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Niente bambini al ristorante dopo le 21 Bufera sul “Sirani” di Bagnolo Mella

Molte le critiche contro il ristorante bresciano, che vieta l’ingresso ai bimbi under 10 dopo le 21. Ma c’è chi sottolinea il carattere “educativo” per i genitori, che dovrebbero garantire ai figli le giuste ore di sonno. La tendenza “no kids”, nata negli Usa, è utilizzata da ristoranti, hotel, compagnie aeree e anche agenzie immobiliari

 
27 gennaio 2014 | 16:37

Niente bambini al ristorante dopo le 21 Bufera sul “Sirani” di Bagnolo Mella

Molte le critiche contro il ristorante bresciano, che vieta l’ingresso ai bimbi under 10 dopo le 21. Ma c’è chi sottolinea il carattere “educativo” per i genitori, che dovrebbero garantire ai figli le giuste ore di sonno. La tendenza “no kids”, nata negli Usa, è utilizzata da ristoranti, hotel, compagnie aeree e anche agenzie immobiliari

27 gennaio 2014 | 16:37
 

A Bagnolo Mella, in provincia di Brescia, c’è un ristorante, il “Sirani”, dove i bambini sotto i 10 anni non sono ammessi dopo le 21. Una regola che, in realtà, il locale ha adottato già da 7 anni, ma che ora ha attirato l’attenzione della stampa nazionale e sta suscitando accese polemiche in rete sui social network. «I nostri clienti sono felici così, quelli a cui non piace possono andare da qualche altra parte», è la replica dei proprietari del ristorante-pizzeria-pasticceria. Il caso è stato sollevato dal quotidiano BresciaOggi, che ha riportato la notizia dopo che sul portale di recensioni online TripAdvisor era apparso un commento negativo sul locale “vietato ai bambini” oltre un certo orario.



«Cartelli assurdi. Il locale è molto carino, tutto buonissimo e prezzi buoni - scrive un’internauta - ma se non volevano bambini dovevano aprire una gioielleria, non una pasticceria». «Quando c’erano i bambini dovevamo spesso ascoltare le lamentele degli altri clienti - replicano dal ristorante - mentre ora funziona tutto benissimo». Il divieto del locale bresciano ha diviso il web e l’opinione pubblica. Hanno protestato in molti, ma i titolari non intendono fare marcia indietro: «Come noi, altri ristoratori vorrebbero adottare questa filosofia del lavoro. Però non ne hanno il coraggio».

Eppure, come spiega Barbara Casillo, direttore di Confindustria Alberghi, «non è possibile vietare l’ingresso ai bambini, lo proibisce la legge. Un albergatore è tenuto a respingere un cliente soltanto se non ha con sé un documento di identità».

Roberto Reale«Se a primo impatto la negazione sembra quasi una “discriminazione” nei confronti dei bambini - ha dichiarato a “Italia a Tavola” Roberto Reale (nella foto a destra), insegnante elementare - mi interrogo se questa decisione colpisce i minori o chi, come alcuni genitori, decide di portare i minori con sé fino a tarda ora. È bene ricordare che anche se i bambini non hanno una piena consapevolezza del tempo, il loro corpo sì. Andare a letto alla stessa ora ogni sera li aiuta fisicamente e mentalmente a sviluppare una sana routine relativa al sonno. Attendere che il bambino si stanchi non è una strategia funzionale perché quando si è eccessivamente stanchi si fatica a ritrovare la calma e a prendere sonno - ma questo vale anche per gli adulti. È bene ricordare anche che i pediatri consigliano di far dormire dalle 16 alle 17 ore i bambini sotto i 3 anni, 12 ore i bambini tra i 5 e 12 anni e 8-9 ore di sonno per gli adolescenti. È bene ricordare anche che ognuno di noi, bambini compresi, ha il diritto di riposare in un ambiente silenzioso e confortevole».

«Stese queste considerazioni - conclude Reale - non penso che l’iniziativa del ristoratore di Brescia sia restrittiva o discriminatoria verso i minori, bensì credo che sia “educativa” per il genitore o più in generale per l’adulto, il quale dovrebbe già conoscere le considerazioni sopra esposte, evitando di “costringere”, magari per esigenze personali, i propri figli ad orari inconsueti in ambienti poco adatti per loro».

Nata negli Stati Uniti, la tendenza “no kids” è sbarcata in Italia da 3 o 4 anni e impedisce ai bimbi l’accesso non solo in ristoranti e hotel, ma anche in altre situazioni. Alcune compagnie aeree internazionali, ad esempio, hanno voli “child-free”, per lo più diretti verso località turistiche e villaggi che condividono la stessa filosofia. In Germania sono comparsi annunci immobiliari riservati agli adulti senza bambini. In Austria l’hotel Cortisen, uno dei più gettonati, ha bandito l’accesso ai più piccoli. In Svezia sono moltissimi gli alberghi che non accettano bambini sotto i 12 anni. Infine, in Spagna la catena “Iberostar” fa pernottare solo ospiti over 14, mentre la “Sandals” addirittura over 18.

