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Roma, da un divieto all'altro Da marzo niente spuntini "notturni"

 
27 febbraio 2009 | 11:28

Roma, da un divieto all'altro Da marzo niente spuntini "notturni"

27 febbraio 2009 | 11:28
 

A Roma scatta il 'coprifuoco” per gelati e cornetti caldi 'notturni”. L'Amministrazione comunale ha infatti stabilito la vendita vietata dopo l'una di notte. Le nuove regole, che entreranno in vigore da metà marzo, riguardano panifici, pizzerie ma anche gelaterie e yogurterie e non solo del centro storico ma di tutta la città. Data la rilevanza del tema, riportiamo l'articolo tratto da www.corriere.it

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 E dopo l'una di notte, mai più. Mai più cornetto caldo dal fornaio verso l'alba, niente gelati artigianali tirando tardi nelle serate primaverili, o un pezzo di pizza e una birra alle ore piccole. Cambiano le regole della "movida" notturna romana e non solo nel centro storico: dalla metà di marzo i laboratori artigianali dovranno chiudere un'ora dopo la mezzanotte in tutta la città. All'interno del locale si potrà continuare a lavorare, ma niente più vendite fino alle cinque del mattino e oltre. E «per laboratorio artigianale - puntualizza l'assessore al Commercio Davide Bordoni - si intende cornettifici, paninerie, panifici, gelaterie, yogurterie, friggitorie, pizze a taglio. L'una di notte ci sembra un orario congruo, che permette di esercitare bene la propria attività e che dovrebbe soddisfare tutti».

Anche se in realtà non è così: gli abitanti del centro chiedevano che le serrande dei laboratori fossero abbassate alle 22 «come in tutta Europa»; i titolari di bar e ristoranti volevano come orario massimo di apertura per questo tipo di attività la mezzanotte. Un cornetto caldo di notte o all'alba? «Va bene la mattina a colazione», per Viviana Piccirilli Di Capua, leader degli abitanti del centro. «Si può andare al bar, oppure al forno alle sei di mattina - è la risposta di Dino Gasperini, il delegato del sindaco Gianni Alemanno per il centro storico - Il problema è che i laboratori artigiani con la scusa di questa dizione vendevano alcol, vino e birra ben oltre le due di notte, quando chiudono i bar e i ristoranti». «Non c'era alcuna regola - aggiunge ancora l'assessore Davide Bordoni - la legge regionale prevede addirittura la chiusura alle 22 di notte, noi gli diamo la possibilità di restare aperti fino all'una. Sono laboratori, possono continuare a lavorare. Ma chi vendeva kebab o piazza al taglio stava aperto fino all'alba e creava problemi di sicurezza e di ordine pubblico».

 La decisione del Campidoglio arriva esattamente alla vigilia dello scadere di altri divieti: da domani sera, infatti, nei luoghi del divertimento serale della capitale, da Campo de' Fiori a San Lorenzo, da Trastevere a Testaccio, dopo quasi due mesi si ritorna alla vendita di bevande in bottiglia e di alcolici anche dopo le nove di sera. Erano stati proibiti il 17 gennaio, in seguito alle risse di Campo de' Fiori. «Dopo un periodo di forte stretta per rimettere in tranquillità Campo de' Fiori - ha spiegato Gianni Alemanno - pensiamo di poter allentare per non creare problemi agli albergatori e agli esercizi commerciali. Ma se c'è una ripresa della "movida" incontrollata, torneremo alla situazione precedente».
E l'opposizione ironizza: «Si priva Roma della tradizione del cornetto o del gelato - afferma il capogruppo del Pd Umberto Marroni - e si ridà l'alcol in bottiglia. Ormai le ordinanze sono in base agli umori degli assessori».

Lilli Garrone

corriere.it
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