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Coronavirus, Italia col fiato sospeso I provvedimenti regione per regione

Lombardia e Veneto sono le regioni che hanno preso i provvedimenti più drastici tra cui la chiusura delle scuole e di ogni attività pubblica, religiosa e culturale. Nessun problema per la vendita di alimenti. Tutte le informazioni utili per muoversi nelle regioni del Nord e i consigli del Ministero sulle precauzioni anti contagio da prendere .

 
24 febbraio 2020 | 10:50

Coronavirus, Italia col fiato sospeso I provvedimenti regione per regione

Lombardia e Veneto sono le regioni che hanno preso i provvedimenti più drastici tra cui la chiusura delle scuole e di ogni attività pubblica, religiosa e culturale. Nessun problema per la vendita di alimenti. Tutte le informazioni utili per muoversi nelle regioni del Nord e i consigli del Ministero sulle precauzioni anti contagio da prendere .

24 febbraio 2020 | 10:50
 

Con un tweet pubblicato nella mattinata di lunedì, il Premier Giuseppe Conte ha ufficializzato una volta per tutte il decalogo diffuso dal ministero della Salute nel quale sono contenuti i comportamenti corretti da mantenere per limitare il più possibile una potenziale diffusione di Coronavirus. Regole semplici, che a dirla tutta andrebbero mantenute in ogni caso per 365 giorni l’anno, ma che è bene ribadire per una corretta informazione e sensibilizzazione.

Veneto e Lombardia limitano al massimo le attività pubbliche - Coronavirus, Italia col fiato sospeso I provvedimenti regione per regione

Veneto e Lombardia limitano al massimo le attività pubbliche

In cima alla lista un lavaggio frequente e accurato delle mani (scarica qui l’opuscolo del ministero per la tecnica corretta). A seguire il consiglio di evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute. Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani. Coprirsi accuratamente bocca e naso se si starnutisce o si tossisce. Evitare di assumere farmaci antivirali o antibiotici, a meno che non vengano prescritti dal medico. Mantenere pulite le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol. Sull’utilizzo della mascherina l’indicazione è quella di adottarla solo se si sospetta di essere malati o se si assistono persone malate. La preoccupazione sulla merce in arrivo dalla Cina non deve sussistere in quanto non è pericolosa. Gli animali da compagnia non diffondono il Coronavirus.

Un capitolo a parte, l’ultimo del decalogo, lo merita tutto ciò che riguarda la richiesta di informazioni o visite al personale sanitario specializzato. Il ministero della Salute ha attivato il numero 1500 che è l’unico da contattare se si ha febbre o tosse e si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni. Per quanto riguarda la Regione Lombardia invece è stato attivato un numero verde (800 894545) utile per ricevere informazioni sicure sul Coronavirus. Il 112 resta il numero di emergenza (e va sottolineato, d’emergenza) da contattare solo in caso di bisogno immediato (questo vale in qualunque tipo di emergenza sanitaria improvvisa). L’avvertimento che arriva da tutti gli esperti è quello di non recarsi al Pronto Soccorso se si sospetta di essere affetti da virus. Il rischio è quello di affollare un luogo pubblico dove l’assembramento di persone (magari già affette da altre patologie che ne riducono le difese immunitarie) aumenterebbe il rischio di contagio e dove si dilaterebbero notevolmente i tempi per ogni tipo di intervento sanitario (anche non legato al virus).

Di seguito, le misure restrittive decise dalle Regioni dove il Coronavirus è arrivato o dove si sospetta potrebbe esserci una diffusione:

Lombardia: Il Duomo di Milano resterà chiuso al pubblico fino al 25 febbraio. No alle celebrazioni, ma l’area per le preghiere nel Duomo di Milano resterà aperta. Tra i provvedimenti principali la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico; sospensione dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani ad esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza; sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. Bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico sono chiusi dalle ore 18.00 alle ore 6.00; verranno definite misure per evitare assembramenti in tali locali. Tutte le funzioni religiose in tutta la Lombardia sono state sospese e gli oratori sono stati chiusi.

Nelle aree “focolaio” del virus, c'è divieto di allontanamento e di ingresso: le zone saranno presidiate dalle forze di polizia e, in caso di necessità, anche dai militari, con sanzioni penali per chi viola le prescrizioni. Ma nei comuni della provincia di Lodi interessati dalla limitazioni imposte dal coronavirus sono “da ritenersi essenziali” e quindi “escluse dalla sospensione dell'attività lavorativa e di trasporto” le attività commerciali di “supermercati, ipermercati, negozi alimentari e quelle connesse al trasporto connesse al rifornimento di prodotti alimentari in quanto tese all'approvvigionamento di beni di prima necessità per la popolazione”. Lo rende noto la Prefettura di Lodi.

