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Francia in vetta al Bocuse d'or Male per l'Italia: ventesimo posto

Il giovane cuoco francese Thibaut Ruggeri si è aggiudicato il premio Bocuse d'or. È la settima volta che la Francia si aggiudica il premio internazionale. Per l'Italia, rappresentata da Alfio Ghezzi, solo il 20° posto. Presidente d’onore della giuria (carica di grande prestigio ma senza diritto al voto) un italiano, Enrico Crippa

31 gennaio 2013 | 14:42
Francia in vetta al Bocuse d'or
Male per l'Italia: ventesimo posto
Francia in vetta al Bocuse d'or
Male per l'Italia: ventesimo posto

Francia in vetta al Bocuse d'or Male per l'Italia: ventesimo posto

Il giovane cuoco francese Thibaut Ruggeri si è aggiudicato il premio Bocuse d'or. È la settima volta che la Francia si aggiudica il premio internazionale. Per l'Italia, rappresentata da Alfio Ghezzi, solo il 20° posto. Presidente d’onore della giuria (carica di grande prestigio ma senza diritto al voto) un italiano, Enrico Crippa

31 gennaio 2013 | 14:42
 

Thibaut Ruggeri

Rimane nella patria d’origine la coppa d’oro della 14ª edizione del concorso internazionale Bocuse d’Or, una sorta di coppa del mondo dell’alta cucina. A vincere l’edizione 2013 è stato infatti il cuoco francese Thibaut Ruggeri (nella foto), 32 anni. Secondo posto per il danese Jeppe Foldager (Bocuse d’argent), terzo per il giappone con Noriyuki Hamada (Bocuse di bronzo). È la settima volta che la Francia si aggiudica il Bocuse d’Or. Vice chef da Lenôtre a Plaisir, nella regione di Parigi, il giovane Ruggeri ha conquistato la giuria e un pubblico di 1.800 persone con il “Filetto di manzo nella mente di un Rossini” e il “Rombo con infusione di perle a base di erbe”.

Solo il 20° posto per l’Italia, rappresentata da Alfio Ghezzi, 42 anni, cuoco della Locanda Margon di Trento, coadiuvato dallo chef-commis Sebastiano Cont, talentuoso 17enne. Per il team tricolore c’erano anche il presidente della commissione italiana Giancarlo Perbellini e la promotion manager Daniela Nezosi. Mister della squadra italiana Frederic Garnier, allenatore francese di grande esperienza. In giuria, il presidente d’onore era Enrico Crippa, 3 stelle Michelin con il Piazza Duomo di Alba (Cn), carica di grande prestigio ma senza diritto al voto.

Questi i "premi speciali" del Bocuse d'Or 2013:

  • Miglior promozione: Guatemala
  • Miglior poster: Ungheria
  • Miglior commis: Kristian Curtis (Regno Unito)
  • Miglior piatto di pesce: Norvegia
  • Miglior piatto di carne: Regno Unito

A proclamare i vincitori, nonostante l’affaticamento degli 87 anni, Paul Bocuse in persona: il padre della “nouvelle cuisine” è apparso stanco ma sorridente. Il senatore-sindaco di Lione, Gerard Collomb, ha consegnato invece il trofeo al vincitore: una statuetta a somiglianza del famoso chef che nel 1987 lanciò il concorso gastronomico che si tiene ogni due anni.

La giuria includeva panelist di altissimo profilo, come Thomas Keller, super chef Usa, il cuoco danese Rasmus Kofoed, che ha vinto il Bocuse d’Or nella scorsa edizione, e il presidente dell’Accademia di Arte Culinaria in Uk, Brian Turner.

24 il totale dei candidati in gara, provenienti da 24 Paesi diversi e qualificatisi alle rispettive selezioni nazionali e continentali. Si sono sfidati alla finalissima di Lione nella preparazione di due piatti, uno a base di pesce e l’altro di carne. Una concorrenza di altissimo livello, con punteggi equilibrati e una classifica decisa da pochi punti di differenza, con nazioni che hanno investito cifre consistenti (alcune fino a un milione di euro) per prepararsi al meglio ad affrontare quello che viene considerato un vero e proprio campionato mondiale.



Soddisfazione per la Svizzera italiana, che porta a casa un eccellente 13° posto grazie a Teo Chiaravalloti, sous-chef del Villa Principe Leopoldo hotel & spa. L’ardua selezione che ha portato Chiaravalloti a Lione é iniziata più di un anno fa con il trionfo alla selezione svizzera di Ginevra nel febbraio 2012, per poi proseguire con la qualificazione alla finale mondiale, ottenuta a Bruxelles nel marzo 2012 sfidando i candidati di 18 Paesi europei. Presente a sostegno di Chiaravalloti, oltre al direttore Reto Stöckenius, l’executive chef Dario Ranza, finalista a sua volta al Bocuse d’Or nel 2001.

