Il primo assaggio? Avviene con gli occhi: appagare la visita con piatti accattivanti per estetica e sapore è un assioma applicato dagli chef di tutto il mondo ed avvalorato da studi e ricerche, come quella recentemente condotta dal “Centro Studi dei Sensi” dell’Università di Londra. Chiaro l’assunto, sospeso tra psicologia sensoriale e alta gastronomia: se è vero che le presentazioni delle portate coinvolgono tutte le componenti del piacere - aspettativa, esperienza e memoria - allora l’impiattamento non è solo la fase finale della realizzazione di un piatto, ma guida nella creazione culinaria.

Lo hanno ben compreso gli art-chef che, da talentuosi ideatori di esperienze del palato, si sono evoluti in attenti designer chiamati ad armonizzare “contenuto” (preparazione gastronomica) e “contenitore” (il piatto). Nel nome dell’esaltazione dell’ingrediente, gli artisti dei fornelli sono così entrati in sala contribuendo a scegliere piatti che valorizzassero le loro creazioni e dessero spolvero al locale.
Una cornice di valore
Forma, colore, materiale: un piatto non vale l’altro se l’obiettivo è mettere in luce la proposta gourmet, lo stile dell’allestimento, il prestigio di un locale. «Oggi la mise en place - spiega Ivan Pierinelli, responsabile vendite Ros - è un’espressione di lifestyle che anticipa il percorso di gusto. Design, materiali e colori dei piatti danno voce alla filosofia di cucina evidenziando la coerenza tra allestimento e proposte della Carta».

Ivan Pierinelli
In nome di questo principio, Steelite International (azienda di primo piano nella produzione di manufatti per la tavola che fanno della porcellana un’icona, delle lavorazioni d’eccellenza il tratto distintivo e del “made in England” la loro forza, ndr) sin dalle sue origini ha sviluppato prodotti che abbinassero qualità dei materiali, ricercatezza delle linee, maestria nella realizzazione e funzionalità. Il risultato sono piatti, tazze da consommé, terrine e ciotole che danno un chiaro imprinting alla tavola strizzando l’occhio ai “table trend” stagionali.
L’autunno? È “Scape” e “Willow”Ad accomunare le due nuove collezioni sono tre componenti - studio delle forme, flessibilità di utilizzo (banqueting, cene sofisticate e tavole casual) e materiali di valore - ed un solo obiettivo: dare carattere alla tavola. A definire “
Scape”, soluzione trasversale capace di interpretare senza difficoltà il casual o il fine dining, sono linee morbide e irregolari, sottili giochi grafici, cromie ispirate alla natura e l’uso di diversi materiali. «Scape si declina in 3 collezioni: la prima, in porcellana bianca pura o grigia, è ideale per una tavola elegante, le altre due, sfruttando l’uso di vetro e melamina, si prestano ad allestimenti più rilassati come quelli per l’outdoor», spiega Pierinelli.

Altra, invece, l’impronta di “
Willow”, serie di piatti gourmet ad ampio cerchio disegnati per l’alta cucina e per presentazioni premium dal forte impatto visivo, assicurato dalle forme avvolgenti e sinuose e dai dettagli di intrecci e righe della texture. Il plus? Tradizionalità delle tecniche di realizzazione, massima resistenza e sperimentazione creativa. Come dire: l’esperienza gourmet è servita.
Per informazioni:
www.ros.bergamo.it