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Per fare un buon caffè non serve il Titanic Più sostanza, meno estetica

di Cristiano Canali
 
28 ottobre 2018 | 16:33

Per fare un buon caffè non serve il Titanic Più sostanza, meno estetica

di Cristiano Canali
28 ottobre 2018 | 16:33
 

Ricordo di averne già parlato in passato ma, complice il passaggio veloce in un bar per un caffè espressissimo, utilizzo nuovamente questo spazio per fare alcune considerazioni riguardo al modo in cui viene preparato.

O meglio, riguardo alla macchina che lo prepara! Il caffè che mi è stato servito era piuttosto mediocre (sfortunatamente non c’erano alternative), ma l’allestimento del bar era simile a quello di un caffè di lusso di inizio ’900, con una macina personalizzata degna di un museo di ingegneria.

(Per fare un buon caffè non serve il Titanic Più sostanza, meno estetica)

Mentre bevevo il solito espresso super dozzinale, ancora presente, purtroppo, in molti bar e ristoranti italiani, pensavo a quanto dovesse valere quell’affascinante attrezzatura, a quanta corrente dovesse consumare e alla manutenzione necessaria a tenerla sempre in ordine per evitare guasti. E mi sforzavo di capire se il caffè fosse già mediocre di suo o se potesse essere stato rovinato in corso d’opera da un’eccessiva esposizione all’aria, dalla macina poco pulita... insomma, un po’ di questioni tecniche da maniaco in vena di spaccare il capello in quattro.

A mente fredda però, scrivendo questa rubrica, mi chiedo: che senso ha nel 2018 dotarsi, per pura estetica, di macchine del caffè ingombranti, energivore, costose e impossibili da spostare? Dove sta scritto che un bar debba per forza ostinarsi a macinare il caffè al momento, magari dopo averlo lasciato a prendere aria per ore e ad alterarsi per giorni all’interno della macina? Paura di apparire poco professionali? Forniture e sponsorizzazioni troppo convenienti per dire di no? Vedendo una macina imperiale, con i relativi sacchi di caffè tostato in bella vista, uno si aspetta immediatamente di sentire il Sud America intero a contatto del palato. Invece niente! Il solito caffè, del solito bar.

Quindi, da amante del caffè, mi rivolgo ancora una volta agli amici ristoratori: aggiornatevi! Sarete più felici voi e saranno più felici i vostri clienti. Esistono macchine del caffè (porzionato) di ultima generazione che consumano meno, possono essere spostate ovunque, non sprecano caffè e si puliscono da sole. Ma soprattutto, estraggono il caffè meglio di qualsiasi transatlantico novecentesco che tanti si ostinano ad esibire dietro al bancone. La temperatura, la crema, l’estrazione: le regole del vero caffè espresso sono scritte e note da tempo immemore. Se la vostra macchina del caffè modello “calcolatore anni ’50” le rispetta e sono tutti contenti, ottimo. Altrimenti fatevi più “smart”!

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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