Certo non sarà la soluzione perché, come da sempre dice la Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi, «per i locali è essenziale riaprire», ma qualcosa, almeno a Parigi, si muove. Quanto meno per dare attenzione alla categoria più colpita e spesso (come in Italia) più abbandonata durante questa pandemia.
E così nella capitale francese al motto di "Place aux restos! (Spazio ai ristoranti!), i mercati rionali aprono le porte ai ristoranti in crisi per facilitare l’asporto.
A Parigi i mercati rionali aprono le porte ai ristoranti in crisi per facilitare l’asporto
A Parigi ristoranti nei mercatiI
ristoratori indipendenti chiusi da mesi (escluse le grandi catene) potranno dunque, pagando una piccola quota, investire in 161
stand messi a disposizione dal comune di
Parigi e posizionati in 50 mercati in tutti i quartieri della capitale. Il tutto nel rispetto dei protocolli sanitari previsti dalle misure contro il Covid-19.
E in
Italia? Per la
Fipe «serve riaprire in sicurezza. L’asporto nella ristorazione italiana non è facilissimo. Soprattutto nelle piccole città».
Fipe: Tutto ciò che può aiutare è il benvenutoUn’iniziativa di certo lodevole, quanto meno per dare un po’ di respiro per i
ristoranti perché, come sottolinea il direttore generale Fipe-Confcommercio
Roberto Calugi «tutto quello che può aiutare, gli
spazi aperti ora che arriva la buona stagione è benvenuto».
Ma dicerto non è la soluzione definitiva anche perché l’asporto non salva un ristorante. Soprattutto in Italia dove si addice solo per certe categorie di pietanze.
Fondamentale riaprire in sicurezzaPer Calugi «la vera cosa che aiuta è il
programma di
vaccinazione e una consapevolezza maggiore che la ristorazione non può essere l'unica a pagare il costo di questa pandemia. Quello che servirebbe sarebbe
riaprire in
sicurezza, senza trasformare la questione in un derby tra
sicurezza ed
economia: puntiamo a riaprire le attività chiuse da 170 giorni, in alcune zone si fa fatica a capire perché sia tutto aperto tranne la ristorazione».
In attesa della riapertura si spera nei RistoriE mentre qualcosa a Parigi comunque si muove, in Italia i ristoratori attendendo riposte del prossimo decreto
Ristori. Le richieste, in attesa delle riaperture, le richieste vanno dal calcolo delle
perdite su base annuale agli aiuti per gli
affitti, fino ad allungare a 15 anni la restituzione anche per i prestiti fino a 800mila euro perché "la
liquidità servirà per la ripartenza".
In Italia l’asporto è difficileIntanto una soluzione simile in Italia sarebbe applicabile? Per Calugi «il problema vero è che
l'asporto nella
ristorazione italiana non è facilissimo per la
complessità, varietà e delicatezza dei piatti. La pasta, ad esempio, fa più fatica anche se ci sono sperimentazioni interessanti. L'asporto comunque fatica, si adatta molto bene a una certa tipologia di cucina come quella etnica ma fa più fatica a imporsi nel panorama italiano, a maggior ragione nelle
piccole cittadine».