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Martina neoministro dell’Agricoltura «Expo 2015 è una sfida importante»

“Promosso” da sottosegretario a ministro, Maurizio Martina, deputato Pd, è uno dei 16 componenti del nuovo esecutivo guidato da Matteo Renzi. La programmazione e il “dossier” Expo 2015 saranno al centro della sua azione. «La qualità della nostra agricoltura e la sua specificità devono essere salvaguardate», ha dichiarato

24 febbraio 2014 | 11:02
Martina neoministro dell’Agricoltura
«Expo 2015 è una sfida importante»
Martina neoministro dell’Agricoltura
«Expo 2015 è una sfida importante»

Martina neoministro dell’Agricoltura «Expo 2015 è una sfida importante»

“Promosso” da sottosegretario a ministro, Maurizio Martina, deputato Pd, è uno dei 16 componenti del nuovo esecutivo guidato da Matteo Renzi. La programmazione e il “dossier” Expo 2015 saranno al centro della sua azione. «La qualità della nostra agricoltura e la sua specificità devono essere salvaguardate», ha dichiarato

24 febbraio 2014 | 11:02
 

Maurizio Martina (nelle foto), sottosegretario uscente al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, passa ora alla guida dello stesso dicastero. È uno dei 16 ministri nominati dal nuovo Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. L’esecutivo ha giurato lo scorso sabato 22 febbraio nel Salone delle Feste del Quirinale, davanti al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Maurizio Martina

Martina, nei mesi del governo Letta, quando alla carica di ministro dell'Agricoltura c'era Nunzia De Girolamo, ha avuto l’importante delega a presiedere la Commissione di coordinamento per le attività connesse all’Expo 2015 di Milano. La programmazione e il “dossier” Expo 2015, dove il tema nutrizionale è al centro, rappresenteranno certamente il faro dell’azione del giovane neoministro. Un’altra sfida importante sarà inoltre di soprintendere alla realizzazione, attraverso decreti attuativi, dei nuovi indirizzi della Politica agricola comunitaria (Pac), soprintendere alla riorganizzazione di Agea e Inea, e sbarrare o meno la strada agli Ogm secondo quella discrezionalità imputata dalla Ue ai singoli governi.

«La qualità della nostra agricoltura e la sua specificità devono essere assolutamente salvaguardate perché rappresentano per l’Italia un patrimonio materiale e culturale del quale non possiamo assolutamente fare a meno», ha affermato Martina. «Expo Milano 2015 rappresenta un’importante sfida che dobbiamo cogliere e sfruttare al meglio: sarà questa una vetrina per mettere in luce la straordinaria biodiversità delle nostre produzioni».

Nato a Calcinate, in provincia di Bergamo il 9 settembre 1978, è sposato e ha due figli. Dopo essersi diplomato all’Istituto tecnico Agrario di Bergamo, consegue la laurea in Scienze Politiche. La sua carriera politica inizia nel 1999 quando viene eletto consigliere comunale, carica che ricopre fino al 2004. Nelle stesso anno, dopo una militanza nell’organizzazione giovanile dei Democratici di Sinistra, viene eletto segretario della Provincia di Bergamo. Nel 2006 assume la carica di segretario regionale dei Democratici di Sinistra in Lombardia.

Maurizio MartinaNel 2007 è tra i fondatori del Partito Democratico. Nello stesso anno, a seguito delle primarie, è eletto primo Segretario del Partito Democratico della Lombardia. Nel 2009, sempre attraverso le primarie, viene riconfermato alla guida del Partito Democratico Regionale Lombardo. Nel 2010 è eletto Consigliere della Regione Lombardia, incarico riconfermato nelle consultazioni popolari del febbraio 2013. Durante i mandati di Consigliere Regionale Lombardo è stato componente della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Attività Produttive. Martina ricorda nel suo blog di avere avuto nonni contadini, mentre il padre e la madre hanno sempre lavorato in fabbrica.

«I migliori auguri di buon lavoro all’intero esecutivo guidato da Matteo Renzi ed in particolare  al neoministro delle Politiche Agricole Martina di cui abbiamo avuto già modo di apprezzare passione, capacità ed impegno nel suo ruolo di sottosegretario», ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che «una buona premessa è stata la scelta di individuare anche l’agricoltura e il cibo tra i 7 settori prioritari di intervento del Job Act elaborato dal premier Matteo Renzi».

«Al nuovo Governo chiediamo chiari e forti segnali di cambiamento - ha dichiarato il presidente di Copagri, Franco Verrascina - a partire da un nuovo approccio alle politiche economiche, che contempli scelte orientate alla crescita e non più al solo rigore e all’esclusiva attenzione per i mercati finanziari. La chiave di volta è la sostanziale riduzione della pressione fiscale per imprese e lavoratori. Un nuovo approccio che riconosca il ruolo fondamentale dell’agricoltura e dell’intero sistema agroalimentare, conferendogli effettiva centralità nelle scelte di strategia di questo Esecutivo, in questa fase anche in considerazione dell’attuazione della Pac e della realizzazione di Expo 2015».

«Il nostro auspicio è, in primo luogo, che con il governo appena formato si creino quelle condizioni di stabilità politica e quel rinnovato clima di fiducia quali premesse indispensabili perché il Paese possa conoscere un’autentica stagione di riforme». Così Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane agroalimentari ha commentato la presentazione della nuova compagine governativa. «Il premier Renzi ci sembra determinato ad avviare rapidamente le indispensabili misure per la ripresa, con un piano di riforme da attuare concretamente ed immediatamente. Come mondo della rappresentanza agricola siamo disponibili ad un confronto immediato, nell’interesse di un settore che riveste  un ruolo strategico nell’ottica dello sviluppo e della crescita del Paese».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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