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Novel food, il cibo del futuro Dal 2018 nuovo regolamento Ue

Nell’elenco dei Novel food ritroviamo prodotti o ingredienti costituiti da microrganismi, alimenti con struttura molecolare nuova o modificata, ecc. Svolta importante per le aziende alimentari a favore dell’innovazione. Tra le novità, l’apposito "Elenco dell’Unione" dei nuovi alimenti autorizzati

di Valeria Annunziata e Massimo Artorige Giubilesi
16 luglio 2016 | 10:12
Novel food, il cibo del futuro 
Dal 2018 nuovo regolamento Ue
Novel food, il cibo del futuro 
Dal 2018 nuovo regolamento Ue

Novel food, il cibo del futuro Dal 2018 nuovo regolamento Ue

Nell’elenco dei Novel food ritroviamo prodotti o ingredienti costituiti da microrganismi, alimenti con struttura molecolare nuova o modificata, ecc. Svolta importante per le aziende alimentari a favore dell’innovazione. Tra le novità, l’apposito "Elenco dell’Unione" dei nuovi alimenti autorizzati

di Valeria Annunziata e Massimo Artorige Giubilesi
16 luglio 2016 | 10:12
 

È passato meno di un anno da quando i 359 europarlamentari hanno approvato al Parlamento europeo il nuovo regolamento sui “Novel food” nel Mercato europeo, sicuramente risultato spinto e sollecitato da un trade sempre più dirottato su nuovi confini grazie allo “zampino” di Expo 2015.

Troppo tempo era passato dal 1997, anno di approvazione del primo Reg. CE 258/97 che trattava l’argomento, tempo in cui le tecnologie alimentari si sono ampliate, così come gli import e gli export, oltreché la popolazione e le tipologie di consumi.

Ma facciamo un passo indietro. Novel food (alimenti o ingredienti nuovi) è un’espressione riferita a qualsiasi alimento o ingrediente che fino al 15 maggio 1997 non veniva consumato in misura significativa all’interno dell’Unione europea.



Nell’elenco dei Novel food ritroviamo tutti quei prodotti o ingredienti costituiti a partire da microrganismi, funghi e alghe, piante, animali o parti dei medesimi (anche insetti), alimenti con struttura molecolare nuova o modificata o risultanti da un nuovo processo di produzione o costituiti da nanomateriali ingegnerizzati, e infine vitamine, minerali ed altre sostanze non utilizzate prima dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento (sono esclusi gli alimenti Ogm e gli alimenti quando e nella misura in cui sono usati come enzimi alimentari, gli additivi e gli aromi alimentari e i solventi da estrazione).

Se volessimo aggiungere un richiamo giurisdizionale, diremmo che, ai sensi del Reg. 258/97, i Novel food devono ricadere in una delle seguenti categorie:

  • prodotti o ingredienti alimentari con una struttura molecolare primaria nuova o volutamente modificata;
  • prodotti o ingredienti alimentari costituiti o isolati a partire da microrganismi, funghi o alghe;
  • prodotti o ingredienti alimentari costituiti da vegetali o isolati a partire da vegetali e ingredienti alimentari isolati a partire da animali;
  • prodotti e ingredienti alimentari sottoposti ad un processo di produzione non generalmente utilizzato, che comporta nella composizione o nella struttura dei prodotti o degli ingredienti alimentari cambiamenti significativi del valore nutritivo, del loro metabolismo o del tenore di sostanze indesiderabili.

Generalmente non si tratta di prodotti “misteriosi”, ma di prodotti abitualmente non presenti sulle nostre tavole, quantomeno in forma evidente, ad eccezione di insetti o piante particolari.

Grazie all’entrata in vigore del nuovo regolamento UE 2015/2283, che abroga integralmente (dal 1° gennaio 2018) il vecchio regolamento, stiamo assistendo ad un passo importante per le aziende alimentari a favore dell’innovazione, che aiuterà le piccole imprese e le start up grazie a una semplificazione e generalizzazione di ciò che viene approvato.

Tra le novità più rilevanti che sono state introdotte si evidenzia infatti: l’istituzione di un apposito Elenco dell’Unione - un concetto di “Lista positiva” analogo a quello degli additivi - dei nuovi alimenti autorizzati; l’approvazione di 90 nuovi alimenti che sono stati legalizzati all’interno del nostro mercato; un iter di approvazione più snello e veloce, riducendo i tempi di attesa da quando si invia la richiesta a quando si ottiene una risposta di approvazione.

Grazie all’introduzione regolamentata di nuovi alimenti entro il 2050, anno in cui la popolazione mondiale avrà superato i 9 miliardi di persone, si spera che saremo equipaggiati per affrontare i problemi legati alla disponibilità di cibo e alla sostenibilità ambientale causati dal sovraffollamento.

Per ulterori informazioni:
www.giubilesiassociati.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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