E dopo le notizie, una sola considerazione: ma ha senso che gli italiani spendano soldi e tempo per un concorso che è lontano anni luce dalla nostra cucina e che sembra fatto apposta (come è un po' anche nella logica della Guida Michelin) solo per valorizzare la Francia? Lo ripetiamo da tempo... serve un grande concorso internazionale, ma fatto in Italia.

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06/02/2013 17:51:39
8) Noi siamo i migliori cuochi, ma siamo artigiani, loro sono manager
Salve a tutti. Ricordate quando ci fu lo scandalo della Perrier (l'acqua),beh i francesi riuscirono,come nessun altro al mondo a RITIRARE tutta le bottiglie dal mercato in tempo record. Ma a parte questo ,io che lavoro all'estero da parecchi anni,posso dire tramquillamente,c he si sanno vendere meglio degli Italiani quasi su tutto.Sono scusati se alzano i prezzi mentre noi criticati. La ragione primaria e' sempre la tessa:noi abbiamo grandissimi e preparati chef, loro fanno i manager in tutto il mondo e stanno sempre sopra a tutti! Ogni cambiamento che fanno ai piatti e' sublime, se lo fanno i nostri,vengono chiamati TWIST o variazioni. Non li batteremo mai,loro usano la proffessionalita' in modo manageriale mentre noi rimaniamo quasi allo stato primario. Non intendo offendere nessuno,sono sempre convinto che i migliori chef sono Italiani, ma se nessuno scuote l'ambiente la battaglia e' persa! Cordialmente
giugliano erminio
chef
06/02/2013 10:27:55
7) In realtà abbiamo investito troppo poco
Articolo chiaro che da' una visione precisa di cosa rappresenta il Bocuse d'Or nel panorama della gastronomia internazionale, ma non posso assolutamente essere d'accordo con la conclusione. L'Italia ha un patrimonio culinario e degli chef di eccellenza che meritano di essere conosciuti e apprezzati come si deve, e non è restando trincerati all'interno dei confini nazionali che ci riusciremo. Voglio anche smentire il classico pregiudizio dello spendere "soldi e tempo per un concorso che è lontano anni luce dalla nostra cucina e che sembra fatto apposta (...) solo per valorizzare la Francia": bastava parlare, come ho potuto fare, con gli italiani partecipanti per sentir loro dire che non c'è nulla da eccepire sul verdetto. Ci sono paesi, come ad esempio quelli scandinavi, la cui cucina in generale può difficilmente competere con la nostra, ma hanno creduto e investito sul Bocuse d'Or e ogni anno ne raccolgono i frutti, con un ritorno di immagine ed economico estremamente interessante. Se siamo arrivati ventesimi (non secondi)non vuol dire che abbiamo buttato via tempo e soldi per un concorso sbagliato, ma che al contrario non abbiamo investito abbastanza e quindi non ci siamo preparati a dovere. E' come se dopo aver completamente mancato un'Olimpiade ci dicessimo "perché buttar via soldi in una competizione che fa vincere gli altri? Organizziamo delle Olimpiadi in Italia". Forse le vinceremmo anche tutte, ma che valore avrebbe? Cerchiamo quindi di vedere se da subito, unendo gli sforzi di tutti coloro che operano per difendere l'immagine della nostra cucina possiamo veramente mettere in grado i nostri giovani chef di competere fra due anni per le prime posizioni.
Abbiamo dimostrato che con un progetto adeguato e perseguito con tenacia si possono battere i maestri francesi persino nel rugby. Proprio nell’alta cucina ci vogliamo dichiarare battuti in partenza? Voglio comunque concludere con una nota estremamente positiva, ricordando che il Bocuse d'or si è svolto nell'ambito del salone agroalimentare SIRHA.
Grazie al costante lavoro della Camera di Commercio Italiana di Lyon L'Italia era quest'anno "Paese all'onore", e questo titolo è stato illustrato e meritato in modo straordinario dalle decine e decine di aziende italiane presenti con i loro prodotti, la loro capacità innovativa e il loro desiderio di presentarsi senza timori in un mercato come quello francese che sa sicuramente riconoscere e apprezzare l'eccellenza. Con grande simpatia per tutto ciò che fate Mirco Iadarola Segretario generale della Camera di Commercio Italiana di Lyon
Iadarola Mirco
segreteraio generale
Camera di commercio italiana di Lione
06/02/2013 10:15:24
6) Ma sanno tutti chi è Bocuse ?
Stimati colleghi, probabilmente sono io che capisco poco, sopratutto non mi è chiaro il target a cui è diretta questa pubblicazione. L'alta, la media, la generica ristorazione, quella di un qualsivoglia mangificio, McDonald's, la pizzeria Sciuè Sciuè e la bancarella della porchetta; gli stand con cucina che imperversano in ogni fiera dall'idraulica a Sposa Bella, dalle calzature all'oreficeria (ci sono copiose tavole imbandite per i signori ospiti, ci sono, ci sono, credetemi!).la controprova sarà visibile all'imminente Bit. Chiaritomi cortesemente ciò, compatendo la mia ottusità che non comprende se il logo "Italia a Tavola" significa tutta l'Italia e, va da sé, tutte le tavole, - quelle di casa comprese - mi sa che qualcuna delle citate tavole viene brutalmente esclusa dai capziosi distinguo e dalle sottili polemiche tra cucina italica e quella d'Oltralpe.
Per la maggior parte dei cucinieri, ammesso vi rivolgiate a tutti coloro che stanno ai fornelli o in sala, sanno chi è Bocuse e potrebbero interpretare l'accorato invito a non frequentare kermesse intitolate a suo nome come un sopracciò nazionalistico se non una fine masturbazione letteraria. Colleghi chiarissimi, siete consci che anche tra i nostri cucinieri (l'ho testato)in pochi sanno decrittare le sigle Dop, Igp, Docg che noi scrivani a ogni piè sospinto fieramente esaltiamo e plaudiamo? "Sta a guardà er capello" dicono a Roma, sediamoci a TAVOLA e mangiamo. Ci toccasse un bloc di foie gras facciamo presente con voce alterata che quello di Mortara è migliore. Cordialmente


