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Consorzio Mozzarella e Reggia di Caserta Sinergia in nome del territorio

Il Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana Dop e la Reggia di Caserta hanno firmato un protocollo d’intesa per dare valore al patrimonio di eccellenze agroalimentari e artistiche del territorio

di Mariella Morosi
 
01 luglio 2016 | 18:35

Consorzio Mozzarella e Reggia di Caserta Sinergia in nome del territorio

Il Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana Dop e la Reggia di Caserta hanno firmato un protocollo d’intesa per dare valore al patrimonio di eccellenze agroalimentari e artistiche del territorio

di Mariella Morosi
01 luglio 2016 | 18:35
 

Il protocollo d’intesa tra il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop e la Reggia di Caserta, illustrato in una tavola rotonda nella struttura vanvitelliana, racconta una storia diversa di una realtà del nostro Mezzogiorno, una storia di sinergia che vuol essere un modello interessante e moderno utilizzando lo straordinario patrimonio del passato. Insomma, i prodotti di qualità di un territorio, come la Mozzarella di bufala campana Dop, e la meravigliosa Reggia, Patrimonio Unesco, si promuoveranno insieme con un nuovo modello, estendibile in altre realtà.

Antonio Limone, Giuseppe Liberatore, Paolo De Castro e Domenico Raimondo

Antonio Limone, Giuseppe Liberatore, Paolo De Castro e Domenico Raimondo

Grazie a questo accordo un grande passato si raccorda ad una altrettanto grande potenzialità di un territorio dove viene prodotta la più apprezzata eccellenza dell'agroalimentare campano. In sinergia pubblico-privato e anche in sinergia interministeriale per l’impegno comune del ministero delle Politiche agricole e di quello dei Beni culturali, il protocollo guarda al futuro, creando nuove opportunità economiche e sociali. L'iniziativa è stata presentata nei saloni della Reggia nel corso di una tavola rotonda in occasione dell’assemblea annuale dei soci del Consorzio della Mozzarella di bufala campana Dop e prevede la sistemazione della nuova sede consortile nell'area delle Cavallerizze della Reggia.

L'investimento sarà di circa un milione di euro nei prossimi 12 anni con un canone annuale di affitto di 80mila euro. La sede del Consorzio occuperà circa mille mq e oltre a rappresentare una vetrina di quello che si vanta a ragione di essere il miglior prodotto a marchio Dop dell’agroalimentare campano, svolgerà attività di informazione, in collegamento con il mondo accademico, intercettando i 500mila visitatori annuali della struttura, ma anche di formazione per il personale dei caseifici.

Il Consorzio finanzierà anche la riapertura del Teatro di Corte. «Questo accordo - ha detto il direttore della Reggia, Mauro Felicori - rientra nel progetto di rinascita della storica struttura. Non volevamo un monumento nel deserto e abbiamo fatto questa scommessa raccordando la Reggia al suo territorio, come un’unica cosa, raccontandone la ricchezza e le potenzialità. I tanti locali vuoti che abbiamo diventeranno produttivi e da autunno partiranno varie iniziative, dai concerti alle visite guidate. Agricoltura e beni culturali ne trarranno vantaggio».

Il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani, ha voluto sottolineare come per una volta il territorio della Campania sia precursore di buone iniziative. «Vogliamo investire - ha detto -  in un bene unico al mondo, in un’ottica moderna di sviluppo e con una progettualità tutta da sviluppare, per far emergere il collegamento tra la territorio e prodotti a denominazione».
La necessità di valorizzare questa parte della Campania Felix, spesso ingiustamente definita “terra dei fuochi” è stata sollevata dal presidente dell’Ente di tutela, Domenico Raimondo. «Dobbiamo voltare pagina - ha detto - e cominciare da qui una nuova stagione. Questo progetto ne sarà il nuovo biglietto da visita».

Intento, questo, fortemente condiviso dal Commissario dell’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno, Antonio Limone, per cui è necessario recuperare la credibilità che l’agroalimentare campano merita. Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale Ue e membro del Comitato scientifico del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana Dop, ha parlato di una sfida che ha una portata nazionale, non soltanto campana, una marcia in più per promuovere i nostri tesori, trasformando questo trattato in opportunità anche per il mercato internazionale.

«Se la cultura e il cibo di qualità sono le attrattive principali del nostro Paese, questi valori sono da tutelare e da salvaguardare». Lo ha detto Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio del vino e dell’olio Chianti Classico, che ha ricordato come la Toscana sia stata un’antesignana in questa direzione con i tanti accordi fatti col il mondo dell’arte. «Di fatto - ha detto Liberatore -  il turismo diventa un elemento premiante delle nostre realtà aziendali».  Plauso all’iniziativa anche da parte di Antimo Cesaro, sottosegretario del ministero dei Beni culturali, che ha concluso il dibattito.

«Abbiamo bisogno - ha detto - di una diversa narrazione delle nostre potenzialità: c’è un’altra Italia da raccontare, e la cultura significa sviluppo. Da Caserta ora arriva questo esempio che avrà una reale ricaduta economica, culturale e occupazionale».

Il Consorzio della Mozzarella di bufala campana Dop, costituito nel 1981, è l’unico organismo riconosciuto dal ministero delle Politiche agricole per la tutela, la vigilanza, la valorizzazione e la promozione del prodotto, il più importante marchio Dop del centro sud. Nelle sole province di Caserta e Salerno se ne fa circa il 90% del totale della produzione certificata.  Nel 2015 ne sono stati prodotti 41 milioni di kg, con un incremento dell’8,5 % rispetto all’anno precedente. Il 31% della produzione è stata esportata all'estero (Germania, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Svizzera e Spagna).

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