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Il cuoco olandese Gijs Kemmeren sul podio al The Vegetarian Chance 2017

Il Festival internazionale di cultura e cucina vegetariana, nato da un'idea di Pietro Leemann e Gabriele Eschenazi, è giunto alla 4ª edizione. Tra discorsi, degustazioni e show cooking, la vittoria è andata a Kemmeren

 
29 maggio 2017 | 15:32

Il cuoco olandese Gijs Kemmeren sul podio al The Vegetarian Chance 2017

Il Festival internazionale di cultura e cucina vegetariana, nato da un'idea di Pietro Leemann e Gabriele Eschenazi, è giunto alla 4ª edizione. Tra discorsi, degustazioni e show cooking, la vittoria è andata a Kemmeren

29 maggio 2017 | 15:32
 

Intorno al tema vegetariano il dibattito è continuo e sempre più diffuso e questo è positivo. Ma non basta. Succede, infatti, che questo confronto sia ripetitivo, sterile, poco approfondito e di fatto non aggiunga e non tolga nulla ad opinioni consolidate magari su basi di conoscenza inadeguate a un tema che non si può riassumere nel disquisire se sia migliore l’hamburger di carne piuttosto che quella di soia!

Gijs Kemmeren - Il cuoco olandese Gijs Kemmeren sul podio al The Vegetarian Chance 2017

Gijs Kemmeren

Nei due giorni del Festival The Vegetarian Chance si è cercato di dare un contributo al dibattito sulle scelte alimentari della nostra e delle future generazioni. È stato fatto con ospiti di grande competenza non solo per i ruoli che occupano nell’alimentazione, ma anche per le loro storie personali e i valori dei quali sono portatori. Non per caso gli show cooking
che si sono succeduti sono state delle vere e proprie lezioni sul rapporto che possiamo intrattenere col nostro organismo e il mondo che ci circonda.

Lo ha fatto Sauro Ricci, direttore didattico della Joia Academy spiegando le virtù della soia ferementata giapponese, il Natto, lo ha fatto Valeria Mosca direttore di Wood*ing, che ha esposto i suoi progetti per la valorizzazione delle piante
selvatiche commestibili e ha fatto assaggiare un rametto di abete rosso, ricco di vitamina C. In linea con i due protagonisti italiani è stata nel pomeriggio del 27 l’israeliana Ori Shavit, attivista vegana popolare anche negli Usa, che ha spiegato come 21 giorni di prova possano bastare per convincerci che il veganismo ci possa far star meglio.

Il suo shawarma vegetale speziato ha costituito una staffetta ideale con Bolani (“panzerotto” con verdure) cibo da strada afghano presentato al pubblico domenica mattina dalla contadina Zahara accompagnata da Vittorio Castellani creatore del
progetto sociale Nati per Soffriggere, che valorizza le capacità culinarie dei richiedenti asilo. Cibo da strada e poi cibi da chef nel concorso. Non una contrapposizione, ma due facce della stessa medaglia vegetariana. Due modi diversi di valorizzare i vegetali.

Il primo volto a sfamare e soddisfare il gusto, il secondo a raccontare e valorizzare i vegetali attraverso l’estetica, l’inventiva, la tecnica, l’accostamento di sapori. Lungo queste direttrici si sono mossi i concorrenti del concorso, quest’anno di altissimo livello e che hanno reso duro il lavoro dei giudici Pietro Leemann, il presidente, Franco Berrino, Stefano Bocchi, Antonia Klugmann, Davide Oldani, Claudia Zanella.

Il cuoco olandese Gijs Kemmeren sul podio al The Vegetarian Chance 2017
Zuppa di piselli

Ha vinto Gijs Kemmeren, uno chef olandese, che gestisce Herberg de Kop van’t Land un ristorante vegetariano, dove le proposte culinarie sono incentrate più sulle verdure che non sui cereali. I suoi piatti vincenti sono stati una Zuppa di piselli, dove si combinavano sapori molto diversi, capaci di non sovrastare la delicatezza dei legumi freschi. Tra gli ingredienti molti
quelli autoprodotti proprio dal ristorante di Kemmeren quali olio di piselli e aceto di verbena.

Dai prati fioriti di primavera Kemmeren ha portato nel piatto olio di sedano e di crescione giallo, funghi. E poi germogli di segale, carota bianca. Anche il secondo piatto è stato dedicato a una verdura primaverile ed è stato: Asparago classico. Per insaporire una verdura così delicata e normalmente coperta dalla comune salsa olandese, Gijs ha usato salsa di latticello, olio di fave, burro chiarificato, salicornia, fungo gallinaccio e lattuga.

