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Italia, meta desiderata ma non scelta Serve mettere a sistema le eccellenze

Il 2018 sarà l’anno internazionale del cibo italiano nel mondo. Il recente annuncio, dato dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, sottolinea la volontà di valorizzare e mettere a sistema le tante eccellenze del nostro Paese, come ad esempio hanno fatto negli scorsi anni Paesi quali la Scozia e l'Australia

di Roberta Garibaldi
13 giugno 2017 | 14:36
Italia, meta desiderata ma non scelta
Serve mettere a sistema le eccellenze
Italia, meta desiderata ma non scelta
Serve mettere a sistema le eccellenze

Italia, meta desiderata ma non scelta Serve mettere a sistema le eccellenze

Il 2018 sarà l’anno internazionale del cibo italiano nel mondo. Il recente annuncio, dato dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, sottolinea la volontà di valorizzare e mettere a sistema le tante eccellenze del nostro Paese, come ad esempio hanno fatto negli scorsi anni Paesi quali la Scozia e l'Australia

di Roberta Garibaldi
13 giugno 2017 | 14:36
 

L’interesse verso le esperienze enogastronomiche è in forte aumento rispetto agli anni scorsi e quest’iniziativa certifica come il patrimonio enogastronomico venga per la prima volta considerato un elemento strategico su cui puntare. L’Italia è oggi tra i Paesi più desiderati, ma non tra quelli poi effettivamente scelti.

Una strada per colmare questo distacco è lo stringere un rapporto più saldo tra i nostri punti di forza: arte, cultura, cibo e turismo. Preziose e da incentivare sono le occasioni in Italia in cui arte e gusto si integrano, dando vita ad esperienze in cui l’elemento artistico si inserisce come novità. Cantine di design ed eventi enogastronomici con performance musicali o artistiche sono alcuni degli esempi più noti.

Italia, meta desiderata ma non sceltaServe mettere a sistema le eccellenze

Cosa potremmo immaginare per il 2018? Vediamo gli esempi di Australia e Scozia, fra le numerose destinazioni che hanno deciso di puntare sull’enogastronomia per riposizionarsi in modo innovativo e maggiormente competitivo sul mercato turistico.

L’ente del turismo nazionale Tourism Australia, consapevole della ricchezza enogastronomica del proprio territorio, ha sviluppato nel 2013 la campagna di marketing “Restaurant Australia” volta a promuovere l’Australia, come una delle principali mete di turismo enogastronomico al mondo, attraverso la quale è stato possibile identificare le eccellenze enogastronomiche e aumentare la consapevolezza dell’Australia come meta di turismo enogastronomico tra i consumatori.

I risultati hanno mostrato che l’enogastronomia era ed è uno dei principali motivi di vacanza, tuttavia esisteva un divario nella percezione dell’Australia come destinazione food&wine tra chi effettivamente l’ha visitata e chi non l’ha ancora fatto. È stata sviluppata un’offerta tematica, che ha incluso itinerari, visite ad aziende di produzione, eventi e festival, esperienze enogastronomiche, ad esempio la città di Melbourne ha ospitato nell’aprile del 2017 l’evento The World’s 50 Best Restaurants (How industry can get involved in The World's 50 Best Restaurants awards: link). Parallelamente è stata avviata una campagna sui mercati internazionali volta a stimolare il tema nell’immaginario dei consumatori (Restaurant Australia Concept Magazine: link / Restaurant Australia Key Messages: link).

I risultati ottenuti sono stati ragguardevoli: la spesa in cibo e bevande dei turisti e` aumentata del 25% e l’Australia ha raggiunto la 6ª posizione nella classifica mondiale dei Paesi con un’offerta enogastronomica ampia e di qualità (nel 2013 era decima). Oggi il numero di turisti internazionali in visita alle cantine è pari a 969.700 e 1 dollaro su 5 viene speso per cibo e vino (Tourism Australia snapshot of food and wine in Australia: link).

