In terra lucana, i dintorni di Pisticci sono segnati dallo scenario grandioso dei calanchi, altissime dune sabbiose a costoni che sprofondano nelle valli lucane. La città, terzo comune della Basilicata per numero di abitanti dopo i due capoluoghi Potenza e Matera, emerge da un terreno prevalentemente argilloso, solcato da profonde scanalature, a formare i tipici brulli burroni digradanti sullo Ionio.
I sentieri campestri lambiscono oasi rigogliose di querce, carrubi e fichi d’India. La natura esplode più vivida nel paesaggio che circonda la Masseria Torre Fiore, gioiello di architettura rurale trasformato in innovativo hotel di lusso dalla famiglia Giannone, italo-canadesi di origine pisticcese, tornati in Basilicata sulla rotta della ricerca delle proprie radici.
«Nel 2005 eravamo in vacanza a Pisticci e abbiamo scoperto questa masseria. Una meraviglia diroccata e triste, ma ce ne innamorammo scorgendo sin dall’inizio le sue potenzialità».
Ad accogliermi è Mariana Giannone (nella foto), proprietaria e general manager di Torre Fiore che, lasciata in Canada una fulgida carriera di marketing designer, è tornata in Lucania ad annaffiare la radice pisticcese dei suoi genitori. Suo padre, John Giannone, emigrato a Toronto nel 1958, ha fondato la Fram Building Group, una delle più prestigiose imprese edili canadesi, di cui è chairman.
«Abbiamo ristrutturato questo monumento rurale, nel rispetto del suo patrimonio e della sua realtà storica».
L’accurato ed esemplare lavoro di restauro è di suo fratello, il pluripremiato architetto canadese Ralph Giannone, che ha conferito un rinnovato splendore all’antica residenza padronale del XVI secolo, con le quattro torrette difensive che proteggevano il fortino dalle invasioni dei saraceni e dall’assalto dei briganti.
«Ci definiamo nuovi invasori. Però, questa volta, rispettosi e gentili, un concetto che abbiamo integrato in tutti gli aspetti di questa proprietà».
Il soggiorno propone l’esperienza abitativa nella casa padronale e nelle “lammie”, le caratteristiche casette contadine pisticcesi, dipinte di bianco e con tetti rossi spioventi. Sono le tipiche dimore del Rione Dirupo di Pisticci, annoverato fra le “100 Meraviglie d’Italia” da salvaguardare e approdo prioritario dell’itinerario di viaggio. Ciascuna delle 13 suite di lusso rievoca l’atmosfera della tradizione abitativa locale, in un contesto esclusivo, dove elementi della cultura contadina pisticcese, come i bracieri, i cesti in vimini e le grandi damigiane di vetro, convivono armoniosamente con ricercate atmosfere contemporanee impreziosite da mobili e arredi di design.
«Abbiamo prediletto mobili in stile modern rustic, prevalentemente italiani. I collage di oggetti antichi della cultura contadina sono le uniche decorazioni alle pareti».
Spazio, luce e silenzio avvolgono il resort nello spirito più autentico della tradizione e della cultura lucane, custodite nell’incanto di questo paesaggio del silenzio, da respirare ad occhi chiusi, anche dal bordo della piscina riscaldata, con entrata a spiaggia e sfioro a cascata che si apre nella vastità della valle solcata dal volo dei falchi, con vista sul Mar Ionio che taglia l’orizzonte. L’esperienza di soggiorno a Torre Fiore proietta il visitatore in un viaggio alla scoperta della bellezza nascosta dell’antica terra lucana e del suo splendore a cielo aperto che si svela nello scenario che circonda la masseria. Una meta che vorrà subito essere rivissuta, per ammirare l’abbagliante candore del borgo di giorno e lasciarsi incantare dalle sfumature dei tramonti che s’infuocano nel cielo lucano.
Buon vento.
Torre Fiore Hotel Masseria
c.da Terranova sn
75015 Pisticci (Mt)
Tel 0835 580239
Foto a cura di Gianfranco Traetta