Menu Apri login

Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 22 dicembre 2025  | aggiornato alle 03:30 | 116472 articoli pubblicati

Canu sfila all’Isola Sacra Hotel In passerella una donna anni ‘80

Lo stilista sardo ha omaggiato una femminilità nostalgica e contemporanea portando la sua collezione nell’albergo di Fiumicino. La sfilata “Dehor” si è chiusa con pesce e cocktail.

di Mariella Morosi
 
29 luglio 2020 | 10:41

Canu sfila all’Isola Sacra Hotel In passerella una donna anni ‘80

Lo stilista sardo ha omaggiato una femminilità nostalgica e contemporanea portando la sua collezione nell’albergo di Fiumicino. La sfilata “Dehor” si è chiusa con pesce e cocktail.

di Mariella Morosi
29 luglio 2020 | 10:41
 

È stata un omaggio alla femminilità la sfilata romana “Dehor” dello stilista Manuele Canu, svoltasi con grande successo di pubblico a bordo piscina dell'Isola Sacra Rome Hotel Airport, elegante quattro stelle di Fiumicino (Rm). Ma è stata soprattutto una festa, un ritorno alla sua attività interrotta dai mesi della pandemia, subito dopo la presentazione di febbraio, a Milano, della collezione per l'inverno e la primavera 2020-21.

Lo stilista Manuele Canu con le modelle - Canu sfila all’Isola Sacra Hotel In passerella una donna anni ‘80

Lo stilista Manuele Canu con le modelle

«Siamo finalmente tornati in vita - dice lo stilista, nato in Sardegna 34 anni fa sotto il segno del Sagittario - e ora riprendiamo in mano tutto ciò che era stato annullato o dilazionato e soprattutto i progetti per l'autunno». Per i suoi modelli pensa a una donna vera, dinamica, sensuale e soprattutto elegante, di una classe che esula da taglie o misure. La sfilata romana ha confermato il successo milanese che ha premiato il suo stile di alta sartoria in cui i dettagli si fondono in un'armonia circolare, dai tessuti più diversi combinati agli accessori fino alle linee essenziali e ai tagli asimmetrici, dalle nuances pastello ai colori metallici.



Le donne sono le muse ispiratrici di uno stile un po' nostalgico un po' contemporaneo, ma sempre mirato a completarne e a valorizzarne la bellezza, quella che va oltre i consueti canoni estetici. Cresciuto in una famiglia matriarcale con cinque tra fratelli e sorelle, fin da bambino ha ammirato la grazia, la tenacia e la manualità della mamma che ricamava "a capello d'angelo" i paramenti per altari e che con fili sottilissimi di seta e cotone dava vita a santi e a madonne. E proprio partendo dall'arte del ricamo, approfondita all'Istituto d'Arte di Nuoro, ha cominciato la sua vita professionale, affascinato dalle impalpabili trame. Nella sua storia, prima milanese e poi romana, ci sono stati ricami destinati a grandi personaggi, da Papa Woityla ai Reali d'Inghilterra.

Alcuni capi della collezione - Canu sfila all’Isola Sacra Hotel In passerella una donna anni ‘80
Alcuni capi della collezione

Poi la svolta: era nel mondo dell'abbigliamento che Manuele Canu voleva crescere e affermarsi. Il resto è storia, ma una storia in velocità se si pensa che, dopo un primo incarico nell'ufficio stile di un personaggio importante della moda, Milano, la città del fashion, ha accolto questo ragazzo fragile e determinato e gli ha dato il successo e una decisiva brand identity. Dalla prestigiosa Milano Fashion Week ai vari appuntamenti in Italia e all'estero, lo stilista continua a stupire dal suo show room di via della Spiga con proposte che lasciano il segno nel fashion system. Linee, volumetrie e forme convergono in un dizionario stilistico adatto alla donna contemporanea.

