Il combinato disposto di un giorno della settimana, il venerdì, e di un giorno del mese, il 13, rende difficoltoso, per i superstiziosi, il trascorrimento sereno di questo giorno. Ma, prima una precisazione, anzi, una suddivione: le persone si dividono in due grandi categorie: i superstiziosi ed i bugiardi. I bugiardi sono coloro che affermano di non essere superstiziosi.
Stamane a Tg2Insieme (CLICCA QUI PER VEDERE LA PUNTATA), su Rai2, brillantemente condotto da Marzia Roncacci, il nostro Vincenzo D'Antonio, in collegamento dagli studi Rai di Napoli, ha raccontato di alcune superstizioni che insorgono a tavola, a Napoli. A proposito di 13, è imperativo non essere mai 13 a tavola. 13 erano i commensali all'Ultima Cena ed uno di costoro, uno dei 12 apostoli, tradì Gesù e sappiamo come andò a finire.

E come si ovvia, nel malcapitato caso, poniamo al pranzo della domenica, allorquando ci si accorge last minute di essere in 13 a tavola? Suvvia, gli amici si vedono nel momento del bisogno! Si ricorre all'amico, a membro della famiglia del portinaio, alla zia nubile sempre disponibile. Extrema ratio, si fa anche ciò: si separano i tavoli in maniera tale che se è pur vero che la somma fa 13, comunque non si è in 13 al singolo tavolo! Il sale, primo tra gli ingredienti che generano riti. E difatti la saliera va messa per primo oggetto sulla tovaglia che si imbandisce e va tolta per ultima. La suddetta saliera non la si passa di mano in mano ma ognivolta va poggiata sul tavolo.
E il pane? Con il segno della croce sulla crosta e mai capovolto. Capovolto era quello del boia e nessun altro all'infuori del boia poteva toccarlo. Disastro se si versa l'olio. Si ovvia gettando sale sulla macchia d'olio facendolo cadere dalla spalla sinistra.
E poi, da ricordare in occasione delle imminenti festività: il rito propiziatorio delle lenticchie e dei 12 chicchi d'uva da mangiare durante il Gran Cenone della vigilia. Porta bene per l'anno che entra. Superstizione: e chi ci crede ? O piuttosto: e chi non ci crede!?!