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Fede e Tinto, Sommelier ma non troppo Il libro che insegna come bere, in allegria

“Sommelier ma non troppo è l'ultima opera di Fede e Tinto, una guida con percorso interattivo per conoscere o riconoscere il vino anche in 7 giorni, e che ci invita a bere senza dogmi e senza complessi, ma in allegria

di Mariella Morosi
 
03 dicembre 2013 | 10:14

Fede e Tinto, Sommelier ma non troppo Il libro che insegna come bere, in allegria

“Sommelier ma non troppo è l'ultima opera di Fede e Tinto, una guida con percorso interattivo per conoscere o riconoscere il vino anche in 7 giorni, e che ci invita a bere senza dogmi e senza complessi, ma in allegria

di Mariella Morosi
03 dicembre 2013 | 10:14
 

da sinistra: Nicola Prudente e Federico Quaranta“Sommelier ma non troppo”, opera prima di Fede e Tinto (che anche quest'anno sono tra i candidati del sondaggio di Italia a Tavola sul Personaggio dell'anno - CLICCA QUI PER VOTARE), al secolo Federico Quaranta (nella foto, a destra) e Nicola Prudente (nella foto, a sinistra), ci invita a bere senza dogmi e senza complessi, anzi, decisamente in allegria. Ma il vino deve essere compreso, rispettato e amato, perché ci parla delle nostre radici, e non c'è angolo dell'Italia che non lo produca con una sua specifica vocazione e una identità anche culturale.

Questi “due menestrelli che alla radio parlano di vino”, come nella prefazione definisce gli autori Franco Maria Ricci, il presidente dell'Ais, Associazione italiana sommelier, hanno voluto parlarcene con semplicità e con termini accessibili a tutti. La strana coppia, un genovese e un pistoiese, giura che si può conoscere - o riconoscere - il vino con un percorso semplice e diretto in soli sette giorni.

Quindi nel calice niente odore di traversina di treno bagnata né di lepre in fuga, ma indicazioni sull'arte di “bere giusto”, a cominciare dalla degustazione perché, come scrivono gli autori, «degustare un vino ci permette di far ripartire o crescere i nostri sensi e di incamerare sensazioni più ampie... e per raggiungere questo stato di grazia dobbiamo risvegliare i nostri sensi un po' distratti e fuori allenamento. Dobbiamo, cioè, tornare curiosi come quando eravamo bambini».

In definitiva, tutti possiamo andare al di là del buono o del cattivo, seguendo le fondamentali indicazioni su come osservare il vino e “senza troppi giri nel bicchiere”, come recita il sottotitolo del libro. Poi spiegano come gustarlo, basta un piccolo sorso, e squarciano il sipario su termini come morbidezza, astringenza e soprattutto tannicità, parole che ricacciano indietro la buona volontà dei neofiti che vorrebbero penetrare nel blindato mondo degli esperti.

Per carità, nessuna ambizione di sottovalutare la complessa mission del sommelier, tanto è vero che il libro vuol essere “un corso di avvicinamento alla degustazione professionale”. E a Radio Due, a Decanter, lo fanno con la collaborazione con l'Ais e con Bibenda che alla fine di questo libro misura con test il grado di apprendimento effettivo dei lettori.

Ma c'è un'altra originalità: il libro è interattivo: grattando speciali cerchi si sprigionano profumi e aromi riconducibili al vino, una specie di “gratta e annusa” tra lo speziato e l'erbaceo, il tannico e l'effervescente. È stato il successo alla radio a spingere Fede e Tinto a diventare scrittori, un apprezzamento testimoniato da una oceanica risposta sul web e dall'entusiastico giudizio dei “fiancheggiatori” di questa loro prima impresa letteraria, dall'editore Rai Eri ai grafici, dagli chef fino agli amici “suggeritori”.

Citiamo solo alcuni giudizi, riportati nella sezione “Barriti”, grida possenti proprio come il verso dell'elefante nella savana.
Il ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo ha scritto: «Passione, amore, tradizione cultura: tutti aspetti che trovano una magnifica sintesi», Oscar Farinetti: «Mettono insieme leggerezza e sapienza, semplicità e autorevolezza», gli chef Moreno Cedroni: «Peccato che quando ho aperto il ristorante a venti anni non c'erano fede e Tinto. Il loro modo di insegnare con facilità argomenti difficili mi avrebbe aiutato molto», e Davide Scabin: «Sono due bravi ragazzi: hanno inventato un nuovo modo di fare cultura nel wine&food».

E infine Marco Simonit, maestro di potatura della vite: «Mi hanno fatto portare in vigna in pochi minuti migliaia di persone attraverso la radio». Infatti, se il vino è anche territorio, paesaggio e ambiente, non manca nel libro un capitolo sul vigneto, i vitigni. il terreno e su come di fa il vino con l'uva che entra in cantina. La sezione “A zonzo nell'Italia del vino”, inoltre elenca tutte le regioni d'Italia e le la loro caratteristiche ampelografiche.

Ultimo capitolo, l'abbinamento vino-cibo, ma con una premessa che esclude luoghi comuni comune come quelli definiti dagli autori «fuorvianti, falsi e tendenziosi» come le equazioni carne/vino rosso, pesce/vino bianco. È una lettura divertente anche per chi è astemio, oppure da regalare come strenna magari allegata a una bottiglia.

Titolo: Sommelier ma non troppo. "Il libro per capire il vino senza troppi giri di bicchiere"
Autore: Fede e Tinto
Editore: Rai Eri
Pagine: 236
Prezzo: 16 euro

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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