«Carlo Cracco è un assassino perché cucina gli animali». Questo il grido di protesta di un gruppo di persone dichiaratesi vegane che hanno invaso il Ristorante Cracco. Una diretta conseguenza del caso che si è scatenato dopo che Carlo Cracco (nella foto) ha cucinato un piatto a base di piccione durante una puntata del talent show culinario MasterChef.
Prima gli animalisti dell'associazione Aidaa e ora i vegani, non si sono risparmiati polemiche. Protestare pacificamente per qualcosa in cui si crede è un diritto, ma scadere nell'eccesso è facile, e non è forse eccessivo accusare uno chef di alto livello di essere un assassino perché cucina animali? Inoltre se, stando alla logica dei gruppi di difesa agli animali, il piccione merita di essere difeso dai “coltelli affilati” dei cuochi, allora lo stesso trattamento dovrebbe essere riservato all'agnello pasquale, le orecchie di elefante, il pollo, le lumache e molte altre specie animali.
Per fortuna il blitz vegano nel ristorante di Cracco è durato solo pochi minuti e senza che i clienti se ne accorgessero, grazie all'intervento tempestivo di un dipendente del ristorante addetto all'assistenza clienti che ha ben pensato di chiamare il 112. Resta il fatto che scenate del genere mancano di fondatezza, visto che - lo ribadiamo - i piccioni da allevamento si possono cucinare e mangiare.