Veneto: Saltano le manifestazioni in onore del Carnevale a Venezia e in tutto il Veneto si fermano scuole ed eventi. Stop ad ogni tipo di manifestazione pubblica, privata, chiusura delle scuole e dei musei fino al primo di marzo. Stop alle Messe nel Patriarcato di Venezia, incluse quelle del mercoledì delle Ceneri e quelle domenicali, alle liturgie e alle devozioni come la Via Crucis fino al 1 marzo.  Sarà isolato il paese di Vò Euganeo con chiusura degli ingressi in entrata e in uscita, quindi non potrà uscire nessuno e la zona sarà completamente isolata.

Piemonte: Si fermano i festeggiamenti per il carnevale di Ivrea. Lo ha stabilito il Comune con un'ordinanza che prevede lo stop di tutti gli eventi e le manifestazioni culturali, ludiche e sportive, all'aperto e al chiuso, che prevedono l'assembramento di persone. Per la settimana dal 24 febbraio al 1° marzo sono sospese in tutte le parrocchie della Diocesi di Torino le attività pastorali che prevedano la presenza di gruppi di persone eccetto le messe. Le scuole piemontesi di ogni ordine e grado resteranno chiuse una settimana, a decorrere da domani, per l'emergenza Coronavirus.

Alto Adige: La Libera Università di Bolzano e gli asili nido presenti sul territorio altoatesino resteranno chiusi da oggi fino a domenica 2 marzo per motivi di prevenzione sanitaria come previsto da decisioni ministeriali a seguito del diffondersi del coronavirus. In Alto Adige fino a domenica 2 marzo le scuole materne, elementari, medie e superiori sono già chiuse per le vacanze di Carnevale. La chiusura in questo momento riguarda, quindi, asili nido e le sedi della Unibz di Bolzano, Bressanone e Brunico. Annullate tutte le attività al parco tecnologico NOI di Bolzano e le strutture legate all'università.
 
Friuli Venezia Giulia: tutte le attività didattiche degli atenei del Friuli Venezia Giulia sono sospese da lunedì 24 febbraio a domenica 1 marzo 2020 compresi. Niente lezioni, esercitazioni, tirocini, seminari e ed esami (di laurea e di profitto), le conferenze o i dibattiti (interni o aperti al pubblico esterno) delle Università di Trieste e di Udine e delle sedi collegate e della Sissa (Scuola superiore di studi avanzati di Trieste). Saranno chiuse al pubblico anche le biblioteche e le sale studio. Scuole chiuse e manifestazioni culturali e sportive sospese a data da destinarsi su tutto il territorio regionale. Richiesta anche la sospensione di ogni viaggio di istruzione in Italia e all'estero, e permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva per coloro che sono rientrati in Fvg da zone a rischio epidemiologico.

Emilia Romagna: sospensione delle attività delle scuole di ogni ordine e grado, asili nido, università, di manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi fino al prossimo 1 marzo compreso.  

Liguria: verrà sospesa per una settimana l'attività didattica dell'Università di Genova. La decisione è stata comunicata dal rettore dell'Ateneo, Paolo Comanducci, in seguito alla situazione coronavirus. Firmata l'ordinanza che dispone la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in Liguria fino al primo marzo. La Regione Liguria ha disposto con un’ordinanza la chiusura di scuole e musei fino al primo marzo a partire dalla mezzanotte di lunedì. Sospese le manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico, sospesi i viaggi di istruzione e i concorsi pubblici
 
Lazio: l'università Campus bio-medico di Roma ha disposto il rinvio della prova di ammissione al corso di laurea in medicina e chirurgia previsto presso la fiera di Roma per martedì 25 febbraio. L’ateneo ha disposto il rinvio del test a data da destinarsi.

Toscana: obbligo per i viaggiatori di segnalare il rientro, oltre che dalle aree a rischio della Cina, anche da Paesi in cui la trasmissione dell'infezione è significativa secondo le indicazioni Oms; in questa disposizione rientrano anche i Comuni italiani soggetti a misure di quarantena disposte dall'autorità (Regione/Governo). La raccomandazione a tutte le persone che manifestano febbre, tosse e altri sintomi influenzali di rimanere a casa e chiamare il medico. Le indicazioni per i medici di famiglia su cosa fare in presenza di un caso sospetto. La disposizione per medici di famiglia e pediatri di assicurare la contattabilità telefonica dalle 8 alle 20 nei giorni feriali e festivi. Sono alcune delle nuove misure varate dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, con un'ordinanza emanata e firmata a conclusione di un lungo incontro che si è tenuto in Palazzo Strozzi Sacrati.

Puglia: la Regione prepara un'ordinanza per la segnalazione preventiva al medico di base di tutti coloro che stanno rientrando. L'appello a non presentarsi in ospedale, ma contattare i numeri di emergenza.

Basilicata: tutti i cittadini che rientrano in Basilicata provenienti dal Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Liguria o che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni dovranno rimanere in quarantena presso il proprio domicilio per 14 giorni, comunicando la propria presenza ai competenti servizi di sanità pubblica.

Leggi qui gli aggiornamenti sulla situazione dei contagi: Coronavirus altro morto in Lombardia Senza senso corsa viveri

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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