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A Lucca, Tomei trasferisce L’Imbuto in un palazzo del Seicento

 
13 maggio 2019 | 10:17

A Lucca, Tomei trasferisce L’Imbuto in un palazzo del Seicento

13 maggio 2019 | 10:17
 

Il Ristorante L’Imbuto di Lucca, di proprietà di Cristiano Tomei, cambia casa e si sposta nella limonaia di Palazzo Pfanner, negli spazi celebri per le riprese, tra gli altri, de Il Marchese del Grillo con Alberto Sordi.

Il locale lascia dopo 5 anni i locali del Lu.C.C.A - Lucca Center of Contemporary Art - per entrare in una location storica. La costruzione di Palazzo Pfanner fu iniziata infatti nel 1660 ed è conosciuta ancora oggi per lo splendido giardino barocco all’italiana progettato agli inizi del Settecento da Filippo Juvarra. «Da tempo ero alla ricerca della nuova casa per il mio ristorante – ha detto Cristiano Tomei – e Palazzo Pfanner con la sua storia, i suoi spazi e il suo giardino rappresenta tutto quello che stavo cercando. L’essenza de L’Imbuto rimane la stessa. Negli anni i miei estimatori hanno imparato a conoscere e ad apprezzare, si tratta quindi di un cambiamento nel segno della continuità».

(A Lucca, Tomei trasferisce L’Imbuto in un palazzo del Seicento)
Cristiano Tomei

Cristiano Tomei è ormai considerato uno degli chef protagonisti della cucina creativa italiana, in grado di distinguersi per approccio e stile, mantenendo un rapporto solido tra territorio e creatività. Poco avvezzo ai formalismi, catalizza da sempre l’attenzione dei commensali con pochi semplici elementi: una grande materia prima, un utilizzo intelligente e mai estremizzato della tecnica, una creatività esplosiva domata con intelligenza. Ama presentare personalmente i suoi piatti agli ospiti: gusti, consistenze, abbinamenti, calici e conversazione diventano una cosa sola, stimolando la curiosità e accendendo il divertimento sia per chi sta seduto a tavola, sia per chi sta in piedi a servirlo.

(A Lucca, Tomei trasferisce L’Imbuto in un palazzo del Seicento)

Anche nella nuova location, sarà impossibile degustare due volte lo stesso piatto – fatta accezione per alcune creazioni ormai diventate iconiche come i “Raviolini all’olio” e la “Bistecca primitiva” – perché è nella natura di chef Tomei cambiare e mutare continuamente. Utilizza tutte le tecniche della cultura gastronomica, ma solo materia prima locale come ad esempio pesce del Tirreno, carni, latticini, frutta e verdura della Garfagnana oltre a erbe, bacche, germogli e fiori selvatici che raccoglie personalmente ogni giorno.

Il ristorante, con 40 coperti, si affaccia sul giardino ed è sistemato in due sale. In estate sono previsti altri 25 coperti nel giardino, che ospiterà anche gli eventi, affidati alla cura della moglie dello chef, Laura Verpecinskaite.

Per informazioni: www.limbuto.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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