Stando alle cifre, sembra che il mercato delle sigarette elettroniche sia già in crisi. Nonostante numerosi vip si siano fatti promotori “inconsapevoli” di quest’ultima tendenza, in Italia la tassa governativa, ha fatto lievitare il costo delle sigarette elettroniche in maniera esponenziale, tanto che il sindacato Confesercenti dei rivenditori e produttori di vaporizzatori elettrici ha parlato di un vero e proprio attacco da parte del fisco.
Da giugno infatti si registrano solo segni negativi nelle vendite del prodotto: a Genova, per esempio, ha chiuso il 20-25% dei negozi, mentre a Torino si è passati dal +71,9% del 2012 al -2,4% di oggi, e per le catene di franchising sono diminuite del 99% le richieste di nuove aperture.
Le statistiche rivelano però che solo in Italia il mercato delle sigarette elettroniche ha subito una brusca frenata, che arriverà a cali tra il 50 e l'80%, a differenza del mercato estero, in particolare in Francia e nell’est Europa, dove la commercializzazione del prodotto procede a gonfie vele.
Nel nostro Paese, come in Germania, Bulgaria, Irlanda e Spagna, non c’è ancora una normativa che regolarizzi la vendita delle sigarette elettroniche, anche se il parlamento europeo ha dato vita ad un dibattito, che vede da una parte la richiesta della commissione Salute di concedere la vendita del prodotto solo alle farmacie, e dall’altra chi vuole continuare con la vendita libera.