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Valpolicella, una lunga storia di vini pregiati tra antiche pievi e ville sontuose

 
12 gennaio 2009 | 00:00

Valpolicella, una lunga storia di vini pregiati tra antiche pievi e ville sontuose

12 gennaio 2009 | 00:00
 

Secondi alcuni il nome Valpolicella deriva dal latino 'Vallis-polis-cellae” che tradotto significa 'valle dalle molte cantine”. La zona, un complesso di tre valli, si estende su una superficie di 250 km quadrati e comprende una parte della città di Verona, il corso del fiume Adige, un braccio dell'entroterra del lago di Garda e una vasta zona dei monti Lessini.
Territorio ricco e  variegato dal punto di vista agricolo grazie al microclima che si forma dall'incontro delle brezze del lago e l'aria fresca dei monti : non solo vigneti che danno origine a pregiate varietà di vino, ma coltivazione di ciliegi e frutta in genere e dell'olivo che fa della Valpolicella un importante produttore di olio di qualità.

Le più antiche tracce di coltivazione della vite risalgono al V secolo a.C.. In età romana il vinum Rhaeticum, indicato da Plinio come tipico della zona, ricordato da numerosi poeti quali Virgilio e Marziale, era il preferito dell'imperatore Augusto. I vigneti sono costituiti dalle varietà autoctone Corvina Veronese, rondinella e molinara che sono alla base del Recioto e dell'Amarone. I pendii della Valpolicella, di nuovo oggi come in passato, sono ridisegnati dalle marogne, deliziosi muretti a secco tipici della zona che si diffondono a partire dal XV secolo.
Stessa combinazione di uve per Recioto e Amarone che vengono sottoposte, dopo la raccolta, all'appassimento nelle tradizionali fruttaie, una tecnica enologica antica, praticata fin dall'epoca romana. Nelle fruttaie le condizioni di temperature e umidità sono tenute sotto controllo per disidratare gli acini concentrando tutte le sostanze che compongono l'uva. Otteniamo così il Recioto dolce o abboccato con una forte presenza di zuccheri non fermentati e l'Amarone asciutto e privo, o quasi, di residui zuccherini.

Recioto
Il primo documento in cui compare il termine di Recioto risale al 1888, il suo nome deriva dall'espressione dialettale 'recia” (orecchia) la parte alata del grappolo, quella più dolce e spargola con maggiore esposizione al sole. Le uve sono raccolte più tardi di quelle destinate all'Amarone e vengono lasciate in appassimento per un periodo ancora più prolungato.
Vino da atmosfera, ma, da provare, un goccio di Recioto nei tagliolini in brodo con i fegatini, oppure con la soppressa veronese dolce e stagionata. Abbinamento ideale con la pisotta, tipica focaccia il cui nome ricorda l'antico gioco popolare della tradizione e con i dolci della Lessinia.

Amarone
Complesso ed equilibrato, l'Amarone. La nascita del nome si fa risalire al 1936, mentre la prima bottiglia oggi esistente etichettata Amarone è datata 1940 ed è conservata presso la Cantina Sociale di Negrar. Vino rosso corposo, è la versione secca del Recioto, l'etimologia della parola sta a significare l'assenza di dolce, cioè vino secco e non tanto il gusto amaro. La sua commercializzazione ebbe inizio solo nel dopoguerra e nel 1968 arrivò il riconoscimento della Doc. Si abbina con lo stracotto e con gli arrosti in genere e la selvaggina di pelo.

Altre denominazioni
Le altre denominazioni sono Valpolicella classico, Valpolicella classico superiore e Valpolicella ripasso. Il ripasso è una pratica di cantina che consiste nella seconda riferimentazione del Valpolicella con le vinacce ancora umide utilizzate per la fermentazione dell'Amarone. Il Ripasso ha maggiore struttura e corpo del Valpolicella Classico. Questa tecnica è stata reintrodotta a metà degli anni 60 da un produttore del luogo.
Il Valpolicella classico trova svariati abbinamenti dai prodotti della norcineria locale, ai primi piatti di riso, alle zuppe di verdure fino ai secondi della cucina tradizionale come il bollito o il fegato alla veneziana; ed ancora, proprio per la sua non eccessiva struttura, con il pesce, baccala'o luccio in salsa.
La maggiore struttura del Valpolicella classico superiore richiede un abbinamento con secondi piatti di carne rossa alla griglia, arrosti e la Pastissa' de caval (carne di cavallo cotta con cipolla, verdure ed erbe aromatiche).

Il Consorzio
Il primo organismo di tutela dei vini della Valpolicella fu costituito nel 1925; nel 1970 nasce il Consorzio per la tutela dei vini della Valpolicella, con sede presso la Camera di commercio di Verona, che ha adottato il marchio, ancora oggi in uso, di San Zeno, vescovo di Verona. Gli scopi essenziali del Consorzio consistono nel tutelare, valorizzare e curare gli interessi relativi alla denominazione.

Strada del vino Valpolicella
Sul territorio è stata istituita la Strada del vino Valpolicella con l'obiettivo di favorire il turismo alla scoperta del vino, della cucina, del patrimonio artistico ed ambientale del territorio: deliziosi borghi come San Pietro in Cariano, Fumane, uno dei centri più antichi, Negrar; pievi romaniche, ville cinquecentesche come Villa dela Torre, parchi naturali come quello delle Cascate con la Pesciara di Bolca ed il suo giacimento di fossili dell'era terziaria.

Il Palio
Numerosi sono le manifestazioni enologiche: il palio del Recioto, istituito nel 1953, si tiene tutti gli anni il lunedi di Pasqua a Negrar., al palio è abbinato un concorso che premia i migliori prodotti dell'annata; la Festa dei vini classici della Valpolicella a cui è abbinata la Magnalonga; la Festa del Recioto, la sagra dell'uva e del vino a Fumane e proprio alla fine di gennaio l'anteprima Amarone.
E se, come diceva Seneca Il sommo bene è l'armonia dell'anima, per ritrovarla può essere gradevole una sosta di benessere nella seicentesca Villa Quaranta, immersa in un ampio parco giardino, per ritrovare l'equilibrio e rigenerarsi nelle Terme della Valpolicella. E poi si può decidere di assaporare l'accurata cucina presso il Ristorante e di rivivere l'incanto dei luoghi sorseggiando quel vino della Valpolicella che più vi ha emozionato.

Piera Genta

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