cremonesi giuseppe
giornalista
x
06/02/2013 10:12:00
5) Mandiamo una squadra a più alto livello....
Buongiorno Signor Lupini, guardi che siamo rimasti sotto 20 gradini e non direi che e' colpa della Francia e dei cuochi francesi. Ma cercherei di spiegare l'incapacita' di quelli italiani !!!!!! Primo : non capisco perche' non ci si rivolge a Lopriore che e' l'unico ad essere arrivato 4 con menzione speciale sul pesce !!! e lo si mette come coach, nella scuola dell'ALMA, e come excutive di tutto ci mettiamo il Crippa che non solo conosce bene i francesi ma ha appena dimostrato di essere all'altezza della situazione e di godere di ottima fiducia all'estero ( era Presidente Onorario al Bocuse al fianco dell'originale BOCOUSE !!!!!!!! Lei cosa ne pensa del progetto ?????????? Io con un po' di arroganza penso che almeno al terzo gradino possiamo arrivarci !!!!!!!! Cosi da allontanarci da questi ultimi venti !!!!!!! Venti di brutte brutte brutte figure !!!!!!!!!!!!! La ringrazio per la cordialita' Distinti saluti
del pomm piero

06/02/2013 10:04:55
4) Ma lasciamo che i francesi si remino da soli...e intanto mangino italiano
Ci sono piu' ristoranti italiani a Parigi Che ristoranti francesi in tutta l'Italia. E' una conseguenza delle continue celebrazioni Che fanno Di se stessi. Una grande chiusura. E quindi un grande isolamento. Perche' vogliamo fare la stessa cosa? Loro Hanno I premi nei concorsi, nella vita reale I giudici mangiano Italiano. E questo e quanto.........quindi non fate danni e lasciate Che Si premino addosso.
Per quello Che riguarda la competizione pura invece, non siamo arrivati Secondi, ma ventesimi. Qualcosa non funziona invece nelle nostre celebrazioni, I nostri beniamini sono Quelli giusti! ? Attaccarsi alle regole dopo aver partecipato e' puerile e giustamente la posizione Raggiunta fa pensare al termine "avarege". Cercare poi un allenatore Francese per fare cucina italiana significa aver Preso la cucina per Rugby( li abbiamo vinto con l'allenatore Francese contro la Francia)...,.........su..pensateci un attimino, come possiamo competere con I druidi Dei vari asterix e Obelix ? E' da quel tempo Che I Francesi ci schiaffeggiano con il loro cibo magico? E pensare Che Gli abbiamo dato e trovato tutto, a cominciare Dallo Champagne Passando da Napoleone fino al loro migliore statista il Cardinale Mazarino, Alla piu' Bella delle primedonne. Per cortesia lasciamo questo fumetto.
Di Giampaolo Serafino
Chef de cuisine
06/02/2013 10:01:53
3) Siamo maestri delle contraddizioni ... il Divino si era vendutoi per un panino
Si, il Divino avra' pure 'amplificato' la cucina italiana ma anche prestato la sua firma per un hamburger o panino alla compagnia MCDONALD famosa per la sua etica nel cibo ed i suoi conseguenti danni collaterali. Su un punto son d'accordo, siam i maestri della contraddizione. So solo che il tempo degli dei e' finito, se poi queste divinita' si vendono piacevolmente ai mercatini perdendo lo stesso concetto di divinita' sacra. Marchesi e' un cuoco bravissimo, ma e' nato su questa terra e anche lui , come tutti gli esseri umani,ne e' vittima. Toto' direbbe - ma fatemi il piacere -. Buon lavoro, pace e bene.
MIrko chef

