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Maria Fernanda Di Giacobbe riceve il Basque culinary world prize

Il Museo San Telmo di San Sebastian ha fatto da sfondo alla consegna del Basque culinary world prize nelle mani della chef venezuelana Maria Fernanda Di Giacobbe, che ha ricevuto 100mila euro per realizzare un progetto

 
09 settembre 2016 | 10:08

Maria Fernanda Di Giacobbe riceve il Basque culinary world prize

Il Museo San Telmo di San Sebastian ha fatto da sfondo alla consegna del Basque culinary world prize nelle mani della chef venezuelana Maria Fernanda Di Giacobbe, che ha ricevuto 100mila euro per realizzare un progetto

09 settembre 2016 | 10:08
 

Il primo Basque Culinary World Prize è stato consegnato ieri, 8 settembre durante una cerimonia di gala tenutasi al Museo San Telmo di San Sebastian. Il premio, che è stato creato per riconoscere gli chef che trasformano la società attraverso la gastronomia, è promosso dal Basque Culinary Center e dal Governo Basco nell’ambito della strategia Euskadi-Basque Country. Alla presenza di ministri del governo, di chef e figure celebri del mondo della gastronomia, il direttore dello sviluppo economico del governo basco, Arantza Tapia, ha consegnato ufficialmente il premio alla chef venezuelana con radici Abruzzesi Maria Fernanda Di Giacobbe (nella foto). Lo chef vincitore ha anche ricevuto 100mila euro da donare a un progetto che rifletta il potere della gastronomia di trasformare le vite delle persone.

Maria Fernanda Di Giacobbe

Maria Fernanda Di Giacobbe

La consegna del premio ha anche incluso un tributo ai 40 anni della nuova cucina basca, con la celebrazione del lavoro dei pionieri di questo movimento, come Juan Mari Arzak, Pedro Subijana, Karlos Arguiñano, José Juan Castillo, Fombellida, Ramón Roteta e Patxiku Quintana. Una giuria, capeggiata da Joan Roca del El Celler de Can Roca (Spagna) e composta da alcuni dei più importanti chef del mondo, ha scelto Di Giacobbe tra i 20 finalisti grazie all’ecosistema di istruzione, formazione, imprenditorialità, ricerca e sviluppo che ha sviluppato intorno alla fava di cacao in Venezuela. Lo ha reso una fonte di identità, cultura e stabilità economica, dando opportunità alle donne in condizioni economicamente vulnerabili, attraverso empowerment e formazione, trasformandole in micro-imprenditrici del cioccolato.

«Questo premio - ha dichiarato Maria Fernanda Di Giacobbe durante la cerimonia - ci permetterà di portare avanti più rapidamente la creazione della scuola Cacao de Origen Emprendedores a Caracas. Il premio è un tributo all’energia di migliaia di donne che hanno creato una rete di istruzione a livello nazionale e hanno visto restituita la loro dignità, identità e cultura tramite il commercio del cioccolato. Continuiamo ad essere ispirate, felici e grate».

Il vincitore è stato scelto dagli chef del Basque Culinary Center's International Council, che include Ferran Adrià (Spagna), Dominique Crenn (Stati Uniti), Heston Blumenthal (Regno Unito), Massimo Bottura (Italia), Yoshihiro Narisawa (Giappone), e Enrique Olvera (Messico). Altri giudici come il ricercatore americano Harold McGee, lo specialista di storia della cucina Massimo Montanari, la scrittrice messicana Laura Esquivel, e Cristina Franchini - esperta di diritto internazionale e aiuto umanitario e membro dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).



«Il premio si inquadra - ha dichiarato Arantza Tapia - all’interno della strategia globale dei Paesi Baschi. Si tratta di una strategia regionale che, sulla base dei punti di forza e dell’individualità basca, permette ai Paesi Baschi di essere un attore globale, un esempio di eccellenza e un modello per la qualità di vita e la coesione sociale come una regione innovativa e competitiva. L’obiettivo di questa strategia è che i valori condivisi dalla comunità basca (come ad esempio una cultura di sforzo, di impegno, l’abilità di superare le difficoltà, la volontà di trasformare, e l’uguaglianza di opportunità tra uomini e donne) diventino radicati nell’immagine dei Paesi Baschi e agiscano come il “nostro biglietto da visita” a livello internazionale».

«Il Basque Culinary World Prize riconosce azioni e progetti concreti - ha detto Vicente Atxa, rettore dell’Università Mondragón e presidente del consiglio del Basque Culinary Center - a prescindere dalla reputazione o dalla fama dello chef. Ne è prova il fatto che Maria Fernanda Di Giacobbe è stata considerata un vincitore meritevole, che può portare il potere trasformatore della gastronomia nelle vite di molte persone, e ispirarne molte altre. Si tratta di una testimonianza del senso di responsabilità sociale che ora fa parte dell’essere uno chef di questi tempi».

«Fin dalla nascita della nuova cucina basca quarant’anni fa - ha raccontato Joxe Mari Aizega, direttore del Basque Culinary Center - questo paese non ha mai smesso di alzare gli standard e ispirare. Oggi, ancora una volta, lo standard è stato alzato con il Basque Culinary World Prize». Il Basque Culinary World Prize è stato lanciato nel febbraio 2016 per celebrare l’impatto positivo che la gastronomia può avere sulla società attraverso il lavoro di uomini e donne imprenditoriali e tenaci. Oltre 110 candidati, di circa 30 paesi, sono stati nominati al Basque Culinary World Prize tra febbraio e aprile attraverso la pagina web del premio. Un comitato tecnico, capeggiato dalla chef Elena Arzak del ristorante Arzak e composto da accademici di varie università, ha scelto i 20 finalisti, tra i quali la giuria ha infine scelto il vincitore.

Il Basque Culinary World Prize celebra anche quei pionieri che hanno contribuito all’impatto sociale positivo della gastronomia, come Waters e Dan Barber negli Stati Uniti, Claus Mayer e René Redzepi in Danimarca, Jamie Oliver e Heston Blumenthal nel Regno Unito, Gastón Acurio in Perù, e Massimo Bottura in Italia.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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