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Alta Langa spumante Bollicine alla ribalta

È il risultato di dieci anni di ricerca sul territorio piemontese. La costituzione del Consorzio di tutela Alta Langa risale al 2001 ed il debutto al 2006. Queste bollicine vengono prodotte secondo il metodo tradizionale o classico e diversificato nelle tipologie bianco, rosso e rosato

23 maggio 2009 | 16:00
Alta Langa spumante 
Bollicine alla ribalta
Alta Langa spumante 
Bollicine alla ribalta

Alta Langa spumante Bollicine alla ribalta

È il risultato di dieci anni di ricerca sul territorio piemontese. La costituzione del Consorzio di tutela Alta Langa risale al 2001 ed il debutto al 2006. Queste bollicine vengono prodotte secondo il metodo tradizionale o classico e diversificato nelle tipologie bianco, rosso e rosato

23 maggio 2009 | 16:00
 

 Tutto inizia nel 1990 a seguito del protocollo d'intesa firmato dagli organismi istituzionali di Oltrepo Pavese, Franciacorta, Trentino e Alto Adige con cui venivano sanciti i confini dell'area italiana vocata alla produzione di spumanti Metodo Classico circoscrivendola solamente alle loro zone. Le case spumantiere piemontesi, Cinzano, Contratto, Fontanafredda, Gancia, Martini & Rossi, Riccadonna e Vini Banfi escluse dall'area vocata, vararono il Progetto Spumante Metodo Classico in Piemonte con due obiettivi fondamentali: dimostrare attraverso ricerche ed indagini dell'esistenza sulle colline piemontesi delle condizioni ambientali e pedologiche adatte alla coltivazione dei vitigni Chardonnay e Pinot e stimolare la nascita e lo sviluppo in Piemonte di un settore viticolo orientato alla produzione di tali uve.

La storia del Progetto Metodo classico in Piemonte ha origini lontane, infatti fin dalla prima metà dell'800 aleggiava la voglia di una soluzione italiana allo Champagne. Carlo Gancia era rientrato in Piemonte da Reims con l'idea di individuare dei terreni idonei per la coltivazione delle uve francesi oppure di adattare il metodo di vinificazione champenois a qualche uva autoctona che presentasse caratteristiche simili a quelle dei pinot, anche se non mancavano in Piemonte degli impianti di Pinot, importati dal generale Emilio di Sambuy nella tenuta di famiglia vicino a Mondovì, quelli del cav. Boschiero nella tenuta La Galleria e quelli del Marchese Leopoldo Incisa nei vigneti di Rocchetta Tanaro.

 Nel 1990 le sette case vinicole piemontesi si riuniscono nell'Associazione 'Tradizione Spumante”, diventata inseguito 'Case storiche piemontesi”. Occorre attendere fino al 1994 per vedere la produzione dei primi 20 ettari di impianti sperimentali, ma sarà solo con la vendemmia del 1999 che i quasi 60 ettari entrano in piena produzione.

Nel 2001 si costituisce il Consorzio di tutela 'Alta Langa” con sede a Isola d'Asti e solo l'anno dopo viene completato l'iter normativo con il passaggio alla doc Alta Langa. I vigneti si trovano nei terreni collinari ad altitudine non inferiore a 250 metri s.l.m. situati nei territori di 142 comuni nelle provincie di Asti, Alessandria e Cuneo, alla destra del fiume Tanaro, una cinquantina di agricoltori, circa 60 ettari, prima annata in commercio il 2003 con circa 300 mila bottiglie.

L'Alta Langa Doc è vino spumante elaborato applicando il metodo della rifermentazione in bottiglia secondo il metodo tradizionale o classico, prodotto nelle tipologie bianco, rosso, rosato riconosciuto con DM del 2002 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel 2003. La composizione ampelografica prevede Pinot Nero e/o Chardonnay dal 90% al 100%, per l'eventuale restante percentuale possono concorrere le uve di altri vitigni non aromatici autorizzati nella zona.

Gli spumanti Alta Langa possono proporsi in due forme: senza l'indicazione dell'annata di produzione e con il millesimo. Tuttavia c'è un accordo tra tutte le Case storiche a dare la preferenza esclusiva al millesimato, il cui disciplinare prevede un periodo di elaborazione non inferiore ai trenta mesi, calcolati a decorrere dalla vendemmia.

L'Alta Langa Doc è caratterizzato da una notevole ampiezza dei profumi con sentori che ricordano il lievito, la crosta di pane, il muschiato e la vaniglia, grande pienezza nel sapore. Temperatura di servizio attorno agli 8°, in flute o calice allungato. Ideale come aperitivo o per accompagnare tutto il pasto: dall'antipasto (piatti a base di pesce e frutti di mare, particolarmente quelli crudi), ai primi piatti, ai secondi, tralasciando quelli a base di carni rosse brasate e stufate) a meno che non si disponga di una versione rosè millesimato di una certa struttura.
A settembre 2006 c'è stato il debutto ufficiale organizzato dalle sette case storiche dello spumante piemontese di qualità: Barbero 1891, Fontanafredda, Gancia, Giovanni Bosca Tosti, Giulio Cocchi, Martini & Rossi, Vigne Regali.


'Alta Langa” spumante bianco

Spuma: fine e persistente
Limpidezza: brillante
Colore: giallo paglierino più o meno intenso
Profumo: netto,fruttato e complesso, con sentori che ricordano il lievito, la crosta di pane e la vaniglia
Sapore: secco, sapido e ben strutturato
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50 % vol.


'Alta Langa” spumante rosato

Spuma: fine e persistente
Limpidezza: brillante
Colore: Rosato più o meno intenso
Profumo: netto, fruttato e complesso, con sentori che ricordano il lievito, la crosta di pane e la vaniglia
Sapore: secco, sapido e ben strutturato
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50 % vol.


'Alta Langa” spumante rosso

Spuma: fine e persistente
Limpidezza: brillante
Colore: Rosso rubino più o meno intenso
Profumo: netto, fruttato e complesso, con sentori che ricordano il lievito, la crosta di pane e la vaniglia
Sapore: secco, sapido e ben strutturato
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50 % vol.

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