Italia, meta desiderata ma non sceltaServe mettere a sistema le eccellenze

Il 2015 è stato per la Scozia l’Anno del Food & Drink, importante iniziativa del governo scozzese sviluppata dall’ente del turismo VisitScotland per promuovere le eccellenze enogastronomiche locali attraverso eventi e iniziative. La Scozia è, infatti, una regione nota per i suoi prodotti alimentari genuini, e spesso è sinonimo di qualità del sistema produttivo.

Di particolare interesse le modalità e opportunità di coinvolgimento per gli operatori, a cui il governo ha messo a disposizione strumenti e fondi dedicati, tra cui il portale Community Food Fund, sviluppato da Think Local, per offrire supporto economico a piccoli eventi legati all’enogastronomia, il sito Tourism Intelligence Scotland che metteva a disposizione informazioni, dati, articoli, ricerche che riguardano il mondo del food e del turismo.

Il sito Event Scotland supportava chi organizza eventi dedicati all’enogastronomia, come ad esempio la Scotland’s Food Charter for Events per aumentare la consapevolezza relativa ai prodotti proposti durante gli eventi per assicurare al visitatore un’esperienza migliore. VisitScotland di pari passo, si occupava della promozione della regione, proponendo una sezione dedicata al food, ma anche itinerari tematici ben strutturati: seafood trail, malt whiskey trail, scottish cheese trail e altri ancora.

Parallelamente era stato avviato il programma “Taste Our Best”, aperto a tutti gli operatori dell’industria legata al food. Nel corso dell’anno circa mille imprese hanno aderito al programma e superato i rigorosi controlli per l’accesso (Food for thought: link). I risultati sono stati rilevanti: nel corso dell’anno la spesa turistica per cibo e bevande ha raggiunto un +5,2% rispetto all’anno precedente. A crescere in modo sensibile è stata la spesa dei turisti internazionali, che è aumentata del 21% anno su anno (Food for thought: link). Anche gli operatori sono stati soddisfatti di questa importante iniziativa: il 58% degli intervistati ha dichiarato di essere più propenso a richiedere prodotti locali ai propri fornitori, il 38% ha deciso di cambiare fornitore e sceglierne uno che vende prodotti locali e il 65% di coloro che hanno aderito al programma “Taste Our Best” ha registrato un incremento di fatturato (Scotland: Serving up delicious flavours amidst stunning scenery: pdf download).

Italia, meta desiderata ma non sceltaServe mettere a sistema le eccellenze

L’Italia ha delle potenzialità enormi da fare esplodere, tante sono le iniziative che si possono pensare di attivare, per favorire in primis la fruizione dei luoghi di produzione, ancora troppo spesso non visitabili, soprattutto nei momenti di picco turistico, rendendo più consapevoli i produttori delle potenzialità del turismo e fornendo loro degli incentivi e degli strumenti utili per entrare in questo nuovo mercato, per i ristoratori, perché diventino ambasciatori e story teller del territorio, per le Dmo che migliorino la comunicazione e la promozione del nostro immenso patrimonio fatto di diversità incantevoli. E cosi via. Per una vera rete integrata tra mondo produttivo, ristorativo e turistico.

Roberta Garibaldi
Roberta Garibaldi è ricercatore, consulente e docente di turismo enogastronomico, è autore di numerose pubblicazioni e regista di molteplici progetti applicati in tutta Europa. È nel board dell’International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism, ambasciatore della World Food Travel Association, membro di diverse associazioni scientifiche di turismo e direttore di “Ea(s)t Lombardy - Regione Europea della Gastronomia 2017”. Una ricetta di sviluppo per il settore viene proposta nel nuovo libro di Roberta Garibaldi “In viaggio per cibo e vino. Opportunità per un nuovo turismo integrato”, edito da Aracne Editrice. Il volume traccia un quadro sullo scenario futuro del settore presentando dati aggiornati e offre numerosi spunti sulle sfide future, presenta le tendenze dei consumatori e fornisce consigli per organizzare esperienze creative, sostenibili ed innovative.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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