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Stretta sulle frodi alimentari «Più sicurezza con la qualità»

Il tema della falsificazione dei prodotti made in Italy è stato al centro di un convegno organizzato quest’oggi dall’Arma dei Carabinieri. Il falso agroalimentare italiano nel mondo frutta 100 miliardi di euro. Il 65% dei nostri connazionali temono la contraffazione proprio per i rischi sulla salute e chiedono più controlli.

 
13 gennaio 2020 | 15:05

Stretta sulle frodi alimentari «Più sicurezza con la qualità»

Il tema della falsificazione dei prodotti made in Italy è stato al centro di un convegno organizzato quest’oggi dall’Arma dei Carabinieri. Il falso agroalimentare italiano nel mondo frutta 100 miliardi di euro. Il 65% dei nostri connazionali temono la contraffazione proprio per i rischi sulla salute e chiedono più controlli.

13 gennaio 2020 | 15:05
 

Più controlli sui prodotti agroalimentari, perché più sicurezza significa innanzitutto più qualità e una maggiore tutela per la salute. Di questo si è parlato oggi in un convegno organizzato dall’Arma dei Carabinieri sul tema "Salute e Agroalimentare: dalla sicurezza più qualità", dov’è stato messo l’accento proprio sulla necessità di stringere ancor di più le maglie dei controlli, che peraltro sono già presenti in quantità massiccia nel nostro Paese.

Falso Made in Italy sequestrato dai carabinieri (Stretta sulle frodi alimentari «Più sicurezza con la qualità»)

Falso Made in Italy sequestrato dai carabinieri

Lo chiedono innanzitutto gli italiani: sono quasi due su tre (il 65%) quelli che dicono di aver paura delle frodi e contraffazioni a tavola, proprio per il rischio di danni alla salute, mentre uno su due (il 51%) auspica, in caso di frode la sospensione dell’attività. A rivelarlo è un’indagine di Coldiretti, il cui esito è stato reso noto proprio oggi, a margine del convegno.

La contraffazione alimentare – sottolinea la Coldiretti – è un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull’inganno e colpisce soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa a causa della crisi e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo, dietro i quali spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi sui quali è importante garantire maggiore trasparenza.

L’agricoltura e l’alimentare sono considerate aree prioritarie di investimento dalla malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché del cibo, anche in tempi di difficoltà, nessuno potrà fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la vita quotidiana delle persone in termini economici e salutistici.

L’attività messa in campo dalle forze dell’ordine va accompagnata dalla revisione delle leggi sui reali alimentari con la proposta a costo zero elaborata da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie promosso dalla Coldiretti per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali adeguate a combattere le frodi agroalimentari diventate più pericolose con l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali.

Un impegno che deve riguardare anche l’estero dove è necessario che l’Italia e l’Europa tutelino dall’Italian sounding l’identità dei prodotti alimentari riconosciuti dall’Unione Europea anche nei trattati di libero scambio. È salito ad oltre 100 miliardi il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio, per effetto della pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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