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Investimenti più efficienti nell'agroalimentare. Nasce la Consulta dei distretti del cibo

Sono 18 le realtà coinvolte a livello nazionale. Obiettivo: trasformare in realtà i progetti del Pnrr mettendo a fattor comune buone pratiche ed esperienze. Ma serve un maggior supporto dal Mipaaf

 
06 settembre 2021 | 16:19

Investimenti più efficienti nell'agroalimentare. Nasce la Consulta dei distretti del cibo

Sono 18 le realtà coinvolte a livello nazionale. Obiettivo: trasformare in realtà i progetti del Pnrr mettendo a fattor comune buone pratiche ed esperienze. Ma serve un maggior supporto dal Mipaaf

06 settembre 2021 | 16:19
 

Con la firma del protocollo d’intesa da parte delle 18 realtà coinvolte, nasce la prima Consulta dei Distretti del cibo: uno strumento con cui il comparto agroalimentare italiano si propone di affrontare la sfida del rinnovamento del settore. Priorità resa più urgente dall’ondata pandemica che ha travolto il sistema economico italiano e dai rapidi mutamenti climatici in corso a livello globale.

Il 23 agosto è stato firmato il protocollo d'intesa per la nascita della Consulta dei Distretti del cibo Investimenti più efficienti nell'agroalimentare. Nasce la Consulta dei distretti del cibo

Il 23 agosto è stato firmato il protocollo d'intesa per la nascita della Consulta dei Distretti del cibo

 

18 distretti, un'unica voce: rafforzare l'agroalimentare

La firma del protocollo d’intesa data 23 agosto. Nel testo, i rappresentanti dei 18 distretti del cibo chiamati a raccolta sotto l’egida del ministero delle Politiche ambientali (Mipaaf) si pongono come principale obiettivo quello di cominciare a programmare e pianificare sistemi di sviluppo territoriali e di coesione sociale, utili a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Occasione unica che fa della Consulta il naturale interlocutore delle istituzioni e il portavoce degli interessi dei territori. «Fare sistema, mettere in rete i territori, condividere informazioni, buone prassi e processi innovativi - ha dichiarato il portavoce Angelo Barone - significa rafforzare le filiere produttive, promuovendo l’identità del nostro settore agroalimentare che rappresenta uno dei principali motori del Made in Italy».

 

Primo passo, rendere più efficienti gli investimenti

In generale, la volontà è quella di rendere più efficienti gli investimenti sull’agroalimentare mantenendo un raccordo più stretto con i vari protagonisti della filiera. Nella ripartizione del Fondo Complementare al Pnrr sono stati destinati al Mipaaf 1,2 miliardi di euro finalizzati alla realizzazione di contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca, floricoltura e vivaismo. E tuttavia, ad oggi, dei 20 progetti già finanziati per il 50% da privati, che sarebbero immediatamente cantierabili per una spesa ammessa di circa 315 milioni di euro, solo 10 hanno trovato finanziamento ma con percentuali di contributo molto ridotte rispetto a quelle indicate nei provvedimenti attuativi. «È necessario concretizzare», ha sintetizzato Barone.

 

Serve il supporto del Mipaaf

Detto diversamente, la richiesta della Consulta al ministero è quella di integrare l’attuale dotazione finanziaria con le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione in modo da poter coprire tutto il fabbisogno economico dei progetti presentati senza peraltro disperdere altre risorse. «Ad oggi - ha rivelato Barone - non abbiamo ricevuto risposte dal Mipaaf e ciò, dopo tre mesi di interlocuzioni e diverse interrogazioni parlamentari, ci risulta incomprensibile. Così come sarebbe inspiegabile rinunciare o ridurre i programmi di investimento per carenza di fondi».

 

I firmatari del protocollo

I sottoscrittori  del protocollo di intesa, sono:

  • Distretto delle Filiere e dei Territori di Sicilia in rete;
  • Distretto Florovivaistico di Puglia;
  • Sikania Distretto del Cibo Biomediterraneo;
  • Distretto del Cibo dei Salumi Dop Piacentini;
  • Distretto Rurale Colline e Montagne Materane;
  • Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino;
  • Distretto del Cibo Bio Slow Pane e Olio;
  • Distretto del Cibo del Sud Est Siciliano;
  • Distretto Rurale Pollino Lagonegrese;
  • Distretto Agricolo della Valle del Fiume Olona;
  • Distretto Latte Lombardo;
  • Distretto Agroalimentare di Qualità Puglia Federiciana;
  • Distretto Rurale del Valdarno Superiore;
  • Distretto Rurale Barbagia;
  • Distretto Agroalimentare di Qualità dell’Ortofrutta Agro Pontino:
  • Distretto del Cibo Medio Ionio Catanzarese e della Valle del Crocchio;
  • Distretto Bio Slow della Puglia e Distretto Nebrodi Valdemone.

Eletto un Coordinamento composto da:

  • Angelo Barone (Distretto delle Filiere e dei Territori di Sicilia in rete) quale Portavoce della Consulta;
  • Roberto Belli (Distretto del cibo dei Salumi Dop piacentini);
  • Gian Paolo Bilato (Distretto del Latte Lombardo);
  • Gianni Capalbi (Distretto Rurale delle Colline e Montagne Materane);
  • Goffredo De Marchis (Distretto Agroalimentare di Qualità dell’Ortofrutta Agro Pontino);
  • Luca Fabbri (Distretto Rurale del Valdarno Superiore);
  • Ignazio Garau (Distretto Bio Slow delle Puglie);
  • Oddo Giuseppe (Sikania Distretto del Cibo Biomediterraneo).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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