«Un riconoscimento che valorizzerebbe un territorio meraviglioso del nostro Paese, ricco di bellezze naturali, storia, tradizione e identità, una merlatura naturale di straordinaria suggestione paesaggistica, che attraversa alcune tra le regioni più belle d'Italia». Con queste parole il Ministro delle politiche alimentari e forestali Luca Zaia commenta la notizia della candidatura ufficiale delle Dolomiti a diventare Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. La decisione è stata presa dalla IUCN (International Union for Conservation of Nature), l'organismo internazionale incaricato di esaminare in prima istanza le candidature dei beni naturali.
L'iter ufficiale per la candidatura delle Dolomiti prende il via nel 2004 e viene formalizzato nel 2005. Sono tre le Regioni coinvolte (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) e cinque le province, di cui due autonome (Belluno, Pordenone, Udine, Trento e Bolzano). Le Dolomiti sono candidate come 'bene naturale”, in quanto dotate dei 'caratteri di eccezionalità e unicità”, come richiesto dall'Unesco: caratteri presenti nella geologia, nella geomorfologia e nella naturalità di questi territori.
L'accettazione della candidatura da parte dell'Unesco e dell'IUCN è stata ottenuta grazie alla presentazione di due precisi dossier, uno tecnico e uno giuridico, e all'articolato lavoro di coordinamento delle istituzioni coinvolte.
Il nostro Paese vanta già 43 siti iscritti nella prestigiosa lista dell'Unesco, ma solo uno di questi vi è stato inserito perché rispondente ai criteri naturalistici richiesti, una tipologia di riconoscimento che non viene assegnata da dieci anni. «Attendiamo fiduciosi - conclude Zaia - il responso previsto per il 27 giugno, sperando si renda il giusto merito a una delle perle paesaggistiche del nostro Paese».