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Il ministro Luca Zaia neo cavaliere del bacalà alla vicentina

A Vinitaly la cerimonia con cui il ministro delle Politiche agricole è stato insignito del titolo di Cavaliere dell'ordine del Bacalà alla Vicentina con la benedizione solenne del Priore. Un piatto storico che rappresenta un territorio e le radici di una tradizione da valorizzare

 
03 aprile 2009 | 16:51

Il ministro Luca Zaia neo cavaliere del bacalà alla vicentina

A Vinitaly la cerimonia con cui il ministro delle Politiche agricole è stato insignito del titolo di Cavaliere dell'ordine del Bacalà alla Vicentina con la benedizione solenne del Priore. Un piatto storico che rappresenta un territorio e le radici di una tradizione da valorizzare

03 aprile 2009 | 16:51
 

Il ministro dell'Agricoltura Luca Zaia è stato investito del titolo di Cavaliere della Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina. Dopo aver gustato un piatto di Bacalà e un calice di vino Vespaiolo, ha ricevuto la benedizione del priore Walter Stefani che, brandendo uno stoccafisso di ragguardevoli dimensioni, ha recitato la formula di rito e lo ha vestito con la tradizionale toga.

Luca ZaiaIl tutto si è svolto a Vinitaly, nello stand della Cantina Beato Bartolomeo, dove il Ministro ha incontrato una nutrita rappresentativa della Venerabile Confraternita di Sandrigo capitanata dal presidente Michele Benettazzo. Praticamente un'istutizione a Vicenza, dove da più di vent'anni si fa portabandiera della ricetta originale, preparata con stoccafisso norvegese lasciato a bagno per due giorni e quindi cotto lentamente per non meno di cinque ore. «Ho accetto ben volentieri l'invito della Confraternita – ha dichiarato il Ministro, divertito ed emozionato per l'investitura – sono qui per testimoniare la preziosa funzione che questa associazione svolge nel territorio per tutelare l'identità del Bacalà alla vicentina».

All'investitura ha partecipato anche il consigliere regionale del Veneto Roberto Ciambetti e il cuoco che ha fatto conoscere e apprezzare il bacalà alla vicentina a Zaia, Antonio Chemello del ristorante Da Palmerino. Oltre naturalmente che al padrone di casa, Piergiorgio Laverda, presidente della Cantina Beato Bartolomeo che produce il Vespaiolo consigliato dalla Venerabile confraternita per l'abbinamento al Bacalà alla vicentina. «Bacalà e Vespaiolo è il binomio più tradizionale della gastronomia vicentina – ha spiegato Laverda – un piatto saporito come il bacalà trova l'abbinamento perfetto nel vino prodotto con l'autoctona uva vespaiola, la cui spiccata acidità contrasta piacevolmente la grassezza del piatto».

Una tradizione nata per una causa assolutamente fortuita. La cui storia è stata raccontata al pubblico presente dallo stesso ministro Zaia. Tutto iniziò nel 1431, quando il navigatore veneziano Pietro Querini, partito da Venezia e diretto nelle fiandre, naufragò nell'isola di Røst, in Norvegia. Qui con il suo equipaggio fu tratto in salvo dalla gente del posto che gli fece conoscere il merluzzo essiccato dai gelidi venti del nord. Al suo ritorno a Venezia portò con sé alcuni di quei pesci-bastone dando avvio ai commerci e alla fortunata tradizione del Bacalà nel veneto.

Particolarmente soddisfatto il presidente della Venerabile, l'inossidabile Avvocato Benetazzo:  «Il Ministro Zaia è un vero appassionato di Bacalà – ha dichiarato – si è meritato a pieno titolo di entrare nella nostra confraternita». La Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina, oltre che a custodire e difendere la ricetta tradizionale, organizza ogni anno la Festa del Bacalà a Sandrigo e, biennalmente, le giornate italo-norvegesi con la partecipazione dei gemelli di Røst.

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