Parlare di Emilia Romagna vuol dire celebrare la vivacità dei vari Lambrusco rappresentati dal Consorzio di Sorbara e da quello dei vini reggiani. Ma la realtà regionale non è solo questa. Basta pensare ai vini del Reno Doc, a quelli del Piacentino o a quelli della Romagna. Interessante è anche la realtà dei Colli Bolognesi, dove il consorzio presieduto da Francesco Cavazza Isolani conta 120 soci e 1.179 ettari per una produzione di 
2 milioni di bottiglie tra Pignoletto, Chardonnay, Pinot bianco, Sauvignon, Riesling italico, Barbera e Merlot. Il Consorzio Vini Colli Bolognesi, nato nel 1971, è oggi presieduto da Francesco Cavazza Isolani. I soci sono 120, gli imbottigliatori 42 e l'area vitata globale è di 1.179 ettari che produce circa 2 milioni di bottiglie tra Pignoletto, Chardonnay, Pinot bianco, Sauvignon, Riesling italico, Barbera e Merlot.
Il direttore Giacomo Soverini ha annunciato un calo di quantità. «Purtroppo - ha ammesso - proprio nella stagione dell'attacco della peronospera si è verificato un andamento climatico caratterizzato da abbondante piovosità. Il danno è stato però compensato da una maturazione che ha garantito un prodotto di qualità».
In Emilia operano anche il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi di Sorbara (Mo), il vino più venduto nella regione, il Consorzio vini reggiani e quello di tutela dei vini del Reno Doc.
L'Ente tutela vini di Romagna, con sede a Faenza, nel 2008 ha prodotto un totale di 9.231.894 bottiglie così suddivise: Albana Docg (329.786) bottiglie), Cagnina Doc (330.698), Colli di Faenza Doc (37.187), Colli d'Imola Doc (246.413), Colli Romagna Centrale Doc (4.140), Pagadebit Doc (128.508), Sangiovese Doc (6.895.427) e Trebbiano Doc (1.259.735).
Dati aggiornati a febbraio 2009