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Brut Trentodoc Le peculiarità delle uve Chardonnay

 
25 maggio 2018 | 09:41

Brut Trentodoc Le peculiarità delle uve Chardonnay

25 maggio 2018 | 09:41
 

Le bollicine, intese come vino bianco frizzante, stanno conquistando in misura sempre maggiore la tavola degli italiani, sia come bevanda da gustare durante il pasto sia come accompagnamento nei momenti di convivialità.

Trentodoc Ferrari è uno dei brut migliori sul mercato ottenuti con il processo di spumantizzazione classico. I Trentodoc Ferrari si ottengono utilizzando principalmente due tipi di uve: Pinot Nero e Chardonnay. Concentreremo la nostra attenzione proprio su quest'ultimo vitigno cercando di elencare le sue principali peculiarità.

(Brut Trentodoc Le peculiarità delle uve Chardonnay)

Principali caratteristiche delle uve Chardonnay
Le uve Chardonnay sono uve a bacca bianca, molto diffuse in diverse parti del mondo, che hanno riscontrato un successo elevato nel campo della produzione vinicola in quanto possono essere tranquillamente utilizzate per produrre diverse tipologie di vini. Dalle uve Chardonnay si ottengono dei vini base freschi, caratterizzati da una buona presenza di minerali e con barrique molto ben strutturato. Utilizzato in combinazione con altre uve e seguendo particolari processi di vinificazione si ottengono vini di eccellente qualità.

Dove si coltivano le uve Chardonnay
I vitigni Chardonnay si adattano con facilità a qualsiasi tipo di terreno, anche se preferiscono quelli calcarei e argillosi. Questa circostanza comporta che si sono diffusi in diverse parti del mondo dando vita a vini di elevata fattura. In Italia le zone di maggiore coltivazione sono le regioni settentrionali ed in particolar modo Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige che permettono di produrre dei vini molto ben strutturati e con un bouquet equilibrato. Le origini del vitigno risultano tuttora oscure anche se buona parte degli esperti ritengono che la zona di origine di coltivazione di questo vitigno si possa riconoscere nell'antica Persia. Secondo altri, il vitigno Chardonnay deriverebbe dal Pinot Nero e la presenza di caratteristiche minerali e terrose sarebbe una conferma di questa teoria.

Caratteristiche delle uve Chardonnay
Alcune caratteristiche tipiche permettono di identificare con una certa semplicità le uve Chardonnay. Partiamo dal bouquet che si caratterizza per essere molto intenso e nel quale si intrecciano diversi sapori fruttati quali agrumi, pesca e banana, solo per citare i principali. Se poi queste uve hanno fatto barrique si noteranno anche note molto intense di spezie, prima fra tutte la vaniglia accompagnata da sentori di burro. In presenza di vini Chardonnay particolarmente barriccati bisogna saper attendere il giusto grado di maturazione del vino, che potrà richiedere anche diversi anni. Non bisogna quindi commettere l'errore, sorseggiando uno Chardonnay giovane, di rimanere delusi, in quanto con tutta probabilità il processo di affinamento non si è ancora concluso e non è stato quindi raggiunto l'equilibrio tra le parti dure e morbide del vino. Il sapore può risultare in alcuni casi acido e sapido allo stesso tempo, ma non bisogna lasciarsi ingannare: con il tempo questo vino acquisterà caratteristiche organolettiche uniche che lo renderanno di qualità.

(Brut Trentodoc Le peculiarità delle uve Chardonnay)

Principali utilizzi delle uve Chardonnay: il brut millesimato
Le uve Chardonnay sono la base per la produzione di diversi vini eccellenti, tra i quali menzioniamo ad esempio il Trentodoc Ferrari. Nello specifico di questo eccellente vino brut, i vitigni Chardonnay e Pinot Nero forniscono le prelibate uve che, seguendo il metodo classico di spumantizzazione, permetteranno di ottenere un vino capace di ottenere diversi riconoscimenti in virtù della sua eccellente qualità. Le montagne del Trentino, con i loro terreni calcarei ricchi di ghiaia e le particolari condizioni climatiche, assicurano uve di elevata qualità, ideali punto di partenza per ottenere i vini Trentodoc, caratterizzati da struttura, longevità e carica aromatica importante. Nel decidere quando utilizzare le uve Chardonnay, assume particolare importanza il momento in cui iniziare la vendemmia.

Questa dipenderà dal grado di acidità contenuto nell'uva e dalla quantità di zuccheri, di sali minerali e di aromi. I rilievi per stabilire l'inizio della vendemmia vengono eseguiti quotidianamente. Nel momento in cui si capisce che è arrivato il momento di vendemmiare, le operazioni vengono eseguite senza l'ausilio di macchinari ma esclusivamente a mano, per fare in modo che le uve non vengano rovinate. Queste sono adagiate all'interno di cassette e spostate rapidamente in cantina, dove inizia subito il processo di lavorazione. Una volta fermentato e ottenuto il vino Chardonnay, definito "di base", può iniziare il processo di spumantizzazione seguendo il metodo classico che porta ad ottenere un vino brut di elevata fattura come il Trentodoc.

Tutte le fasi del metodo classico devono essere seguite con particolare cura ed attenzione per fare in modo di arrivare ad un ottimo risultato finale. Dopo l'aggiunta della miscela di vino, lievito e zucchero per avviare la fermentazione in bottiglia, bisognerà passare alla fase di remuage, durante la quale le bottiglie vengono quotidianamente smosse e ruotate per favorire la caduta dei lieviti esausti, le cosiddette fecce, che saranno successivamente espulse, e livellare nuovamente la bottiglia con una miscela di vino e zucchero in modo da ottenere il vino brut Trentodoc.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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