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Airbnb a Capodanno, 2 milioni di click Il portale cresce, serve più attenzione

Due milioni di persone hanno scelto il portale americano per viaggiare durante l'ultimo dell'anno. New York City la città più cliccata (55mila prenotazioni), seguita da Parigi, Londra, Tokyo e Roma. A tale successo dev'essere però proporzionale l'attenzione al rispetto della legge e la lotta a evasione fiscale ed abusivismo

02 gennaio 2017 | 17:07
Airbnb a Capodanno, 2 milioni di click 
Il portale cresce, serve più attenzione
Airbnb a Capodanno, 2 milioni di click 
Il portale cresce, serve più attenzione

Airbnb a Capodanno, 2 milioni di click Il portale cresce, serve più attenzione

Due milioni di persone hanno scelto il portale americano per viaggiare durante l'ultimo dell'anno. New York City la città più cliccata (55mila prenotazioni), seguita da Parigi, Londra, Tokyo e Roma. A tale successo dev'essere però proporzionale l'attenzione al rispetto della legge e la lotta a evasione fiscale ed abusivismo

02 gennaio 2017 | 17:07
 

A festeggiare Capodanno non solo miliardi di persone nel mondo: Airbnb, piattaforma online per la prenotazione di appartamenti, ha visto oltre 2 milioni di persone usufruire dei “suoi appartamenti” per festeggiare l'arrivo del 2017 in città straniere. In vetta, non stupisce la presenza di New York City, scelta da 55mila turisti tramite il portale. A fare compagnia alla Grande Mela, anche Parigi, Londra, Tokyo e Roma: insieme conquistano il trofeo delle cinque destinazioni urbane più ambite del pianeta.

Airbnb a Capodanno, 2 milioni di click Il portale cresce, serve più attenzione

È necessario proprio per questa ragione prestare molta più attenzione a questo fenomeno: il successo di Airbnb porta con sé come conseguenze la presenza in rete di appartamenti affittabili in nero e un alto rischio di evasione fiscale, nonché la svalorizzazione di un sistema di ospitalità che porta con sé decenni di esperienza e professionalità - e al suo posto, il pericolo di una sicurezza a volte inesistente. Esempi di situazioni spiacevoli sono già stati registrati in grandi città europee come Barcellona e Berlino.

In Italia la lotta all'abusivismo non è da meno: da Milano che ha chiesto un registro pubblico delle abitazioni destinate ad essere affittate per brevi periodi, a Firenze dove è stato stabilito che chi affitta camere o case tramite Airbnb, deve pagare una tassa sui rifiuti superiore rispetto a quella dei semplici cittadini. A soffrire, senza accordi precisi presi sia con le singole città che a livello nazionale, è il turismo come settore di portata economica fondamentale.

Il boom di prenotazioni, che è andato aumentando di anno in anno, ha lanciato anche il valore della compagnia stessa, triplicato negli ultimi due anni, battendo il traguardo di 30 miliardi di dollari. Si pensi che solo New York, durante il 2016, ha ottenuto 1 miliardo di guadagni, ovviamente distribuiti tra i proprietari delle case: Airbnb riceve "solo" una percentuale sugli affitti per il servizio offerto.

Tanti gli accordi che sono stati presi tra governi di tutto il mondo e la piattaforma americana, tanti ancora quelli da stringere: non c'è dubbio però che l'ondata di successo che ha travolto Chesky e Joe Gebbia, fondatori nel 2008 di Airbnb, non ha intenzione di fermarsi. Come non c'è dubbio che ancora sia necessario insistere su una regolamentazione degli affitti lanciati dal portale, per garantire il rispetto della legge e del lavoro in un settore, in particolar modo in Italia, economicamente essenziale.

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