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Zaia: «Non è del vino la colpa degli incidenti stradali»

Soddisfazione dei produttori di vino dopo la presa di posizione uffiicale del ministro Luca Zaia contro l'ipotesi delle tolleranza zero sull'alcol per chi guida. Alla Fedagri-Confcooperative al Vinitaly indicate altre cause per gli incidenti stradali. Plauso dal Comitato dei Grandi Cru italiani

04 aprile 2009 | 19:19
Zaia: «Non è del vino   la colpa degli incidenti stradali»
Zaia: «Non è del vino   la colpa degli incidenti stradali»

Zaia: «Non è del vino la colpa degli incidenti stradali»

Soddisfazione dei produttori di vino dopo la presa di posizione uffiicale del ministro Luca Zaia contro l'ipotesi delle tolleranza zero sull'alcol per chi guida. Alla Fedagri-Confcooperative al Vinitaly indicate altre cause per gli incidenti stradali. Plauso dal Comitato dei Grandi Cru italiani

04 aprile 2009 | 19:19
 

Luca Zaia, Paolo Bruni e Francesca Martini«Chi beve due bicchieri di vino non è ubriaco». Il Ministro delle politiche agricole e alimentari Luca Zaia lo ha ribadito durante la sua visita allo stand di Fedagri-Confcooperative al Vinitaly di Verona. «Non voglio che il vino diventi l'unico capro espiatorio del problema degli incidenti stradali - ha detto Zaia -  Le statistiche rivelano che solo il 2,9% degli incidenti stradali avviene in stato di ebbrezza e ciò vuol dire che per il restante 98% non è possibile attribuire colpe all'alcol.

Il problema non va quindi spostato  - ha concluso il Ministro -   su uno dei più importanti comparti dell'agroalimentare italiano. Sono ben altre le cause principali delle vittime strade del nostro Paese: la stanchezza, i decibel dello stereo in auto, parlare o fumare al telefonino guidando e fare uso di farmaci come ansiolitici ed anti-allergenici».

Dello stesso avviso il presidente di Fedagri-Confcooperative Paolo Bruni che ha ricordato come il consumo del vino ai pasti sia parte integrante delle nostre tradizioni alimentari  e che contro il diffondersi di modelli di consumo incentrati sull'abuso di alcol lontano dai pasti occorra recuperare la cultura del bere bene.

Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha per parte sua ribadito quanto già detto il giorno prima : «Il vino fa parte delle tradizioni culturali di tutta Italia. Quando parliamo di qualità del vino non parliamo solo di gusto, ma anche di sicurezza. I processi produttivi del nostro paese sono controllati e garantiscono la sicurezza dell'alimento-vino».

Prese di posizione finalmente nette e chiare che sono state apprezzate da tutti i poroduttori. Nell'annuale assemblea, del Comitato Grandi Cru d'Italia, l'associazione che riunisce 130 fra i migliori produttori italiani di vino, presieduta dal Marchese Vittorio Frescobaldi, è stato ad esempio tributato un caloroso, lungo applauso alle parole pronunciate dal Ministro delle politiche agricole Luca Zaia durante il Vinitaly in opposizione alla proposta di portare a zero il tasso di alcol nel sangue per chi guida. "Chi beve due bicchieri di vino non è mai un ubriaco e quindi non rappresenta un pericolo per nessuno" aveva detto il ministro.

«Pur essendo per la qualità della loro produzione al di fuori della polemica su chi vorrebbe portare a zero il tasso alcolico, impedendo quindi di bere vino, il Comitato ha apprezzato la voce che il ministro ha levato a difesa di un prodotto della terra che contiene anche alcol ma soprattutto molte altre sostanze utili per la salute, comprese quelle antiossidanti che in base a tutti gli studi pubblicati sulle più reputate riviste scientifiche ha solo effetti benefici sull'apparato cardiaco, l'invecchiamento e l'apparato digerente - si legge in una nota del comitato - Un prodotto che oggi, grazie alla qualità raggiunta da produttori come i soci del comitato, ha essenzialmente un valore straordinario per il gusto e la possibilità di esaltare il cibo. Con il vino di alta qualità non ci si ubriaca. E due bicchieri di vino a pasto, come ha stigmatizzato il ministro Zaia, non ubriacano nessuno ma gli procurano solo il piacere di un prodotto straordinario, che ci è stato lasciato in eredità dai greci e dai romani. I vini non sono superalcolici (che non a caso si chiamano cosi mentre un vino non puo' avere piu' di 15° per essere tale)e soprattutto non sono droghe».

«Noi offriamo un prodotto che dà gioia esaltando la qualità del cibo, non possiamo essere confusi con altri prodotti non della terra», è stato il commento in assemblea di Piero Antinori, past President del Comitato e ai vertici della produzione italiana e internazionale. Per questo il Comitato si propone di difendere in ogni sede il valore benefico del vino e ringrazia ancora il ministro Zaia per aver detto, con parole semplici ma essenziali, una verità che tutti conoscono e che non puo' autorizzare demonizzazioni o speculazioni come quelle in atto.

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