
Oltre 3mila firme di chef, giornalisti, food-blogger e appassionati di un prodotto unico. Ha colto nel segno l’appello alla mobilitazione per salvare la mozzarella di bufala campana Dop, lanciato dal Consorzio di tutela a seguito dell’approvazione del decreto che obbliga gli operatori inseriti nel sistema di controllo della Dop a produrre Mozzarella di Bufala Campana in stabilimenti esclusivamente dedicati a tale produzione (legge 205/2008).
Un provvedimento che mette in pericolo la stessa sopravvivenza della mozzarella a marchio Dop, dal momento che da luglio (data in cui entrerà in vigore la legge) molte aziende si vedranno costrette, visto anche il momento di crisi che rende impossibile creare un altro stabilimento, alla scelta di abbandonare la Dop per dedicarsi alla produzione di formaggi non certificati, prodotti con latte bufalino anche di altra provenienza, di costo e di qualità inferiori. Una norma che segnerà la fine soprattutto per gli allevatori di bufale dell’area Dop, al cui latte sarà preferito quello a minor costo di altre zone.
“Salviamo la Mozzarella di Bufala Campana Dop” è lo slogan scelto per la petizione popolare. Ecco il testo completo dell’appello: «I tesori si tramandano, non si distruggono. A causa di una legge assurda, la Mozzarella di Bufala Campana Dop è destinata a scomparire a partire dal 1 luglio. Aiutaci a salvare uno dei più grandi prodotti italiani. Aiutaci a non perdere un simbolo del Sud che lavora e che produce. Non permettere che le future generazioni non conoscano una delle cose più buone del mondo. Firma la nostra petizione». È possibile firmare la petizione online sul sito del Consorzio di tutela www.mozzarelladop.it e sui profili facebook (fanpage: Mozzarella di Bufala Campana DOP) e twitter (@Mozzarella_DOP).

La soluzione è a portata di mano ed è stata elaborata proprio dal Consorzio di tutela da oltre un anno e mezzo, nell’ambito delle modifiche al disciplinare di produzione. «Abbiamo proposto di introdurre - commenta il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo - l’obbligo di acquistare solo latte dell’area di origine per tutti coloro che fanno parte del sistema della Dop, così si previene alla radice il problema della tracciabilità, senza mettere in ginocchio il comparto. Ma queste proposte sono ancora ferme sui tavoli istituzionali, ecco perché chiediamo una rapida approvazione, come unica alternativa oggi possibile al funerale del più importante prodotto a marchio Dop del centro sud Italia».