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Oltre 2mila forme di Parmigiano rubate 11 arresti tra Modena, Foggia e Cremona

La Polizia di Stato di Modena ha recentemente sgominato un'associazione per delinquere responsabile dei furti di oltre 2mila forme di Parmigiano Reggiano; gli 11 responsabili sono stati arrestati. Nel 2014 la produzione delle imitazioni del Parmigiano ha superato i 300 milioni di chili realizzati

24 settembre 2015 | 14:21
Oltre 2mila forme di Parmigiano rubate 
11 arresti tra Modena, Foggia e Cremona
Oltre 2mila forme di Parmigiano rubate 
11 arresti tra Modena, Foggia e Cremona

Oltre 2mila forme di Parmigiano rubate 11 arresti tra Modena, Foggia e Cremona

La Polizia di Stato di Modena ha recentemente sgominato un'associazione per delinquere responsabile dei furti di oltre 2mila forme di Parmigiano Reggiano; gli 11 responsabili sono stati arrestati. Nel 2014 la produzione delle imitazioni del Parmigiano ha superato i 300 milioni di chili realizzati

24 settembre 2015 | 14:21
 

Lucciole come sentinelle per il furto di Parmigiano Reggiano: venivano ingaggiate anche loro dall'organizzazione, “ben radicata sul territorio”, specializzata nel furto di generi alimentari di pregio stoccati in magazzini e depositi del centro-nord. Undici le persone arrestate questa mattina dagli uomini della Squadra Mobile di Modena, in collaborazione con le polizia di Foggia e Cremona. «La banda era composta da 9 elementi - spiega all'Adnkronos Enrico Tassi, dirigente della Squadra Mobile di Modena e vicequestore aggiunto della Polizia - provenienti dal foggiano e 2 albanesi. Nello specifico, 4 di loro sono residenti a Foggia, 2 a Modena e 5 a Cremona».



«L'organizzazione - continua il dirigente della Squadra Mobile di Modena - ben radicata sul territorio e con elementi vicini alla criminalità organizzata, si avvaleva di prostitute locali utilizzate come sentinelle per mettere a segno i furti. Per i sopralluoghi venivano invece impiegati droni: attraverso la registrazione delle telecamere degli apparecchi volanti veniva messo a punto il piano, studiando vie di acceso e fuga».

Sono sette i furti di alimentari messi a segno dall'organizzazione malavitosa tra novembre del 2013 e gennaio di quest'anno. Nel mirino magazzini e depositi del Centro-nord: due i furti a Modena, assaltati anche stabilimenti di Alessandria, Reggio Emilia, Mantova, Parma e Tagliacozzo (L'Aquila). "Tre elementi della banda che stavano perpetrando un altro furto, sono stati arrestati questa notte in flagranza di reato", aggiunge Tassi.

Il valore complessivo delle derrate alimentari rubate (oltre 2000 forme di Parmigiano Reggiano, 15 chili di pesce surgelato, champagne e salumi) è di 800mila euro. «Un sistema rodato, quello della banda, che permetteva loro ingenti guadagni - spiega ancora Tassi ricordando che il Parmigiano Reggiano ha una sua quotazione ed - è facilmente vendibile, grattugiato fa perdere la sua tracciabilità». Gli 11 arrestati devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata al furto e tentato furto aggravato.

Il Parmigiano è tra i formaggi più rubati al mondo non solo perché viene sottratto da caseifici, magazzini e supermercati, ma anche per il furto di identità che subisce quotidianamente nei diversi continenti. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’operazione della Polizia di Stato di Modena. Se nei supermercati è spesso oggetto di taccheggio, negli stabilimenti e nei magazzini a colpire sono vere e proprie bande organizzate che lo rivendono poi al mercato nero senza adeguate garanzie qualitative, ma anche provocando un crollo dei prezzi sul mercato a danno dei produttori che stanno affrontando una situazione di grave crisi che mette a rischio il futuro del prestigioso formaggi.

A preoccupare è anche il fatto che la produzione di falsi Parmigiano Reggiano e Grana Padano nel mondo ha sorpassato per la prima volta quella degli originali nel 2014 per effetto della moltiplicazione selvaggia delle imitazioni in tutti i continenti. Nel 2014 la produzione delle imitazioni del Parmigiano e del Grana ha superato i 300 milioni di chili realizzati per poco meno della metà negli Stati Uniti, dal falso parmigiano vegano a quello prodotto dalla comunità Amish, dal parmesan vincitore addirittura del titolo di miglior formaggio negli Usa al kit che promette di ottenerlo in casa in appena 2 mesi, ma anche quello in cirillico che si è iniziato a produrre in Russia dopo l’embargo, il parmesao brasiliano, il reggianito argentino e il parmesan perfect italiano, ma prodotto in Australia.

E sono solo alcuni degli esempi di falsificazioni portate in piazza che tolgono spazio di mercato al prodotto originale. Se gli Stati Uniti sono i “leader” della falsificazione con le produzioni in Wisconsin, California e New York, le imitazioni sono molte diffuse dall’Australia al Sud America ma anche nei Paesi emergenti, mentre sul mercato europeo ed in Italia sono arrivati i cosiddetti similgrana di bassa qualità spesso venduti con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine che è prevalentemente di Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia e Lettonia. Una concorrenza sleale nei confronti degli autentici Parmigiano reggiano e Grana Padano che devono essere ottenuti nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione. Da difendere c’è un sistema produttivo dal quale si ottengono circa 3,2 milioni di forme all’anno, con 363 piccoli caseifici artigianali della zona tipica alimentati dal latte prodotto nelle appena 3348 stalle rimaste nel 2014, dove si allevano 245mila vacche.

Una stagionatura che varia da 12 a 24 mesi, il divieto nell’uso di insilati, additivi e conservanti nell’alimentazione del bestiame, un peso medio delle forme di 40 chili, l’impiego di 14 litri di latte per produrre un chilo di formaggio e 550 per produrre una forma sono le caratteristiche distintive del prodotto alimentare italiano più conosciuto e più imitato nel mondo, che ha ottenuto dall’Unione europea il riconoscimento della loro determinazione a conservare inalterato nel tempo il metodo di lavorazione e l’altissimo livello qualitativo del formaggio che può contare su ben nove secoli di storia. Le origini del Parmigiano Reggiano risalgono al Medioevo e vengono generalmente collocate attorno al XII secolo quando presso i monasteri benedettini e cistercensi di Parma di Reggio Emilia si diffuse la produzione di un formaggio a pasta dura, ottenuto attraverso la lavorazione del latte in ampie caldaie.

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