), Mario Guidi (Confagricoltura), Giampaolo Buonfiglio (Agci-Agrital), Maurizio Gardini (Fedagri-Confcooperative) e Giovanni Luppi (Legacoop Agroalimentare). «Il modello organizzativo è quello del Copa-Cogeca, il momento di raccordo europeo tra tutte le sigle del settore agricolo e cooperativo dei Paesi membri, che è interlocutore unitario della Commissione e del Parlamento della Ue».

«Agrinsieme - hanno ribadito Politi, Guidi, Gardini, Luppi e Buonfiglio - rappresenta un momento di discontinuità rispetto alle logiche della frammentazione che spesso hanno caratterizzato il mondo agricolo, ed è portatore di un nuovo modello di rappresentanza. Il coordinamento integra, infatti, storie e patrimoni di valori che non vengono annullati, ma esaltati in una strategia unitaria fortemente orientata al futuro. Agrinsieme rappresenta, pertanto, un reale valore aggiunto rispetto a quanto le organizzazioni hanno realizzato e continueranno a realizzare autonomamente».



Agrinsieme lavorerà per la diffusione di strumenti di collaborazione tra imprese agricole e tra i diversi soggetti della filiera agroalimentare, agroindustriale e della distribuzione. Il programma economico in corso di stesura, a iniziare dai settori dei cereali, del pomodoro, degli agrumi, della zootecnia, partirà su diverse aree territoriali, ed anche sulla base della progettazione che le stesse imprese stanno prefigurando attraverso iniziative di rete e di aggregazione.

La strategia sindacale coordinata di Agrinsieme avrà una ricaduta anche sulle politiche locali e settoriali, dal momento che si realizzeranno coordinamenti territoriali e per singole filiere produttive.

È stata definito un primo programma di lavoro in quattro punti:

  • Politiche di rafforzamento dell’impresa per favorire l’aggregazione in strutture economiche fortemente orientate al mercato; rilanciare la ricerca e le politiche di supporto al trasferimento dell’innovazione; sostenere il ricambio generazionale; definire strumenti per il credito (puntando pure su politiche innovative relative a strumenti assicurativi e fondi mutualistici).
  • Sistematica azione di semplificazione burocratica, diretta a ottenere il riordino degli Enti e delle tecnostrutture operative, la semplificazione del meccanismo Agea e la revisione del sistema Sin, l’unificazione di competenze sia in ambito nazionale sia regionale per ridurre gli interlocutori amministrativi delle imprese.
  • Politiche di corretta gestione delle risorse naturali (suolo ed acqua), per coniugare produttività e sostenibilità, valorizzare il ruolo delle aziende agricole, anche nel campo dei servizi eco-ambientali, sviluppare “agroenergie rinnovabili” (biomasse) e nuove opportunità della “chimica verde”.
  • Aggiornamento del quadro normativo di riferimento a livello europeo, nazionale e regionale.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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