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Nasce la Dichiarazione di Bergamo Il futuro di Dop e Igp passa da 4 principi

di Federico Biffignandi
 
11 ottobre 2017 | 18:02

Nasce la Dichiarazione di Bergamo Il futuro di Dop e Igp passa da 4 principi

di Federico Biffignandi
11 ottobre 2017 | 18:02
 

Contraffazione, cooperazione internazionale, sostenibilità e web trasparency. La tutela e valorizzazione dei prodotti Dop e Igp deve fondarsi su questi quattro principi per attenersi alle leggi del mercato attuale. Questo è quanto stabilito dalla Dichiarazione di Bergamo firmata da organizzazioni internazionali.

La firma sul testo condiviso è stata apposta questa mattina a Bergamo - dove si svolgerà sabato e domenica il G7 dell’agricoltura - da oltre 40 associazioni che operano nel settore enogastronomico e agricolo in tutto il mondo.

(Nasce la Dichiarazione di Bergamo Il futuro di Dop e Igp passa da 4 principi)

Nel pomeriggio invece l’incontro, organizzato da Qualivita Foundation - si è aperto al pubblico all’interno della Sala Consiliare del Comune di Bergamo dove i quattro principi sono stati approfonditi dalle Istituzioni e dai rappresentanti di alcune delle organizzazioni firmatarie. Oltre ai quattro concetti il tema ripetuto in modo estenuante è stato quello della sostenibilità, sia ambientale che sociale ed economica dalla quale non si può prescindere.

Maurizio Martina (Nasce la Dichiarazione di Bergamo Il futuro di Dop e Igp passa da 4 principi)
Maurizio Martina

Da Roma ha inviato il proprio messaggio il ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina: «Questa riflessione - ha detto - è importante perché fatta a livello internazionali. La Dichiarazione di Bergamo richiede impegno, i quattro punti ci riguardano e qui dico che li assumo già da ora come Ministero e come presidente di turno di questo G7. Credo che in materia di tutela lo scenario internazionale debba fare i conti con le terre di produzione dei prodotti Dop e Igp che hanno proprie peculiarità. Il tema della tutela dei prodotti a denominazione fa discutere, noi come Italia siamo tra quelli che vogliono far avanzare il comparto con condivisione e consapevolezza di quanta potenzialità ci sia in quegli stessi prodotti. Il passaggio di Bergamo di queste ore potrà aiutare tutti a fare un passo in avanti. Da Bergamo passa una traiettoria decisa per lo sviluppo di Dop e Igp».

Andrea Olivero (Nasce la Dichiarazione di Bergamo Il futuro di Dop e Igp passa da 4 principi)
Andrea Olivero

Deciso il messaggio di Martina che ha “tirato la volata” al commento del viceministro Andrea Olivero, presente a Bergamo, su un fatto cruciale della discussione: proteggere sì i prodotti a denominazione ma diffonderli sul mercato globale. «Il nostro - ha detto il viceministro - non vuole essere protezionismo ma un contributo per dare giusto valore alle qualità dei prodotti. Il punto di forza deve essere il nesso tra il territorio e prodotto da cui nasce perché è lì che maturano cultura ed esperienza. Come Stati bisogna tutelare in modo preciso e puntuale i territori e il patrimonio che conservano il quale, altrimenti, rischia di essere depauperato. Il ruolo delle Istituzioni è quello di garantire controllo su eventuali imitazioni e certificare i prodotti veri. Stiamo lavorando a fondo in questo senso e assicuro a tutti che il Governo italiano farà propria questa dichiarazione e la porterà sui tavoli di confronto».

Nicola Cesare Baldrighi (Nasce la Dichiarazione di Bergamo Il futuro di Dop e Igp passa da 4 principi)
Nicola Cesare Baldrighi

Nicola Cesare Baldrighi, presidente dell’Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche, ha spinto sul tema della diffusione: «Nel documento - ha spiegato - ci sono tutti i contenuti tecnici per lo sviluppo delle indicazioni ma ritengo decisivi altri due aspetti. Da una parte la sostenibilità a tutto tondo sollevata da altri colleghi al tavolo; dall’altra c’è la necessità di diffondere i prodotti a denominazione e non solo di difenderli altrimenti non si valorizzano a dovere».

Gianni Fava (Nasce la Dichiarazione di Bergamo Il futuro di Dop e Igp passa da 4 principi)
Gianni Fava

A sollevare per primo, in ordine di tempo nel corso del convegno, il tema della diffusione è stato l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia Gianni Fava: «In tempi di mercato globale - ha precisato - bisogna uscire dal concetto per il quale il prodotto Dop o Igp debba essere un prodotto quasi di nicchia da mantenere sul territorio. Questo tipo di prodotto va diffuso e promosso, ma soprattutto deve distinguersi in modo tale che il consumatore riesca ad identificarlo in modo semplice e veloce. Come Regione Lombardia siamo convinti a proseguire nelle politiche di sostegno per le realtà impegnate nella produzione di prodotti Dop e Igp, questo è il nostro compito dato che non possiamo dettare le regole del mercato».

Simona Caselli (Nasce la Dichiarazione di Bergamo Il futuro di Dop e Igp passa da 4 principi)
Simona Caselli

Un altro aspetto sollevato con insistenza è quello relativo alle ricadute che un prodotto a denominazione ha sul territorio. «L’Emilia Romagna, regione ricchissima di Dop e Igp - ha detto Simona Caselli, assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna - si è sempre rialzata dai momenti di difficoltà - più o meno recenti - affidandosi ai suoi prodotti esclusivi dando lavoro a tante persone e creando ricchezza attorno a Dop e Igp ed è per questo che la tutela e valorizzazione dei prodotti locali è un tema centrale per la politica, l’economia e la società attuale». Riccardo Ricci Curbastro di Federdoc si è soffermato invece sul ruolo del web «che diventa determinante per permettere ai prodotti locali di affacciarsi al mondo globale a patto che si intraprendono, come stiamo facendo, politiche di monitoraggio dell’e-commerce al fine di combattere la contraffazione».

Giorgio Gori (Nasce la Dichiarazione di Bergamo Il futuro di Dop e Igp passa da 4 principi)
Giorgio Gori

A fare gli onori di casa il sindaco di Bergamo Giorgio Gori che si è detto «orgoglioso di ospitare nella sua città un incontro determinante per il futuro dell’agricoltura e quindi del Paese intero». Al suo fianco il presidente della Provincia Matteo Rossi che ha auspicato «un lavoro sempre più volto alla condivisione e al coinvolgimento dell’intera filiera attiva sul singolo territorio la quale dà vita a prodotti locali protetti».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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