Le false recensioni sul Gufo sono ormai note a tutti, ma tornano in auge tra le chiacchiere del web grazie all'esperimento di un giornalista inglese, Oobah Butler, di Vice Uk, che l'argomento lo conosce molto bene.
Il giornalista ha finto di aprire lo scorso maggio un ristorante di alta qualità a Dulwich, sobborgo nel sud di Londra. L'ha chiamato "Shed at Dulwich". Da quel momento, giorno dopo giorno sull'account di
Tripadvisor dedicato al locale, sono arrivati commenti sempre più entusiasmanti sulla qualità del cibo presumibilmente servito nel
falso ristorante. Un caso che già si era verificato nell'estate del 2015, quando Italia a Tavola, insieme ad alcuni ristoratori, ha creato sul portale del Gufo il profilo di un locale inesistente, il "
Ristorante Scaletta", che ha scalato anch'esso le classifiche arrivando in prima posizione a Moniga del Garda (Bs).
Ma l'apoteosi è arrivata l'1 novembre: Shed at Dulwich ha conquistato la prima posizione e dopo sei mesi dal lancio è diventato sul Gufo il ristorante migliore di Londra... pur non essendo mai esistito!
Le prenotazioniPer scongiurare che qualche vero cliente si recasse presso l'indirizzo falso del ristorante (dove altro non c'è se non un piccolo giardino con un capannone in legno) Butler parlava sul suo account di un ristorante solo su prenotazione, chiedendo quindi ai clienti di chiamare con mesi d'anticipo perché "il locale è sempre pieno".
I piattiQuotidianamente comparivano sul sito foto di piatti davvero invitanti, ma che in realtà non erano nemmeno commestibili - solo più tardi infatti il giornalista ha dichiarato che la schiuma da barba è stata usata come panna, mentre la candeggina è stato per eccellenza uno dei condimenti più utilizzati.
ClassificaA dare una mano a scalare la classifica di Trip sono stati molti amici del giornalista, che hanno scritto recensioni entusiaste del ristorante, il quale in soli sei mesi è passato dalla posizione numero 18.149 alla vetta. Per ben 15 giorni il ristorante è rimasto in cima alla classifica, finché Butler non ha rivelato la verità.
I followerContemporaneamente il fenomeno ha investito ogni possibile collegamento lavorativo: inserzionisti pubblicitari si sono fatti avanti, pronti a pagare cifre considerevoli pur di comparire sul sito web del ristorante; cuochi e camerieri volevano fare domanda per lavorare nel locale e infine alcuni imprenditori hanno chiesto di aprire un secondo ristorante con lo stesso nome. Si è arrivati addirittura alla richiesta di firare un video per promuovere il ristorante: a farlo sarebbe stata una società di produzione australiana.
L'articolo conclusivoMa il gioco è bello quando dura poco, così 15 giorni dopo la conquista della posizione numero 1 da parte del ristorante, il giornalista ha raccontato tutto in un articolo pubblicato su Vice Uk, sottolineando come «in una società in cui tutti credono a ciò che è scritto su internet, è certamente possibile creare un finto ristorante gourmet».
... e Trip rispondeIl Gufo si è messo subito sulle difensive: prima di tutto ha assicurato che i controlli diverranno più drastici per evitare falsi profili, ma dall'altra parte non ha esitato a respingere le critiche mossegli. «Di solito - ha fatto sapere il portale - le uniche persone che creano elenchi di ristoranti falsi sono giornalisti che cercano inutilmente di metterci alla prova. Nessun altro sente il bisogno di creare un ristorante finto, quindi questo test per noi non ha alcun significato».
foto: Corriere della Sera