Parità di genere anche nelle corsie dei supermercati. Con l’iniziativa Close the Gap - Riduciamo le differenze, Coop punta a dare il proprio contributo nella lotta alle discriminazioni di genere coinvolgendo tutta la propria rete di consumatori, dipendenti, soci e fornitori.
In Coop Italia il 70% dei dipendenti è donna
Parità attraverso la riorganizzazioneUna
battaglia che si fa sempre più cogente, soprattutto in un momento di crisi economica come quella che sta attraversando l’Italia a causa della pandemia e che vede le
donne fra le categorie più colpite. Da qui la volontà dell’insegna
Gdo di fare la propria parte. Come? Partendo dalla propria
organizzazione interna dove il 70% degli addetti è donna ma copre una quota del 44-45% fra i capi reparto e del 33% fra i dirigenti.
«Siamo più avanti rispetto ad altre imprese ma vogliamo fare di più – ha spiegato su
La Repubblica Marco Pedroni, presidente Coop Italia Ancc-Coop (Associazione nazionale cooperative di consumatori) - puntando sulla
formazione e sui
decisori, perché i gruppi manageriali dove la componente femminile è più alta sono più efficienti. A livello retributivo al nostro interno non c'è disparità di genere, eccezion fatta per i ruoli direttivi, ma ci stiamo lavorando. Vogliamo inoltre sensibilizzare i nostri
fornitori e i nostri
clienti perché collaborino, uomini e donne, all'azzeramento del gender gap».
La differenza la fa l'offertaProprio per rendere più tangibile il
messaggio, Coop ha anche rilanciato la
petizione Stop Tampon Tax! Il ciclo non è un lusso sulla piattaforma Change.org promossa dall'associazione "Onde Rosa" per tagliare l'Iva sugli assorbenti. In linea con questa decisione, dal 6 al 13 marzo, tutti gli
assorbenti a scaffale saranno venduti con l'aliquota ridotta dell'Iva dal 22 al 4%; come chiede la petizione.
«Quella dell'abbassamento dell'
Iva sugli assorbenti non è solo una questione economica, di puro risparmio, ma anche culturale. La scelta di tassare come bene di
lusso un assorbente è prima di tutto un errore di valutazione e un messaggio sbagliato, che si traduce in una discriminazione concreta contro la quale vogliamo contribuire ad attivare l'attenzione di donne e uomini», ha ribadito
Maura Latini, ad di Coop Italia.