Due miliardi di dollari di risarcimento a una coppia malata di cancro. A tanto è stata condannata nelle scorse ore negli Stati Uniti la Bayer per gli effetti sulla salute provocati dal diserbante Roundup. Per la multinazionale tedesca si tratta della terza sconfitta consecutiva in tribunale, ma presenterà appello.
Ad infliggere la maxi multa a Bayer è stato il tribunale di Oakland, in Claifornia, che ha accolto così le richieste di Alva e Alberta Pilliod, una coppia di cittadini americani che per 30 anni hanno utilizzato il diserbante a base di glifosato e ai quali di recente è stata diagnosticata la malattia. E mentre la Bayer ha già annunciato che presenterà ricorso in appello, il titolo alla Borsa di Francoforte sta crollando e ora è al minimo da sette anni.
Eppure non più tardi di qualche giorno fa, proprio l'
Agenzia americana per l'Ambiente aveva annunciato che la sostanza utilizzata all'interno del prodotto, il glifosato appunto, «non è cancerogaena». La battaglia, non solo legale, è dunque destinata a continuare.
Intanto, per l’azienda tedesca la recente sentenza del tribunale californiano rappresenta un’altra pesante tegola, che arriva proprio mentre alcuni azionisti stanno
protestando contro la decisione di acquisire Monsanto, il colosso americano che ha esposto Bayer alle cause su Roundup. La sentenza di Oakland è solo l’ultima di una serie di altri pronunciamenti a seguito dei quali Bayer è stata condannata a pagare complessivamente 159 milioni di dollari.
In tutti i casi la Bayer ha già annunciato che presenterà appello; nelle scorse ore l’azienda ha anche diffuso una nota, sostenendo che la decisione di Oakland, «è in conflitto diretto con le decisioni dell'Agenzia per la Protezione Ambientale e il consenso delle autorità sanitarie globali, secondo le quali i prodotti a base di glifosato possono essere usati in modo sicuro e non sono cancerogeni».