A breve distanza in classifica al secondo posto è arrivato Rafael Rodriguez, già ospite di The Vegetarian Chance nel 2015 con un suo show cooking e oggi titolare a Milano del ristorante Quechua. Le sue ricette hanno fatto viaggiare la giuria fino in Perù. Primo piatto, Gnocchi andini, a base di zucca andina (zapallo loche), carota, sedano, prezzemolo, cipolla, patata e conditi con una salsa a base di alghe e germogli di chia. Secondo piatto, Foresta amazzonica, una riproduzione nel piatto di un habitat molto mitizzato, ma poco conosciuto. Tra gli ingredienti la ormai popolarissima quinoa rossa, nera e bianca, quattro tipi di carote e diversi tipi di germogli.

Incrociando una incredibile quantità e varietà di verdure Rodriguez è riuscito a proporre un piatto di sostanza e suggestione. Quest’anno ai premi ufficiali si sono aggiunti quelli dei partner. Il premio Barilla “Ispirazioni dalla natura” è stato assegnato a Daniele Succi, il premio “Creatività” Lavazza è andato Lennart van Veert (secondo lo scorso anno), il premio Benessere Orogel è andato a Gijs Kemmeren, il premio “13 erbe Ricola” è andato ad Andrea Valle.

Sulle note del violoncello di Keren Brera si è aperta e chiusa sabato sera la maratona culturale vegetariana presentata da Gabriele Eschenazi e che ha visto alternarsi sul palco: Claudio Pedrazzini, amico di Pietro Leemann e Consigliere regionale della Lombardia, Venetia Villani tecnologa alimentare e direttrice di Cucina naturale, Niccolò Vecchia giornalista di Radio
Popolare, Antonio Monaco titolare di Sonda Editore e direttore di Vegan Italy, Michela Villani, scrittrice di fiabe vegane, Stefano Benzoni, agricoltore e “Ortoterapista”, Monia Caramma, produttrice di pasta gluten free, Maria Serra direttrice di Sardinia Escapes, Claudio Agostoni, direttore dei programmi di Radio Popolare, Silvia Cohen, attrice, Agnese Z’Graggen, artista, Jean Blanchaert, gallerista.

Il cuoco olandese Gijs Kemmeren sul podio al The Vegetarian Chance 2017

La combinazione Teatro Franco Parenti e Bagni Misteriosi ha permesso quest’anno al Festival di estendere la sua offerta al pubblico con The Vegetarian Market in collaborazione col Mercato della Terra di Milano: produttori di eccellenza hanno portato frutta e verdura di stagione, pane con farine biologiche, conserve, formaggi a caglio vegetale. Non solo cibo, ma anche storie di chi valorizza ogni giorno con passione il territorio. Molto apprezzati dal pubblico le degustazioni offerte dai
partner: pasta al sugo vegetale da Barilla, caffè bio Alteco da Lavazza, tisane e caramelle alle erbe da Ricola, acqua da S. Pellegrino.

Arte e cultura sono stati offerti in permanenza ai visitatori con l’installazione Nudo e crudo di Agnese Z’Graggen e Tosi Photography dove gli ortaggi ricoprivano il ruolo delle modelle, e con la vasta scelta di libri a tema veg proposti da Book Catering. Un’informazione approfondita sui perchè sia necessaria una vera e propria rivoluzione del nostro modo di mangiare è stata diffusa dal documentario Food Re-Lov-ution di Thomas Torelli con intervista a Carlo Petrini, Franco Berrino, T. Colin Campbell, Thomas M. Campbell, Marilù MengoniNoam Mohr, Frances Moore Lappé, Vandana Shiva, Peter Singer. James Wildman.

A testimoniare la loro convinta e appassionata “conversione” vegana e vegetariana sono arrivati domenica al Festival Red e Chiara Canzian, autori in tandem del libro Sano, vegano, italiano. La popolarità che deriva ai Canzian dalla musica è uno straordinario lasciapassare per diffondere le ragioni del vegetarianismo. Red ha reso partecipe il pubblico con ironia delle sue difficoltà nel mangiare vegano in un’osteria romana.

Un Festival, dove “il gusto consapevole” l’ha fatta da protagonista non poteva che chiudersi con un incontro-assaggio di dolci crudisti golosi presentati da Jenny Sugar, del comitato promotore del Festival health&food coach, e Mara Ramploud, medico dietologo. Da quest’ultima si è avuta la conferma che i dolci non fanno male. Devono, però, essere preparati con buona materia prima integrale, essere consumati con moderazione ed essere piacevoli al palato. I principi che il pubblico
ha ritrovato nei dolci al cioccolato che Jenny Sugar ha spiegato e fatto assaggiare.

Per informazioni: thevegetarianchance.org

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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