05/02/2013 19:31:15
2) Non sono i francesi a volerci umiliare... ci riusciamo bene da soli
Non sono d'accordo !! Non credo che i Francesi “godano” nel umiliarci al Bocuse d'or. Ma davvero pensateo che ci invitano come ospiti d'onore al SIRHA (edizione 2011) al solo fine di vederci soccombere?? Perché nominare presidente d'onore della giuria Enrico Crippa e poi umiliarci???!!! Al Campionato del mondo della Pasticceria , che si tiene alcuni giorni prima nello stesso contesto abbiamo sempre raggiunto lusinghiere qualificazioni e ne siamo anche tornati a casa vincitori! Che i pasticceri Francesi siano più “Dolci” dei cuochi d'oltralpe?? La realtà è ben più complicata.
Giustamente scrivi che noi italiani non sappiamo eleggere (e detto in questi giorni ...che Dio ce ne Scampi..... e Gamberi) a rappresentarci una figura italiana pari a Bocuse! Siamo schierati dietro i nostri individualismi e siamo poco propensi ad ammettere o solo considerare qualcuno è migliore di noi! Organizzare un concorso in Italia di livello pari al Bocuse???? Bello il nome ….ma finché non ci spogliamo delle nostre arroganti livree potremmo definire solamente la colonna sonora (quella di Mission impossible dovrebbe andar bene)
Sono stato diverse volte a Lyon in occasione del “Bocuse” , tutti i grandi chefs francesi presenti chiamati uno ad uno a commentare l'evento elogiavano il grande Paul e ciò che rappresenta per tutti i cuochi del mondo! Lo stesso Bocuse ringraziava e non perdeva occasione per dire “io non sarei nulla senza di voi”. Siamo capaci noi di fare questo? Noi siamo gran bravi a nasconderci dietro una foglia di basilico e una fetta di mozzarella convinti che ci basti questo per conquistare i cuori ed i palati del mondo!
Auriemma Raffaele

05/02/2013 16:47:21
1) I francesi ormai stanno perdendo terreno
Caro Direttore,
sapevo già che su questo tema eravamo sulla stessa lunghezza d'onda. Parole sante quelle che hai scritto in questo editoriale, che sottoscrivo in pieno. Concetti che anch'io - ricorderai - ho espresso in altre circostanze. Inutile continuare a far la corte a modi di cucinare e di mangiare che non sono nostri. È la nostra cucina italiana che piano piano si sta giustamente affermando in tutto il mondo e i francesi stanno perdendo terreno (anche con il vino, almeno in certi Paesi). Oggi non c'è importante catena alberghiera nel mondo che non abbia nel suo complesso un ristorante italiano: una volta era solo francese.

Alle tue osservazioni non c'è niente da aggiungere se non che il concorso nazionale (Marchesi d'oro, va bene) da te auspicato io lo farei internazionale. Lo farei biennale, negli anni in cui non si svolge il Bocuse d'or. Una grande bella manifestazione a Roma o dovunque pubblico e privato si trovino d'accordo a organizzare una iniziativa importante, di richiamo davvero mondiale.

Speriamo nel nuovo governo: che sia più sensibile a questi temi della produzione agroalimentare, della ristorazione di qualità, dell'italianità del cibo e del vino, della grande forza che l'enogastronomia italiana rappresenta a sostegno del turismo. L'Italia - ha detto ancora recentemente qualcuno - potrebbe essere il Paese più bello e benestante del mondo, dove vivere in pieno benessere fisico e morale, peccato che ci siano troppi italiani, divisi e litigiosi.
Roberto Vitali



Fonte Margherita
Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni
Giordana Talamona
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