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Entro il 2030 meno fame nel mondo 500 milioni di persone vivranno meglio

Cinquecento milioni di persone fuori dalla fame entro il 2030 attraverso impegni concreti dei 7 Paesi. È questo l'impegno del G7 agricoltura che approva all'unanimità la Dichiarazione di Bergamo che impegna tutti i più importanti Stati del mondo a sviluppare produzioni sostenibili tutelando l'ambiente.

15 ottobre 2017 | 15:37
Entro il 2030 meno fame nel mondo
500 milioni di persone vivranno meglio
Entro il 2030 meno fame nel mondo
500 milioni di persone vivranno meglio

Entro il 2030 meno fame nel mondo 500 milioni di persone vivranno meglio

Cinquecento milioni di persone fuori dalla fame entro il 2030 attraverso impegni concreti dei 7 Paesi. È questo l'impegno del G7 agricoltura che approva all'unanimità la Dichiarazione di Bergamo che impegna tutti i più importanti Stati del mondo a sviluppare produzioni sostenibili tutelando l'ambiente.

15 ottobre 2017 | 15:37
 

Cinquecento milioni di persone fuori dalla fame entro il 2030 attraverso impegni concreti dei 7 Paesi. È questo l'impegno del G7 agricoltura che approva all'unanimità la Dichiarazione di Bergamo che impegna tutti i più importanti Stati del mondo a sviluppare produzioni sostenibili tutelando l'ambiente.


(Entro il 2030 meno fame nel mondo500 milioni di persone vivranno meglio)

Il contributo all'azzeramento della fame da parte del G7 è stato illustrato dal Ministro Maurizio Martina, come presidente G7 agricoltura, dopo la firma della dichiarazione in piazza Vecchia, nel cuore di Città Alta a Bergamo. «Sono 5 le priorità individuate dal G7 di Bergamo - ha spiegato Martina al termine del vertice - la principale è difendere i redditi dei produttori agricoli, soprattutto piccoli, dai disastri climatici, con mandato alla Fao per studiare azioni e individuare una definizione comune di eventi catastrofici che oggi manca. Aumento della cooperazione agricola, nel continente africano, dove il 20% della popolazione soffre di povertà alimentare. Impegno a rafforzare la trasparenza nella formazione dei prezzi e nella difesa del ruolo degli agricoltori nelle filiere soprattutto di fronte alle crisi di mercato e alla volatilità dei prezzi. Battere con nuove politiche gli sprechi alimentari, che oggi coinvolgono un terzo della produzione alimentare mondiale. Adottare politiche concrete per la tracciabilità e lo sviluppo di sistemi produttivi legati al territorio».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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