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Latte, origine obbligatoria in etichetta Martina e Calenda firmano il decreto

I Ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda hanno firmato il decreto che introduce l’obbligo di indicazione di origine in etichetta per i prodotti lattiero caseari. Un sistema che garantirà più chiarezza al consumatore

 
09 dicembre 2016 | 15:47

Latte, origine obbligatoria in etichetta Martina e Calenda firmano il decreto

I Ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda hanno firmato il decreto che introduce l’obbligo di indicazione di origine in etichetta per i prodotti lattiero caseari. Un sistema che garantirà più chiarezza al consumatore

09 dicembre 2016 | 15:47
 

È stato firmato dai Ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda il decreto che introduce in etichetta l’indicazione obbligatoria dell’origine per i prodotti lattiero caseari in Italia. La firma segue il parere positivo delle commissioni Agricoltura della Camera e del Senato e l’intesa raggiunta in conferenza Stato Regioni.

Con questo nuovo sistema, una vera e propria sperimentazione in Italia, sarà possibile indicare con chiarezza al consumatore la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte Uht (Ultra high temperature), burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini. Il provvedimento si applica al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale.

Latte origine obbligatoria etichetta Martina e Calenda firmano decreto

Le novità del decreto
Il decreto prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l’origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile.

Le diciture utilizzate saranno le seguenti:

  • “Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”;
  • “Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte”.
Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, sia stato munto, confezionato e trasformato, nello stesso Paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo di una sola dicitura: ad esempio “Origine del latte: Italia”.

Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi, diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture:
  • latte di Paesi Ue: se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei;
  • latte condizionato o trasformato in Paesi Ue: se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei.
Se le operazioni avvengono al di fuori dell’Unione europea, verrà usata la dicitura “Paesi non Ue”. Sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi anche all’origine e il latte fresco già tracciato.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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