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La guida vini dell’Espresso si azzera Nuovo progetto, nuovi curatori

Antonio Paolini e Andrea Grignaffini prenderanno il posto dei curatori storici della guida, Fabio Rizzari ed Ernesto Gentili. Via anche l’intero team di collaboratori e degustatori. Sarà un progetto editoriale nuovo, che - annuncia Vizzari - verrà presentato ufficialmente a fine mese. La prossima chiusura toccherà alla guida ristoranti?

 
08 febbraio 2016 | 12:06

La guida vini dell’Espresso si azzera Nuovo progetto, nuovi curatori

Antonio Paolini e Andrea Grignaffini prenderanno il posto dei curatori storici della guida, Fabio Rizzari ed Ernesto Gentili. Via anche l’intero team di collaboratori e degustatori. Sarà un progetto editoriale nuovo, che - annuncia Vizzari - verrà presentato ufficialmente a fine mese. La prossima chiusura toccherà alla guida ristoranti?

08 febbraio 2016 | 12:06
 



Dopo 13 anni ed altrettante edizioni, l’Espresso dice addio alla guida “I Vini d’Italia”. O meglio, mette in archivio l’attuale impostazione della guida per dare vita a qualcosa di molto diverso. A confermare le voci di corridoio è il responsabile delle guide de l’Espresso, Enzo Vizzari (nella foto a destra): «Non sarà una guida vera e propria, ci stiamo lavorando e contiamo di presentare il progetto ufficialmente entro fine mese. L’uscita, invece, sarà sempre in autunno, contestualmente all’uscita della guida Ristoranti. Si tratta di un nuovo prodotto editoriale - aggiunge Vizzari - non sarà più una guida e si chiamerà, appunto, “I Vini dell’Espresso”». Stando alle affermazioni di Vizzari, il nuovo progetto prende atto dei grandi cambiamenti che ci sono stati in questi anni nel modo di raccontare il vino. La principale novità potrebbe essere l’abolizione della tradizionale suddivisione regionale dei vini e delle aziende.

La stessa sorte toccherà anche alla guida ristoranti?

Enzo VizzariQuel che è certo, per il momento, è l’azzeramento della redazione della guida enologica da parte del gruppo editoriale. Liquidati (senza preavviso) tutti i collaboratori e degustatori storici, compresi i vertici, Fabio Rizzari ed Ernesto Gentili, che da 13 anni erano curatori della guida. Sembra che a prendere il loro posto (ma non si è ancora arrivati alla firma ufficiale del contratto) saranno Antonio Paolini e Andrea Grignaffini. «Più che un avvicendamento - rimarca Vizzari - si tratta di qualcosa di completamente nuovo che presenteremo ufficialmente a breve». Paolini e Grignaffini da tempo lavorano nel comitato esecutivo della guida ristoranti de l’Espresso e sono nomi di rilievo nel settore enologico, di cui si occupano da oltre 30 anni.

Nel frattempo Ernesto Gentili (nella foto a sinistra), in un’intervista a WineSurf, si toglie qualche sassolino dalle scarpe e parla «di un buon rapporto con l’Espresso per 13 anni, di una fiducia data e ricambiata, proprio per questo mi sento di dire che potevano chiudere la cosa in maniera più elegante e... mi fermo qui». Infatti, dai piani alti non è giunta nessuna motivazione. C’è stata solo una telefonata di Vizzari, che non è entrato nel merito delle ragioni di questa scelta: «Ha detto solo che era una scelta della direzione editoriale», afferma Gentili.

Dall’editore non è giunto infatti alcun comunicato stampa che giustifichi questo “azzeramento” della guida, ma si pensa che sulla scelta abbia influito la diminuzione delle vendite dell’ultima edizione. Del resto, sono anni che il mondo del web ha messo in crisi le guide e, più in generale, l’editoria fondata sulla carta stampata. Ma di certo la responsabilità del calo delle vendite non è da imputare ai curatori o ai collaboratori che sono stati lasciati a casa. Il problema è stato forse nel non adeguare la linea editoriale e nel non saper cavalcare adeguatamente le tecnologie e le nuove modalità di fruizione dei contenuti. E se la rotta non cambia, la stessa sorte potrebbe toccare anche alla guida dei ristoranti...