«Da noi nessuno lo vorrà mai ammettere, ma garantisco che nei locali più trendy il bambino non è mai ben visto. Ricordo quando a Massimiliano Ossini fu impedito di entrare al Coast Music Bar di Porto Cervo all’ora dell’aperitivo perché era in compagnia dei figli piccoli», racconta Roberto Piccinelli, autore della Guida al piacere e al divertimento e firma di “Italia a Tavola”.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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29/01/2014 18:10:05
5) Legittimi i ristoranti "no kids"
Da un punto di vista formale, il provvedimento non presenta criticità. Un pubblico esercizio può rifiutare una prestazione se esistono giustificati motivi che lo impongono. Gli schiamazzi, il pianto o le intemperanze proprie dei piccoli possono costituire valide giustificazioni. Inoltre, un esercente ha il diritto di caratterizzare la sua offerta, imponendo dei vincoli di accesso - sul vestiario, sul genere, sull’età, eccetera - assumendo i rischi imprenditoriali conseguenti.
Ogni vincolo di accesso pone un limite commerciale che può indebolire o rafforzare la scelta a secondo del gradimento che la stessa riceve. Inoltre è da considerare che l’eventuale somministrazione di alcol ai minori effettuata dai loro genitori all’interno dei pubblici esercizi è imputabile alla responsabilità penale dell’esercente. È questa una fattispecie che rafforza il diritto a regolamentare la frequentazione dei pubblici esercizi.
Il provvedimento ha anche riflessi educativi e sociali che non spetta alla Fipe commentare, ma che completano un ragionamento che giustifica decisioni che potrebbero essere non correttamente interpretate, ma assolutamente legittime.

Lino Stoppani
presidente
Fipe-Confcommercio
29/01/2014 13:17:12
4) Un problema di educazione
Noi nel nostro ristorante abbiamo comprato giochi, pennarelli e piatti con gli eroi dei fumetti, soprattutto il sabato e la domenica molti clienti d'affari della settimana portano la famiglia e spesso ci sono figli piu o meno piccoli, mi vergogno a dirlo ma i giochi acquistati per i bambini sono un grande calmante per gli adulti, loro mangiano e i bambini no, e anche questo è un problema. Ma la storia vera e che non sono i bambini sono i genitori che permettono ai loro figli di fare qualsiasi cosa, senza mostrare un ritegno e un'attenzione al lavoro altrui, al di la dei tablet o smartphone, utilizzati sin dall'entrata nel ristorante, non è raro avere risposte di molti genitori che oltre a sguardi fulminanti, ti dicono " se mio figlio rompe qualcosa te lo pago ". giorni fa un mio caro cliente con un suo amico, totale, 6 bambini più due cani, prenota per una domenica a pranzo non ho potuto non dirgli, vieni per le 13,30, quando gli altri clienti più o meno sono già via,cosi è stato ma loro sono andati via alle 16,30...con sul pavimento di tutto e di piu, alla fine siamo anche disponibili...ma chi non fa questo lavoro non riesce a capire le difficoltà, in un momento in cui tutti i clienti si sentono in diritto di giudicarti, un mio collega ( ristorante di alto livello ) qui in Brianza per aver fatto notare che i bambini non era il caso che corressero in sala, si ritrova un giorno si e uno no con recensioni su Tripadvisor da mal di pancia, nessuno pensa a questo, noi accoglieremo sempre i bambini, ma chi non conosce Sirani non puo giudicare,il suo locale è un piccolo tempio dell'eccellenza della pizza e non solo.
matteo scibilia

29/01/2014 13:15:21
3) Rispettiamo tutti
Per me il ristorante é un luogo quasi sacro, se ci vado é perché ho voglia di godermi il pranzo o la cena. ritengo invece che per i bambini sia un luogo di pena se sono educati, in quanti devono stare fermi e zitti e un circo per i male educati che sono lasciati liberi di scorrazzare ....Quindi rispettiamo tutti...
E L

29/01/2014 13:14:52
2) il Re è nudo!
ma dai,...ma possibile che ci sia finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire che "il Re è nudo"? l'esasperato opportunismo e politically correct per "banali" ragioni di cassetto non lo hanno mai consentito, ma per chi fa ristorazione il problema "bambini" a tavola è tutt'altro che secondario. E' anche molto complesso ed articolato volerne parlare in maniera corretta e senza prese di posizione predeterminate, ma chiunque abbia mai fatto ristorazione conosce bene le problematiche di gestire clienti estranei "in casa propria" e pertanto sa bene quali problematiche vadano affrontate con la clientela che ha al seguito bambini.
E qui sta il punto, in 30anni di ristorazione di medio-alto livello non ricordo un solo caso di problemi creati da bambini, ma posso citare un'intero romanzo di problemi, anche molto gravi e seri, creati da genitori nevrotici-isterici-possessivi ed anche molte volte opportunisti ed in malafede! Potrei citarvi esempi documentati ma non è questa la sede e lo spazio adatti ma vi garantisco che ce n'è per uno studio di sociologia comportamentale. Quindi, fatti salvi casi estremi o specifici, mi sento di esprimere un buon 80% di solidarietà al ristorante in questione invitando chi esprime critiche o diniego a certe scelte apparentemente fuori dal Mondo, di analizzare molto, molto approfonditamente le cause che portano un commerciante a scegliere di escludere dal proprio "portafogli" parte potenziale di una clientela altrimenti pagante e come tale tutt'altro che inopportuna. Ma si sa,...in Italia siamo specialisti per le levate degli scudi contro chiunque cerchi di porre delle regole coportamentali (peraltro in casa propria!) a qualcun'altro! Il '68 ha colpito anche li......
valerio angelino

29/01/2014 13:14:24
1) in Messico anche > 21 anni
In Messico sono stato ospite di un grandissimo complesso, nella parte dove era vietato l'accesso ai minori di 21 anni, ristorante compreso! Il sito dice "The Select Club Adults Only section (21 years and up) is an exclusive area with 276 Junior and Master Suites and a large pool area with a swim-up bar. Select Club guests can enjoy exclusive services and adults only dining options." Anche in Italia potrebbero legalmente creare l'accesso ai soli soci del "club" con età superiore ad un limite (tessera da distribuire gratuitamente). In realtà sarebbero da vietare a certi genitori (che non sanno educare).
Gianni Furlani



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