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I pizzaioli italiani danno il benvenuto alla new entry Ferran Adrià

Dal mondo delle pizze un benvenuto al supercuoco guru della cucina molecolare che col suo gesto risconosce la perfezione e il valore della pizza napoletana. L'importanza è mantenere la qualità e l'equilibro delle materie prime che devono essere all'insegna della tracciabilità e non destrutturate

 
11 maggio 2009 | 10:40

I pizzaioli italiani danno il benvenuto alla new entry Ferran Adrià

Dal mondo delle pizze un benvenuto al supercuoco guru della cucina molecolare che col suo gesto risconosce la perfezione e il valore della pizza napoletana. L'importanza è mantenere la qualità e l'equilibro delle materie prime che devono essere all'insegna della tracciabilità e non destrutturate

11 maggio 2009 | 10:40
 

Ferran AdriàHo letto, con non poco stupore, che il super Chef Ferran Andrià, si butta sulla pizza. Che dire? Benvenuto fra di noi, con tutta l'umiltà del caso, trattandosi niente di meno che del cuoco più famoso al mondo, parlando il sottoscritto, nello specifico, niente di meno e niente di più che come addetto ai lavori da sempre con le 'mani in pasta”, ma altrettanto da sempre strenuo ambasciatore e sentinella del marchio pizza in Italia e nel mondo.
Che il più acclamato chef-artista-esteta della cucina intesa come vocazione assoluta si sia evidentemente 'convertito”, sia pure a margine della sua principesca ristorazione e per necessità, a quanto leggo, anche squisitamente di bilancio, all'arte semplice pura e insostituibile della pizza verace, fa indubbiamente piacere, passato il primo brivido di incredulità e di sospetto. Che poi in tale conversione Adrià testimoni il vanto del tutto italiano della genuinità e della perfetta tracciabilità del prodotto principe della cucina popolare e tradizionale dello stivale, non può che doppiamente lusingarci.
 

Detto da lui, che è maestro della destrutturazione culinaria, questo è un passaggio importante. Vuole dire, per i profani, che ciascun ingrediente della pizza ha e deve avere valore di per sé, come del resto già intesero i napoletani allorché, nella storica bottega Brandi, diedero vita al marchio di quella che sarebbe diventata la pizza per antonomasia, vale a dire quel tricolore tanto semplice quanto perfetto (fior di latte pomodoro e basilico) escogitato in onore della regina Margherita di Savoia. A questo ideale di perfezione si sono ispirati e si ispirano nel mondo migliaia di pizzaioli, ancora oggi.

 E se da adesso in avanti, quando avrà trovato un locale adatto al suo cliché, anche il mito culinario Ferran Adrià sosterrà questa perfezione semplicissima ma proprio per questo spesso difficile da raggiungere, perché la quinta essenza alla pizza e data senza ombra di dubbio dalla 'napoletanietà”, non possiamo che felicitarci, a condizione però che alla pizza resti, così come ancora oggi succede, pur essendo assurta al rango di dignità vera e propria di ristorazione, il sigillo di cibo per tutti, buono per tutti, alla portata di tutti. Grazie!  

(*) Curatore di Pizzerie d'Italia

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