Se negli ospedali i posti per i malati di covid iniziano a scarseggiare, negli alberghi camere e letti a disposizione ce ne sono anche in abbondanza. Per questo dalla capitale, una delle zone più colpite da questa seconda ondata di contagi da covid 19, arriva la proposta di destinare alcuni alberghi al ricovero dei pazienti affetti da coronavirus. Quelli che non possono rimanere in casa, ma che non hanno sintomi così forti da necessitare delle cure di una struttura sanitaria specializzata.
Gli hotel romani si offrono di ospitare i malati covid
L’idea arriva da Federalberghi, attraverso una lettera del presidente
Bernabò Bocca (firmata anche dalla sindaca di Roma
Virginia Raggi), inviata al presidente del Consiglio
Giuseppe Conte e a quello della Regione,
Nicola Zingaretti.
La proposta è appunto quella di ospitare negli alberghi della Capitale i pazienti asintomatici, paucisintomatici oppure le persone semplicemente in quarantena e, che problemi di spazi, sarebbe meglio non trascorressero l'isolamento in casa insieme ai loro familiari. Questo potrebbe essere possibile dalle risorse destinate dal governo alle
imprese economiche in difficoltà e, quindi, a questo punto anche agli alberghi impegnati nell'accoglienza dei pazienti.
Bernabò Bocca
Un’iniziativa che oltre a rappresentare una forma di solidarietà nei confronti del sistema sanitario, e un’opportunità in più per i contagiati di trovare un posto guarire dal virus, «
potrebbe essere anche di sostegno alle imprese alberghiere presenti nella Capitale - si legge nella lettera - L'ospitalità alberghiera dovrebbe essere associata all'assistenza medica delle USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) in modo da non gravare sui medici di famiglia».
Nel Lazio l'assessore alla Sanità
Alessio D'Amato ha già stretto accordi con alcune
strutture alberghiere (circa 500 posti in totale) proprio per trasferire lì i pazienti non così gravi da avere necessità di un'assistenza ospedaliera 24 ore su 24 e quindi liberare quanti più posti letto ospedalieri sia possibile.
Il Lazio, infatti, è una delle regioni con un più alto tasso di ospedalizzazione, ma a volte il ricovero si rende necessario soltanto perché
il paziente, pur non presentando sintomi gravi, non ha alcun posto dove trascorrere l'isolamento in sicurezza e con probabilità minime di infettare altre persone (come per esempio i familiari). D'altro canto negli ospedali ci sono anche pazienti che guariscono, clinicamente parlando, ma che sono ancora positivi e quindi devono restare ancora in isolamento. Anche queste persone, quindi, potrebbero essere trasferite in strutture alberghiere riconvertite ad hoc per la situazione.