Ernesto GentiliA proposito delle vendite, Gentili fornisce qualche dato: «Nel 2007 la guida vendeva circa 35mila copie. Prima con “Velenitaly”, che ci ha dato una grossa botta, e poi con la naturale diminuzione che ha colpito tutte le altre guide cartacee e l’editoria in genere, queste cifre si sono molto ridimensionate, come del resto si sono ristrette anche le vendite della guida Espresso dei ristoranti. Occorre dire che la forza commerciale dell’Espresso non è mai stata usata a vantaggio della guida vini. Anche se sono due canali importanti, la guida usciva solo in edicola e in libreria, non prendendo mai in considerazione gli altri tipi di vendite, che alla fine sono quelle che fanno guadagnare un editore».

«Anche se il cartaceo ha indubbiamente perso appeal - conclude Gentili - con alcuni aggiustamenti, tipo la traduzione in inglese o in giapponese per il grande mercato internazionale, non vedo un futuro buio. Vedo più buio per le guide dei ristoranti, che alla fine risultano molto più ingessate e costose. Del resto anche sul web non si riesce ancora a vedere quegli investimenti che possano far pensare ad una guida di nascere e farsi conoscere. Anche sul web, per fare una guida bisogna pagare i redattori, e non mi sembra che succeda spesso».

Dopo la pubblicazione dell'intervista a Gentili, WineSurf ha dato diritto di replica ad Enzo Vizzari. Sul modo in cui Gentili è stato avvisato del cambiamento (una semplice telefonata), Vizzari parla di una «fuga di notizie. Purtroppo voci nell’ambiente c’erano [...]. L’altra sera mi ha chiamato Luciano Pignataro (il primo a dare la notizia, sul suo blog, ndr) dicendo che aveva saputo della chiusura della guida e del nuovo progetto, chiedendomi se confermavo o meno la cosa: a quel punto ho pensato che era inutile negarlo. Inoltre avevamo programmato, e qui lo confermo, che entro fine febbraio faremo una presentazione ufficiale e un comunicato in cui spiegheremo il tipo di iniziativa su cui lavoreremo in futuro. Quindi una fuga di notizie mi ha costretto ad uscire in quel modo, non è stata una decisione voluta quella di usare un canale improprio».

Sulle cause della chiusura della guida vini, invece, Vizzari è molto chiaro: «In tutti questi anni la guida vini è sempre andata in rosso. Per cifre più o meno importanti, ma sempre in rosso e quindi la guida vini era un lusso che l’editore e il direttore editoriale avevano deciso di potersi permettere. Un editore non è un poeta e, almeno ad un certo punto, non può non fare i conti. Sia il fattore bilancio, sia il fatto che la formula della guida così onnicomprensiva e  generalista deve essere ripensata, hanno portato alla decisione di cambiare rotta: in questo non c’è niente di politico e non è rimangiarsi le scelte fatte in precedenza. Da un lato è una scelta imprenditoriale e dall’altra è per dire stop ad un prodotto non più adatto e sostituirlo con altro. Infatti faremo una cosa completamente diversa e per farla abbiamo ritenuto giusto cambiare squadra».

«La guida vini ha continuato a vivere perché c’è sempre stato un margine sufficiente - conclude Vizzari - determinato dalla guida dei ristoranti, per consentire di assorbire le perdite. Questo margine è andato progressivamente assottigliandosi, forse perché l’Espresso non ha messo in campo adeguate forze per sostenere la promozione e le vendite. Questo può essere... Parliamoci chiaro, le guide non sono il core business del gruppo e forse si poteva fare di più».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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10/06/2016 09:47:45
1) Guida
Avremmo piacere di sottoporre alla degustazioni i nostri vini per l'eventale inserimanto nella vostra guida 2017. Cortesemente potete mandarci all'indirizzo e-mail sopra le schede di adesione o l'eventuale procedura Per molti anni siamo stati presenti. grazie.
Domenico D'Angelo
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