«Penso ad una donna libera e consapevole del proprio valore - dice - che vuole essere se stessa, dinamica e cosmopolita ma anche aggressiva, che non cede alle sfide del quotidiano, ma che è sempre e comunque elegante. Uno stilista deve vestire una donna di tutte le età anche se non è magrissima e ha seno e fianchi pronunciati. È piuttosto l'accessorio più o meno legato ad un'età, e poi il mio target va dai 30 anni in su. Penso alle grandi attrici come Gina Lollobrigida o Sofia Loren che tanto ammiravo, ai loro fianchi e alla loro vita stretta, oppure alla più grande, a Virna Lisi, occhi da fata, sensuale e mai volgare. L'abito è come la cornice e il passe partout di un quadro. La donna è una dea, opera di un pittore, e io ho gli elementi per perfezionare un'opera che già da sola è arte».

Tra i progetti autunnali c'è quello di un flag store a Milano e poi il debutto nell’e-commerce. «Voglio ampliare il mio target - dice - con modelli pronti in alcune taglie e con linee più comode per accontentare le richieste che mi vengono anche dall'estero». Il suo stile un po' nostalgico è stato avvicinato a quello degli anni '80, un decennio di innovazioni e contrasti, di uscita dagli schemi anche nella moda, e soprattutto di affermazioni al femminile. Ma il riferimento più incisivo è quello con il fascino ancestrale della sua isola. «La Sardegna è nei miei modelli almeno per il 40% - dice lo stilista - nei volumi, nei colli, nei pizzi e nei ricami, nei colori purpurei, secchi, nella vita stretta, ma anche nei materiali, nei pellami, nei tessuti unici ed esclusivi che scelgo accuratamente soprattutto in Francia. Penso alla mia isola anche per i gioielli che disegno in collaborazione con un artigiano orafo che usa metodi antichi come lo sbalzo, l'incisione e la lavorazione a cera persa. L'idea del cappello-ombrello viene invece dalla mia socia cubana che mi ha introdotto ai segreti della paglia intrecciata. Creo tutti gli accessori da solo. Le scarpe, sui toni nel nero e dell'oro, pur avendo un tacco di appena 7 cm e mezzo slanciano la figura come farebbe il tacco 12 e sono comode per tutto il giorno grazie anche ad un cuscinetto interno».

Il Sacra Isola Hotel - Canu sfila all’Isola Sacra Hotel In passerella una donna anni ‘80
Isola Sacra Rome Airport Hotel

Il successo, arrivato dopo un percorso a piccoli passi, non lo ha cambiato. «Ero scettico - dice - alla mia prima affermazione milanese. Articoli, interviste, ma poi mi sono convinto che c'era qualcosa di buono e che soprattutto era il segnale che mi diceva che non potevo tornare indietro. Determinante però è stato il sostegno della mia famiglia e dei miei amici». La sfilata romana all'Isola Sacra Hotel si è conclusa al tramonto con la degustazione dei cocktail signature del giovane bartender Luca Buffa e con la cena a base di pesce, con un menu pensato per l'ospite d'onore dal resident chef Simone Sanna.

È stata una festa anche per l'hotel, elegante struttura accanto all'aeroporto di Fiumicino che nonostante i mesi del blocco dei voli non ha mai chiuso. «Abbiamo capito, nella difficoltà - dice il proprietario Massimiliano Cozzi - che dovevamo fare un salto di qualità aprendo ai romani e agli abitanti di Fiumicino che non è più all'ombra di Roma ma che ha acquisito una sua attrattività turistica per il mare e per l'offerta enogastronomica. Nel nostro ristorante, puntiamo sul pesce, che acquistiamo all'asta ogni giorno, e con mia sorella Lavinia organizziamo serate a tema, eventi e iniziative in accordo con i gestori di stabilimenti balneari». L'albergo, diretto da Renato Damiani, ha 104 camere, sale accoglienti, potenzialità congressuale per 350 persone e, in progetto, una spa. E' una macchina che anche durante il Covid non si è arresa, in pieno accordo con i 40 dipendenti, continuando a lavorare e a progettare nuove iniziative.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


TuttoFood
Siggi
Debic
Lesaffre

TuttoFood
Siggi
Debic

Lesaffre
Galbani Professionale
Elle&Vire