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Sciopero nazionale del terziario Protesta per il rinnovo del contratto

Migliaia di lavoratori del settore terziario sono scesi in piazza per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che dovrebbe garantire un dignitoso aumento salariale e nuove norme. Dal 2012 ad oggi è stata rinnovata solo la parte che riguarda albergatori e campeggiatori

 
06 maggio 2016 | 11:02

Sciopero nazionale del terziario Protesta per il rinnovo del contratto

Migliaia di lavoratori del settore terziario sono scesi in piazza per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che dovrebbe garantire un dignitoso aumento salariale e nuove norme. Dal 2012 ad oggi è stata rinnovata solo la parte che riguarda albergatori e campeggiatori

06 maggio 2016 | 11:02
 

In molte piazze italiane, da nord a sud, i lavoratori dipendenti dei settori della ristorazione e del turismo si sono riuniti per protestare contro il mancato rinnovo del contratto. La protesta, che è arrivata anche in rete con l'hashtag #FuoriServizio, è stata organizzata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti. Baristi, camerieri, cuochi, addetti mense, receptionist, impiegati di agenzie di viaggio, e non solo, lamentano regole incerte, salari bloccati, e condizioni di lavoro sempre più difficli.


foto: www.ilgiorno.it

Dall'inizio delle trattative per il rinnovo del contratto nel 2012 ad oggi è stata rinnovata solo la parte che riguarda albergatori e campeggiatori. Il rinnovo sottoscritto con Federalberghi-Faita infatti ha previso un adeguamento dei tratta,menti economici, con un aumento a regime di 88 euro mensili. Gli altri lavoratori di comparti simili invece stanno ancora aspettando delle novità, e il rischio è che si arrivino ad applicare diversi trattamenti per lavoratori di comparti simili.

Il contratto con albergatori e campeggiatori riguarda 28mila persone, «ma ne restano fuori oltre un milione se si considera anche il fattore degli stagionali, coloro che vengono contrattualizzati solo per il periodo estivo o per l'alta stagione turistica», spiega Cristian Sesena della Filcams Cgil, come riporta La Repubblica. La protesta di oggi 6 maggio nasce «come la risposta all'assenza totale delle nostre controparti, visto che non si riesce ad avere un tavolo ormai da mesi».

«Noi ormai abbiamo accettato lo stato di fatto - continua Senesa - sappiamo che sarà difficile ricomporre il fronte a un solo contratto per i lavoratori di questi settori. Ma abbiamo il dovere di omogeneizzare i trattamenti, in coerenza con il rinnovo sottoscritto con Federalberghi-Faita. Invece, su tutti i fronti riceviamo la stessa richiesta: vogliono che il rinnovo del contratto venga finanziato dai lavoratori, che dovrebbero cedere pezzi della normativa quali straordinari, flessibilità oraria, turni notturni. Siamo arrivati a sentirci domandare l'abolizione della quattordicesima».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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