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Attenzione al sole di primavera Come difendersi dai raggi Uv?

Proteggere la pelle dal sole è importante, anche in primavera, quando il sole inizia ad essere più caldo e non è per niente innocuo. In primavera infatti i raggi Uv raggiungono il massimo della loro presenza sulla Terra

 
01 maggio 2014 | 12:07

Attenzione al sole di primavera Come difendersi dai raggi Uv?

Proteggere la pelle dal sole è importante, anche in primavera, quando il sole inizia ad essere più caldo e non è per niente innocuo. In primavera infatti i raggi Uv raggiungono il massimo della loro presenza sulla Terra

01 maggio 2014 | 12:07
 

Nonostante il tempo altalenante di questi ultimi giorni, quando nelle belle giornate splende il sole e si ha voglia di abbronzarsi in vista dell’estate, bisogna fare attenzione ad esporre la pelle ai raggi solari senza un’adeguata protezione. Anche durante la primavera il sole non è innocuo e i raggi Uv sono presenti in grandi quantità.



Riportiamo il commento, tratto da Humanitasalute.it, di Marcello Monti, responsabile di Dermatologia in Humanitas e docente di Dermatologia all’università di Milano.


L’aria è ancora fresca e il sole non sembra così cocente, ma ci sbagliamo: proprio in primavera-inizio estate i raggi Uv raggiungono il massimo della loro presenza sulla Terra. Durante il periodo invernale i melanociti, le cellule che producono la melanina, vanno incontro a una sorta di letargo e si risvegliano lentamente.

Quindi al primo sole si trovano impreparate a proteggere la pelle dai raggi Uv. Ecco perché molti vanno incontro a forti scottature durante le sciate di primavera. Occorre dunque rimanere ancora coperti o scoprirsi brevi periodi; questo vale soprattutto per i bambini e per gli anziani che spesso scelgono il periodo primaverile per esporsi al sole ritenendo erroneamente, anche per l’aria ancora fresca, che il sole sia più debole.

Un altro buon motivo per limitare l’esposizione al sole ci viene fornito da uno studio tedesco che ha dimostrato come l’esposizione al sole induca la morte di alcune cellule che prima di morire rilasciano una proteina in grado di richiamare i neutrofili (cellule del sangue). Questa proteina è stata soprannominata “allarmina” perché è un segnale d’allarme per l’eccessiva esposizione al sole.

La stessa proteina è in grado di far muovere le cellule di un iniziale melanoma verso distretti lontani dove formeranno metastasi. Quindi se un soggetto ha un melanoma, ma non lo sa perché molto piccolo e del tutto simile a un neo, e si espone al sole rischia una metastasi. Le creme solari non sono in grado di proteggerci contro questo evento e pertanto è importante adottare comportamenti prudenti al sole.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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