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Enoturismo in costante crescita Italia e Francia, potenzialità a confronto

di Mariella Morosi
 
11 maggio 2018 | 10:32

Enoturismo in costante crescita Italia e Francia, potenzialità a confronto

di Mariella Morosi
11 maggio 2018 | 10:32
 

È un mondo in crescita quello dell’enoturismo. Infatti i numeri di coloro che si spostano da un territorio a forte vocazione enologica ad un altro sono in continuo aumento.

È un segmento turistico che soprattutto da una decina d'anni attrae sempre più non solo gli esperti, ma anche i millennials o semplicemente i curiosi, gli amanti del buon vino e del cibo, meglio se nelle zone fuori dai circuiti convenzionali per il gusto della scoperta. Soprattutto è una preziosa opportunità per la promozione, l’occupazione, le economie locali e per la tutela dell’ambiente.

(Enoturismo in costante crescita Italia e Francia, potenzialità a confronto)

Il convegno “Viaggiatori del vino, istruzioni per l’uso. Crescere nel mondo dell'enoturismo" svoltosi nel Castello di Grinzane Cavour (Cn), ha affrontato il tema sotto i suoi vari aspetti. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di migliorare l’offerta attraverso la formazione e la crescita culturale nei territori coinvolti. L’iniziativa, nata in seno al progetto “Ampelo. Accoglienza per mercati internazionali in alta Provenza e Langhe Roero” e sviluppato all’interno del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Francia Alcotra 2014-2020, è stata l’occasione per comprendere più a fondo le tendenze e lo sviluppo futuro dell’enoturismo internazionale.

Francia e Italia hanno in comune un patrimonio vitivinicolo unico e una varietà ampelografica di grande valore paesaggistico, naturalistico e anche economico-produttivo, e questo segmento turistico con una sua identità specifica è sempre più in grado di rappresentare un asset strategico di sviluppo. Solo in Italia nel 2017 il settore ha registrato 14 milioni di accessi con un fatturato di 2,5 miliardi di euro; ma grande è ancora il potenziale economico e occupazionale della tendenza per mettere a sistema le risorse di Paesi in cui l'agroalimentare è interconnesso con le bellezze artistiche e paesaggistiche di tanti territori.

(Enoturismo in costante crescita Italia e Francia, potenzialità a confronto)

Il tema di grande attualità e che interessa tutti i territori del vino, sarà ampiamente trattato, in questo 2018 dichiarato Anno italiano del Cibo, nel Food & Wine Tourism Forum che si svolgerà il 21 giugno sempre nella sede del Castello Grinzane Cavour, affascinante destinazione enogastronomica e paesaggistica di Langhe e Roero, distretto riconosciuto Patrimonio mondiale dall’Unesco.

Si parlerà delle sfide del prossimo futuro tra valorizzazione e sostenibilità, tecnologia e tradizioni attraverso dati, ricerche, case history, formazione e tavole rotonde. I temi trattati per guardare avanti e non perdere le nuove opportunità sono stati molti: l'Università di Bergamo ha presentato una ricerca sui trend e le tendenze del turismo enogastronomico in Europa, mentre Carlo Vischi e Andrea Casadei di H-Farm, una tra le principali realtà nel panorama della digital economy europea, hanno sottolineato l'importanza del digitale e il suo ruolo tra turismo e agrifood.

(Enoturismo in costante crescita Italia e Francia, potenzialità a confronto)

Il tour operator francese Morgan Hubert di Wine Passeport si è espresso invece in merito alla commercializzazione, sulla clientela e le sue aspettative sempre più specifiche, oltre che sulla strutturazione dell’offerta enoturistica che sarà esposta attraverso il marchio di Atout France "Vignobles & découvertes".

I partner transfrontalieri sono l’Enoteca regionale piemontese Cavour e l’Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero sul lato italiano, e l’Ufficio del turismo dell’agglomerazione Durance Luberon Verdon (territorio delle Alpi di Alta Provenza) e l’Uess (l’Université européenne des Senteurs & des Saveurs) centro di formazione e ricerca nella filiera dei sapori e dei profumi. I destinatari delle attività programmate nel progetto sono i produttori vitivinicoli, la cui occupazione principale non è il turismo, anche se rappresenta una tessera fondamentale della filiera enoturistica.

(Enoturismo in costante crescita Italia e Francia, potenzialità a confronto)

Come ha sottolineato Amelie Verennes, di La Provence Verte, va predisposto un prodotto completo unendo diversi fattori come il vigneto, il patrimonio culturale, le attività naturali, immateriali, sportive e ricreative, e l’accoglienza. Per Elena Viani dell’Università di Bergamo il 93% dei viaggiatori intervistati nell’indagine ha partecipato ad attività enogastronomiche. «Il turismo enogastronomico - ha detto - ha un deciso impatto positivo sull’economia, sull’occupazione e sul patrimonio locale oltre ad essere un mezzo di rivalutazione dei saperi e della cultura del luogo».

Per Carlo Vischi e Andrea Casadei, di H-Farm, i turisti cercano, raccolgono informazioni e condividono le esperienze legate al cibo utilizzando sempre più strumenti digitali. «I produttori dei prodotti enogastronomici invece - hanno detto - non hanno ancora raggiunto questa consapevolezza, la tendenza è di non presidiare i mercati digitali pensando che non serva. Invece, il food online vale ormai miliardi di dollari. In Italia sono stati 800 milioni nel solo 2017. Il mercato del vino online è cresciuto del 600% dal 2007 e nel 2016 valeva 4,3 miliardi di euro nel mondo. L’88,2% dei travellers inoltre mette il cibo locale come primo valore percepito di un viaggio».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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