La buona notizia è che la produzione di Prosecco Doc continua a crescere. Quella cattiva è però che c'è il rischio di un eccessivo consumo di suolo che secondo l’Università di Padova supera di 31 volte il limite. L’80% della produzione di Prosecco è commercializzato all’estero, con picchi di crescita soprattutto in Gran Bretagna.
È di pochi giorni fa la notizia del bilancio della vendemmia 2018, che ha visto una crescita della produzione del 10,7% rispetto all’anno precedente, con 3,6 milioni di ettolitri, pari a un valore di due miliardi e 369 milioni di euro (+ 13,4% rispetto al 2017).
L'area dei vitigni in Veneto e Friuli si sta ampliando
Una produzione forse troppo abbondante, secondo uno studio dell’ateneo veneto, pubblicato sulla rivista Plos One, che ha monitorato i terreni del Prosecco Docg dal 2012 a oggi. I numeri parlano chiaro: secondo i ricercatori il territorio ha un indice di erosione 31 volte superiore ai limiti considerati tollerabili dall'Unione europea. Effettivamente, per ottenere una bottiglia di Prosecco si consumano (secondo la ricerca) 3,3 chili di terra e il fatto che di Prosecco se ne producano 446 milioni di bottiglie l'anno (90 milioni nell'area storica nella provincia di Treviso) dimostra come l’impatto ambientale sia tutt’altro che trascurabile.
Tutto ciò, nonostante negli anni il territorio di produzione del Prosecco si sia ampliato in altre zone del Veneto e in Friuli Venezia Giulia. La ricerca avanza dunque il dubbio che un'attività agricola così intensiva non sia più sopportabile sul piano ambientale: «Il suolo è una risorsa non rinnovabile, per questo motivo bisogna avere un approccio integrato alla gestione dell'agroecosistema - dice lo studio - Un territorio come quello dell'area Prosecco oggi dà ottimi risultati dal punto di vista economico, ma questo tipo di produttività alla lunga difficilmente sarà sostenibile».
L’erosione del suolo è un fenomeno fisiologico che, secondo gli esperti, può essere considerata nella norma fino a 1,4 tonnellate per ettaro l'anno, tuttavia nell’area del Prosecco secondo l'Università di Padova s si possono perdere fino a 400 mila tonnellate l'anno di suolo. Il processo degenerativo può essere dimezzato se intorno alla produzione si allarga, invece, una fascia di contenimento, come peraltro già avviene in alcune zone della Toscana e del Piemonte, nel Chianti e nelle Langhe in particolare. Nel frattempo cresce la contestazione dei produttori di Prosecco nei confronti della ricerca: «Frenare l'erosione - dicono - è interesse primario di chi produce vino».