(Paesaggi rurali storici, la Lessinia
prepara un dossier per farne parte)
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Il Progetto "Alti Pascoli della Lessinia" finalizzato all'inserimento di questo territorio montano (ci troviamo fra le provincie di Verona, Vicenza, Trento e le regioni Veneto e Trentino Alto Adige), nel Registro dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico è pronto per essere consegnato entro il 30 marzo al Mipaaf. Il Ministero si esprimerà in merito alla richiesta entro l'autunno. Lo studio multidisciplinare finanziato dal Gal Baldo Lessinia, è stato illustrato a Roma nella sede dell'Enit, l'Agenzia Nazionale del Turismo, dai promotori dell'iniziativa e dai professionisti che lo hanno realizzato, mettendo insieme soggetti istituzionali, comuni, società agricole private, associazioni e Consorzi di tutela.
L'iscrizione al Registro, nato con il Piano di sviluppo rurale 2007-13 per arginare il calo di 10 milioni di ettari di aree agricole italiane nel '900 e per orientare l’interesse turistico in aree con meno visibilità, è stata fortemente voluta non come affermazione della propria identità, ma come base per lo sviluppo futuro di chi in quel territorio ci vive e ci lavora. Al Comitato promotore per la candidatura hanno aderito i comuni di Bosco Chiesanuova, Erbezzo, Roverè Veronese, Sant’Anna d’Alfaedo, Selva di Progno e Velo Veronese, Ala e Avio e Crespadoro. L'area compresa è di 10.387 ettari.
Il Progetto "Alti Pascoli della Lessinia" per l'ingresso nel Registro dei Paesaggi Rurali
Giuliano Menegazzi, coordinatore del progetto, ha ricordato come la Lessinia sia un vasto territorio rurale contraddistinto da un morbido paesaggio modellato nei secoli, nelle sue forme, grazie a generazioni di allevatori, pastori e montanari di origine cimbra e caratterizzato dalla presenza di antiche contrade, malghe e architetture in pietra uniche al mondo. È stata la Malga Fittanze della Lessinia a ispirare la capanna della Natività posizionata a Natale nell’Aula Paolo VI in Vaticano.
Alla presentazione del dossier hanno portato il loro contributo Mauro Agnoletti, ideatore del Registro che conta già 13 aree del nostro Paese (per il Veneto, le colline delle denominazioni Valdobbiadene e Soave), la presidente di Federcongressi&Eventi
Alessandra Albarelli, il dottore forestale Davide Pasut e i parlamentari Vincenzo D’Arienzo, Paolo Tosato e Vito Comencini, oltre a vari esperti.
«È stato fatto un percorso di studio e valorizzazione della Lessinia del tutto inedito e prezioso - ha sottolineato Alessandra Albarelli - capace di evidenziare elementi di unicità e peculiarità storica, ambientale, architettonica e culturale di interesse nazionale e, per certi versi, anche internazionale».
In tanti, tra esperti e istituzioni, alla presentazione del dossier
La Lessinia è un territorio montano che non ha subito lo spopolamento. Generazioni di uomini hanno contribuito a custodirlo e a preservarlo da un inevitabile degrado attraverso l'allevamento e le attività agricole e di trasformazione dell'agroalimentare. Qui pascolano, oltre a 7mila mucche, anche 3mila pecore autoctone di razza Brogna, salvate dal rischio di estinzione, si produce anche il formaggio
Monte Veronese Dop, presidio Slow Food, e tra le eccellenze gastronomiche sono apprezzati gli gnocchi “sbatui” di farina bianca, acqua e burro.
In un raffronto tra immagini aeree del 1954 e del 2015, il paesaggio ha mostrato una sostanziale integrità, superiore all’80%, collocando di fatto la Lessinia nella sesta fascia, la più alta prevista dal Registro. Inoltre l’85% delle aziende, ulteriore prova di radicamento delle attività, sono originarie dell'area. Il territorio è stato monitorato con approccio multidisciplinare, realizzando centinaia di interviste a malgari e proprietari di aziende agricole.
Sull'atteggiamento degli abitanti in merito all'accoglienza turistica, l'indagine ha rivelato che più del 40% degli abitanti intervistati sia disposto ad accogliere turisti in casa propria, più della metà sarebbe disposto a fare da guida accompagnando gli ospiti alla scoperta del territorio, e il 92% sarebbe felice di unirsi in gruppi di volontari per la manutenzione, la cura e la conservazione del paesaggio.
I prodotti tipici del territorio
Gran parte della popolazione discende dai Cimbri giunti nel Medioevo, una minoranza con una lingua che si parla ancora oggi. Nei secoli hanno contribuito a dare al territorio l’attuale conformazione strutturale con la creazione di sentieri e vie tra la pianura e la montagna, con un grande lavoro di “spietramento” per dissodare il terreno. Le pietre sono state poi utilizzate per la costruzione dei muretti a secco, riconosciuti Patrimonio Unesco, per i confini, per la costruzione di malghe e di pozzi per la raccolta delle acque piovane per abbeverare il bestiame.
Daniele Massella, presidente dell’Associazione Tutela della Lessinia, capofila del Comitato promotore, ha sottolineato lo sforzo organizzativo fatto dal 2015, data della prima richiesta di candidatura, all’8 maggio 2019, quando nacque l’associazione temporanea di scopo. A illustrare le finalità del Registro è stato poi il suo ideatore, Mauro Agnoletti, professore di Pianificazione dei sistemi agricoli e forestali e Storia ambientale presso la Scuola di Agraria dell’Università di Firenze e membro della Commissione che valuterà la richiesta di candidatura. Agnoletti ha spiegato come il Registro sia nato con il PSR 2007-2013 per arginare un fenomeno preoccupante che ha visto nello scorso secolo una sottrazione di 10 milioni di ettari di aree agricole al nostro Paese (media di 100mila ettari annui) e, allo stesso tempo, di decentralizzare l’interesse turistico, e non solo, anche in aree con meno visibilità come possono essere gli Alti Pascoli della Lessinia.
Il dossier verrà presentato entro il 30 marzo al Mipaaf
Al paesaggio, al clima, all’ambiente e ai prodotti tipici si aggiunge il valore della sostenibilità ambientale. Anche
Raffaello Campostrini, presidente del Parco Naturale Regionale della Lessinia istituito nel 1990, ha lodato l'iniziativa che «ha voluto accelerare - ha detto - un processo di consapevolezza e di valorizzazione imprescindibile per lo sviluppo di queste terre, sostituendosi alla politica».
Daniele Massella ha anche sottolineato lo sforzo organizzativo per mettere insieme soggetti istituzionali, comuni, società agricole private, associazioni e consorzi di tutela con l’unico obiettivo di raggiungere il risultato dell’iscrizione della Lessinia nel Registro. Evocato soprattutto il tema del turismo attento alle produzioni locali e sostenibili, oltre che ai servizi ecosistemici come quelli forniti dal mondo rurale. «L'iscrizione al Registro - ha detto l'imprenditore dell'incoming
Riccardo Zanini - offre la prospettiva di una rinnovata proposta turistica. È un territorio dalle potenzialità ancora inespresse ambientali ed enogastronomiche, nonostante sia molto apprezzato dai visitatori italiani e stranieri.Già organizziamo eventi di successo, come Lessinia Gourmet in autunno, con la collaborazione di tanti chef che cucinano insieme, e Moon Light Lessinia, che dura da maggio a dicembre e che prevede degustazioni all'aperto ad ogni luna piena».
Per informazioni:
www.altipascolidellalessinia.it