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Aerei, poca informazione sui risarcimenti 5 miliardi di euro restano alle compagnie

 
11 aprile 2018 | 16:31

Aerei, poca informazione sui risarcimenti 5 miliardi di euro restano alle compagnie

11 aprile 2018 | 16:31
 

Secondo uno studio della società AirHelp, la normativa europea che tutela i diritti dei passeggeri aerei non è ancora abbastanza conosciuta dai cittadini europei che lasciano oltre 5 miliardi di euro alle compagnie aeree.

Il sondaggio è stato condotto su circa 7mila cittadini europei per verificare la consapevolezza dei passeggeri aerei sui propri diritti: nonostante le direttive esposte dalla normativa europea Ce 261, l’85% della popolazione europea non è a conoscenza delle pratiche di risarcimento che le compagnie aeree sono tenute a rispettare.

I dati emersi dallo studio rivelano che c’è ancora molta strada da dare per far sì che i passeggeri siano pienamente consapevoli dei loro diritti. In Italia la situazione è similare al resto d’Europa: solo il 42% degli italiani che hanno subito ritardi e/o cancellazioni dei voli presenta un reclamo. Solo la metà degli aventi diritto a un rimborso, quindi, espone effettivamente un reclamo, lasciando miliardi di euro di risarcimento nelle mani delle compagnie aeree.

(Aerei, poca informazione sui risarcimenti 5 miliardi di euro restano alle compagnie)

Secondo i dati di AirHelp, sono tre i motivi principali per cui i passeggeri italiani non espongono reclamo: nel 45% dei casi si tratta di una mancata conoscenza dei propri diritti, nel 42% dei casi per la convinzione di non avere diritto ad un risarcimento e nel 21% dei casi a causa della mancata conoscenza delle procedure di rimborso. Questi dati evidenziano che il regolamento Ce 261, in vigore da ormai 14 anni, non è ancora abbastanza conosciuto tra i cittadini italiani - ed europei - e che le compagnie aeree continuano a sottovalutare le pratiche per attuarlo definitivamente.

Alla luce dei risultati di questo sondaggio, AirHelp ha condotto un’indagine su quanti passeggeri italiani hanno diritto a rimborsi per il periodo di Pasqua. Per molti italiani questo periodo è stato un’occasione per prendersi una pausa e viaggiare, moltissime sono state le prenotazioni e il traffico aereo è stato significativo. Nella settimana dal 28 marzo al 4 aprile non sono mancati ritardi e cancellazioni: sono quasi 20mila gli italiani che hanno subito disagi e hanno diritto a un rimborso di oltre 5 milioni da parte delle compagnie aeree. Quali sono stati gli aeroporti che hanno subito il maggior numero di ritardi durante la settimana di Pasqua?

Al primo posto troviamo l’aeroporto di Fiumicino con voli che superano il milione e 800mila di euro di rimborsi da parte delle compagnie aeree. Subito dopo l’aeroporto di Milano Malpensa, con disagi per oltre 5mila passeggeri e rimborsi previsti di 1,6 milioni di euro. Al terzo posto si colloca l’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, le cui compagnie devono rimborsare più di 300mila euro a oltre mille passeggeri. In fondo alla graduatoria l’aeroporto di Pisa, le cui compagnie devono rispondere ai reclami di 400 passeggeri.

«La normativa europea che tutela i diritti dei viaggiatori è molto importante - afferma Umberto Zola di AirHelp - tuttavia, è chiaro che i passeggeri aerei si sentono ancora impotenti nei confronti delle compagnie aeree e molti perdono il risarcimento dovuto per non aver presentato una richiesta di risarcimento. Ogni anno 13 milioni di passeggeri lasciano oltre 5 miliardi di euro nelle mani delle compagnie aeree che devono loro un risarcimento. I risultati del nostro sondaggio evidenziano la necessità di aumentare la consapevolezza e la comprensione dei diritti dei passeggeri del trasporto aereo. Per sopperire a questa necessità abbiamo creato AirHelp 5 anni fa e siamo decisi a continuare a lavorare instancabilmente per aiutare i viaggiatori ad ottenere il giusto risarcimento e a sostenerli lungo tutto il processo di reclamo».

Quando chiedere il rimborso
Per voli in ritardo, cancellati, imbarchi negati o problemi con i bagagli, tutte le compagnie aeree (low cost comprese) devono corrispondere da 250 euro a fino 600 euro di rimborso a prescindere dal prezzo pagato per il biglietto acquistato. Per quanto riguarda le “circostanze eccezionali”, come scioperi non annunciati, particolari condizioni metereologiche o emergenze mediche, la compagnia aerea è esente dall’obbligo di risarcire i passeggeri. Con AirHelp, chi viaggia ha a disposizione uno strumento che permette di richiedere facilmente i rimborsi, fino a tre anni dall’accaduto, tramite web e l’applicazione per smartphone gratuita.

Per informazioni: www.airhelp.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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